Capitolo 54 - Caos.

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Sbadigliai e mi stiracchiai, prima di aprire gli occhi e mettere a fuoco la stanza d'albergo in cui mi trovavo.

Sentivo un mal di testa assurdo, causa dell'alcol che avevo ingerito la sera precedente.

Eravamo stati in un pub e mi ero lasciata un po' andare solo perché sapevo che ci sarebbe stato Kyle a tenermi sotto controllo, evitandomi qualche mossa avventata o imbarazzante.

Allungai una mano, sfiorando l'altra parte del letto, ma era vuoto.

Dov'era andato? Erano soltanto le otto del mattino.

Non passò neanche un minuto che la porta si aprì e sulla soglia spuntò il mio meraviglioso ragazzo con un vassoio tra le mani.

«Colazione in camera», esclamò sorridendo e mostrando le sue adorabili fossette.

Mi misi seduta, poggiando le spalle contro la testiera del meraviglioso letto matrimoniale e aspettai che mi posasse il vassoio davanti agli occhi.

Era incredibile: aveva preso un mucchio di cose.

Ciambelle e croissant di ogni tipo, omelette fumanti, caffé, succhi di frutta di ogni gusto, latte caldo, cereali al miele, qualche barretta dietetica e anche la frutta.

«Mi fai innamorare sempre di più ogni giorno che passa», esclamai.

Lui scoppiò a ridere, sedendosi sul letto al mio fianco.

«Quanto è vero che per far innamorare di te una ragazza devi prenderla per la gola».

Lo guardai male, mentre addentavo un croissant al cioccolato.

«Tu mi hai preso per le gambe e mi hai gettata dentro ad una fontana, in realtà», precisai e lui sorrise.

«Oh, e tu mi hai macchiato tutti i vestiti di vernice spray», replicò.

Scoppiai a ridere e lui mi rubò il croissant dalle mani, infilandolo tutto dentro la bocca.

Spalancai gli occhi e lo colpii al braccio.

«Non osare mai più!» esclamai guardandolo torva.

Lui, per tutta risposta, mi stampò un bacio sulle labbra.

Lo guardai male e lui ci riprovò, ma mi scostai.

«Non voglio darti nessun bacio!» mi finsi offesa.

Prese il vassoio, poggiandolo delicatamente su un comodino.

Poi salì a cavalcioni su di me e mi prese il viso con entrambe le mani e riprovò ancora una volta a baciarmi.

Mi teneva ferma, perciò non riuscii a divincolarmi, ma non ricambiai, mentre lui continuava imperterrito a stamparmi baci sulle labbra.

«Ti amo, lo sai?» un altro bacio.

«Io no», risposi.

«Bugiarda», un altro bacio.

Lo fulminai con lo sguardo.

«Sei bellissima», un altro bacio.

«E sei mia», un altro ancora.

Sorrisi, incapace di trattenermi e questa volta fui io a fiondarmi sulle sue labbra.

Lui ispirò di scatto e ricambiò con passione, e soprattutto amore.

Mi fece sdraiare sotto al suo peso e presto mi ritrovai in balia di lui e delle sensazioni che riusciva a farmi provare.

Mentre entrava dentro di me, mi baciava ogni centimetro di pelle e mi sussurrava all'orecchio quanto mi amava, raggiunsi l'apice del piacere e, poco dopo, lui con me.

STORM HEARTWhere stories live. Discover now