Capitolo 19

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Passo una settimana nella mia vecchia città.
Saluto i miei e Ivan,promettendogli che ci vedremo presto.

Il taxi si ferma davanti all'aeroporto e mi avvio al gate d'imbarco.
A Madrid non vorrei trovarmi Carlos davanti ma non posso rinunciare a quella scuola.

Dopo quasi sette ore di viaggio atterro in Spagna e mi sale l'ansia,ho un brutto presentimento.

Accendo il telefono,poiché l'avevo tenuto spento questi giorni e mando un messaggio ai miei per dirgli che sto bene e a Melanie che sono tornata.
Nel contempo arrivano una mucchio di messaggi di Melanie e di Carlos,leggo quelli della mia amica e poi cancello tutto,non voglio sapere niente di lui.

Prendo la mia piccola valigia e mi avvio all'uscita.
Mi blocco quando vedo una macchina familiare.

Bad è appoggiato ad essa e guarda dal lato opposto,così senza farmi vedere corro dall'altro lato della strada per trovare un taxi libero ma non ne trovo nessuno.

Mi giro per vedere Bad corrermi dietro seguito da lui,Carlos.

Come faceva a sapere che sarei atterrata oggi?

Mi guardo intorno per una via di fuga e nel mentre vedo un pullman partire così gli corro dietro e mi fiondo sopra.

-"Oddio grazie!"dico senza fiato.

Mi siedo vicino al finestrino e Carlos è giù che mi guarda in modo truce.
Gli alzo un dito medio e sorrido ad un'altra mia vittoria.

Il mio cellulare inizia a squillare e rispondo alla mia amica.

-"Melanie ciao!"
-"Cris cazzo ti ho chiamata questa settimana,dove sei stata?"
-"Sono andata dai miei"
-"Perché non me l'hai detto?"
-"Non volevo che Carlos lo sapesse"
-"Infatti è venuto qui,era fuori di se era come impazzito...perché te ne sei andata così senza dire niente a nessuno?"
-"Non posso spiegarti a telefono,appena ci vediamo di racconto...non torno a casa perché non vorrei vedere Carlos,quindi per stanotte starò in un albergo e ci vediamo direttamente a scuola domani mattina"
-"Perché Cris? perché tutto questo?"
-"Mi sono innamorata dell'uomo sbagliato ed ora non voglio vederlo mai più,mi farebbe solo soffrire più di quanto abbia già fatto"
-"Non ti libererai di lui lo sai questo?"
-"Si,se ne farà una ragione"dico attaccando.

L'autobus si ferma vicino al Toc Hostel & Suites,spero di trovare una camera libera.

-"Scusi avrei bisogno di una stanza solo per stanotte"
-"Nome prego e documenti"
-"Patrick"
-"È fortunata,ne abbiamo un ultima,secondo piano stanza 107"
-"Grazie mille"

Mi trascino la valigia e chiamo l'ascensore.

-"Finalmente un po' di riposo,qui Carlos non mi troverà"sospiro stanca.

Faccio una doccia veloce e indosso il pigiama.
Ho tanto bisogno di dormire e sono appena le nove.

Il mio cellulare non ha fatto altro che squillare.

-"Maledetto,che cazzo vuoi?"sbraito.

Non ha ancora capito che non lo voglio ne sentire e sopratutto vedere più.

Sarò pazza ma non ho bisogno di lui,in un mese mi ha scombussolato la vita,era tutto tranquillo fin quando non l'ho incontrato quella sera,se mi fossi stata zitta a quest'ora sarei a casa mia ad ingozzarmi di gelato con Melanie.

Oltre ci si mette anche il fatto che Dan mi ha sempre amato e non ne sapevo nulla.

-"Sono stufa di tutto"dico arrotolandomi nel piumone e sprofondando nel sonno.

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CARLOS POV

Quella ragazzina mi sta sfidando,ha avuto anche il coraggio di farmi il dito medio e di sghignazzare contenta di avermi fregato ancora,ma questa volta non la passa liscia.

-"Dov'è?"
-"Al Toc Hostel"
-"Bene è a cinque minuti da qui grazie"stacco.

Alex è così efficiente!

Bad aumenta il passo e si ferma di fronte all'hotel.

È l'alba,la prenderò all'improvviso,così penserà che mi sarò arreso ma non ha capito che la guerra è appena cominciata.

Passa un ora,scendo dall'auto e mi appoggio ad essa.

-"Bad puoi anche andare,vai a riposare"
-"Ma signore..."
-"Fa come ti dico"annuisce.

Nel frattempo mi accendo una sigaretta,stanotte non ho chiuso occhio.

La intravedo alla hall parlare con il receptionist e il respiro inizia ad accelerare.

Appena mi vede blocca i suoi passi e il suo viso impallidisce.

La raggiungo in due falcate e sembra di vederla per la prima volta,ha le occhiaie e non ha una bella cera.

-"Buongiorno signorina Parker!"sorrido fintamente.
-"Signor Sanchez"
-"La vedo riposata"
-"Cosa vuoi Carlos?"intreccia le braccia sotto il seno.
-"Oh passiamo alle formalità ora,pensavo che non volesse signorina"

Mi fissa innervosita e alza i tacchi per andarsene.

-"Eh no basta scappare Cris,dove cazzo sei stata questa settimana? come hai osato sfidarmi e lasciarmi così eh?"urlo in preda all'ira.

Indietreggia impaurita.

-"Perché te ne sei andata? perché l'hai fatto?"sbraito.

Non risponde e il sangue ribolle ancora di più.

-"Rispondi cazzo! dimmelo dimmi perché te ne sei andata,perché? perché..."
-"Perché mi sono innamorata di te"urla.

Faccio un passo indietro come se mi avesse dato un pugno al petto.

-"T-tu...tu mi ami?"balbetto incredulo.
-"Si Carlos io ti amo ed è stata la peggiore cosa che potessi fare in tutta la mia vita...mi sei entrato dentro,anche se vorrei odiarti non ci riesco...quando ti ho sentito in quella stanza volevo morire ma ho capito che non aveva senso piangere per una persona che non prova lo stesso per me. Me ne sono dovuta andare perché non sarei mai riuscita a guardarti più in faccia...mi dispiace Carlos ma non lavorerò più per te,non ce la farei"

Rimango immobile guardandola sparire all'angolo della strada.

Non può essere che mi ami,non è possibile,lei non può amarmi.
Non sono l'uomo per lei,non la renderei mai felice e con il lavoro che faccio la metterei in pericolo e non posso.

-"Signore"sento sussurrare.
-"Bad sei ancora qui"annuisce.
-"Portami a casa"dico con una fitta al cuore.

Entriamo in auto e dopo un po' Bad spezza il silenzio.

-"Se posso signore,non se la faccia scappare,sembra diverso con lei,più...umano"
-"Grazie per il complimento Bad!"sorrido frustrato.

Ho bisogno di pensare,di riflettere e metabolizzare su quello che mi ha detto.

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