Capitolo dodici

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HARRY'S POV.Jason resta impalato a guardarci, Juliet fa lo stesso."Pulisca questo disastro, ed in silenzio per favore." Si decide a parlare alla fine, rivolgendogli un sorrisetto falso, prima di riportare lo sguardo sulla donna con cui stava parlando."Questi camerieri non sanno mai stare al proprio posto..." sospira annoiata, mentre la signora annuisce con lei.Jason non apre bocca, si china per terra e inizia a pulire, prima di lasciare la sala, sbattendo la porta con forza.Juliet non sembra minimamente toccata ed io giuro di non capirci più niente.Non voleva essere scoperta da Jason ed ora non gliene frega niente.Non proferisco parola, non oso intromettermi nei loro discorsi futili, ma dai quali sembrano così interessate. Juliet piace a tutti, ed è questa la sua caratteristica più pericolosa.Al termine della cena, le chiedo spiegazioni solo quando arriviamo in auto. Lei sembra silenziosa tanto quanto me, come se sapesse che ha delle spiegazioni da darmi."Cos'è successo lì dentro?" chiedo confuso, con l'intenzione, sta volta, ci capirci qualcosa."Ci ha visti, ma m'inventerò qualcosa. Dirò che è per pubblicità. Non ha capito niente fino ad ora, di certo non diventerà intelligente di un colpo." Sospira annoiata, accavallando le gambe. Come se trovasse stupide e inutili le mie domande."Credevo che tu lo amassi..." le parole mi escono fuori così piano che ho paura che non mi abbia sentito, invece mi risponde."Lo credevo anch'io. Poi ho aperto gli occhi e mi sono accorta che non siamo destinati ad essere. Lui non fa parte del mio mondo. Mi dispiace solo lasciarlo così senza spiegazioni, voglio che faccia uno sbaglio in modo d'approfittarne." Mi sembra così strana tutta questa situazione, lei era innamorata di lui, ed ora i sentimenti che provava sembrano del tutto spariti. Mi piace pensare che siano stati sostituiti in qualche modo da qualcosa che prova per me. Ma non oso chiederglielo. Voglio solo che lo lasci."D'accordo..." sospiro, mettendo in moto l'auto e guidando verso casa sua.Sento sospirare anche lei e subito dopo la sua mano raggiunge la mia, stringendola nella sua e sporgendosi verso il volante per stamparmi un bacio sulla guancia.Ogni nostro contatto mi fa uscire fuori di testa, vorrei solo che non si staccasse mai da me."Sai a cosa pensavo?! Magari possiamo andare a casa tua e così affronterò Jason domani, quando si sarà calmato..." il suo tono è sensuale. Non riuscirei mai a dirle di no, quando si rivolge a me in questo modo.Mi accarezza dolcemente una guancia e passa le labbra sul mio collo, in attesa di una risposta."S-sì. Tutto quello che vuoi!" sussurro, prima di fare inversione. Lei mi sorride e mi stringe di nuovo la mano, come per farmi capire che è felice. E' felice di stare con me.Quando raggiungiamo casa mia, non riusciamo davvero ad aspettare di entrare in casa. Mentre cerco le chiavi di casa nelle tasche dei pantaloni, ci iniziamo a baciare, mentre lei si stringe contro di me ed io la costringo contro la porta di casa. Le tiro velocemente giù la zip del vestito, sentendola respirare eccitata contro il mio orecchio. Non appena trovo le chiavi, spalanco la porta e me la tiro dentro.Chiude la porta con un piede e mi attira di nuovo a sé, lasciando cadere la mia cravatta per terra dopo averla disfatta.Mi sbottona la camicia con impazienza e la lascia cadere per terra insieme alla giacca e a quel punto non esito a strapparle quel tessuto leggero di dosso, come stavo per fare prima di entrare.Il suo vestito raggiunge velocemente la mia camicia sul pavimento e resta nuda davanti a me, con la sua intimità coperta solo da un leggero strato di pizzo rosso.Non si copre davanti a me, non dimostra timidezza, anzi. Si spinge i capelli all'indietro lasciando il suo corpo completamente esposto alla mia vista. Sa di essere tremendamente bella, sa di avere un effetto completamente destabilizzante su di me e tutto questo le piace da morire.Mi provoca con lo sguardo e spinge il petto infuori, aspettando che faccia qualcosa. Cattura il labbro inferiore tra i denti e accenna un sorriso malizioso.Senza poter più resistere, visto la fastidiosa erezione nelle mie mutande, la afferro con forza e la tiro contro il mio petto, baciandola con foga.Quando le mie labbra arrivano al suo collo mordo e succhio un lembo di pelle, sentendola ansimare mentre avvolge le braccia attorno al mio collo.La sollevo da terra, mettendo le mani sotto il suo sedere e la trascino velocemente di sopra. Non posso davvero più aspettare.Quando la spingo sul letto, lei inarca la schiena, passando vogliosa la mano lungo il suo torace fino a sfiorare la sua intimità. Mi sta uccidendo. Ogni suo singolo, minimo gesto mi uccide.Provo a sbottonarmi i pantaloni, ma lei si tira su velocemente mettendosi in ginocchio sul letto e m'impedisce di continuare. Passa il palmo sul mio membro tremendamente duro e mi rivolge uno sguardo lussurioso, leccandosi il labbro superiore.Mi abbassa i pantaloni e si sofferma a guardare da sopra i miei Calvin Klein neri, per poi continuare a sfregare il suo palmo contro la stoffa dei miei boxer, mentre tiene lo sguardo puntato nel mio, solo per provocarmi un po' di più.Mi lascio scappare un gemito, mentre spingo leggermente il collo all'indietro e finalmente si decide a liberarmi da quella stoffa fastidiosa.Si ritira di nuovo indietro, stendendosi al centro del letto e aprendo le gambe, mentre sfiora il suo clitoride con le dita ripetutamente."Ti voglio dentro. Distruggimi. Sono stata cattiva stasera." Sussurra con malizia, intrappolando il suo labbro inferiore tra i denti. Se questo è quello che vuole, non me lo faccio ripetere. Mi chino su di lei e con un colpo secco la penetro, iniziando immediatamente a spingere al suo interno.Lei geme oscenamente, spingendo il suo petto contro il mio, mentre i nostri bacini si scontrano e riusciamo a sentire la sua pelle sbattere contro la mia. Stringe i miei capelli in un pugno quando viene per la seconda volta, ed anch'io sono vicinissimo a raggiungere il mio orgasmo. Mi libero in lei con un'ultima spinta, sentendola lasciare un urlo smorzato, prima di lasciarsi andare contro il cuscino."Mi chiedo quando riuscirò ad alzarmi da questo letto dopo staser-" dice con un sorriso, che svanisce non appena solleva lo sguardo. Mi spinge velocemente via da lei, e si copre con il lenzuolo. Non capisco il suo comportamento, fino a quando non mi giro all'indietro. C'è Jason sulla soglia della porta di camera mia, che ci fissa con le lacrime agli occhi.Infilo velocemente i miei boxer, prima di alzarmi dal letto."Come cavolo sei entrato qui?! Ti giuro che chiamo immediatamente la polizia, la porta era chiusa!" gli urlo contro, camminando verso di lui con aria minacciosa."Non ho fatto infrazione, avevo le chiavi!" dice con tono disprezzante, buttando un mazzo di chiavi sul letto, vicino a Juliet.Riconosco subito quel mazzo di chiavi, quello che avevo dato a Juliet due settimane fa, con l'indirizzo scritto sul portachiavi. Ecco come ha trovato questo posto.Juliet infila una mia maglietta bianca, che la copre abbastanza, prima di alzarsi ed avvicinarsi a noi due."Devo parlare con lui da sola, Harry!"JULIET'S POV."Non posso credere che tu abbia fatto una cosa del genere..." continua a frignare, fin dal momento in cui siamo scesi in salotto per parlare da soli. Sembra peggio di una ragazzina alle prese con la prima rottura."Perfino sui giornali, per quasi un mese, e tu non mi hai detto niente!" mi urla contro, mettendo poi in bella vista delle copie stropicciate di alcuni giornali con me e Harry in prima pagina, paparazzati in giro."E cosa ti aspettavi?! Che sarei rimasta con un cameriere pezzente come te per tutta la vita?!" le parole mi escono fuori con così tanta facilità. La verità è che sono stanca dei suoi inutili pianti.Alle mie parole mi guarda come se fossi pazza."Tu non sei mai stata così! Dov'è la ragazza americana che passava i pomeriggi a leggere invece di uscire a fare shopping?""E' morta! Per fortuna, direi. Non capisci che Harry può darmi tutto quello che voglio. Tutto quello che tu non potrai mai darmi, nemmeno lavorando interrottamente per tutta la vita. Sei un fallito, e se credevi che sarei rimasta con te, sei anche un povero idiota." Gli sputo contro con disprezzo, stringendo con forza le braccia al petto. Sono perfino più arrabbiata di lui e non capisco il perché, in questa situazione sembra lui la ragazza."Ora è una vestito firmato a soddisfarti? E' una gran bella soddisfazione, Juliet!" riconosco immediatamente l'ironia nella sua voce, ma lui non capisce assolutamente quello che voglio dire e non lo capirà mai."Credi che sia solo questo?! Sai, riesce a soddisfarmi anche a letto molto meglio di quanto tu abbia mai fatto. Ricordi quando tornavo a casa la sera dicendo che ero troppo stanca a causa del lavoro per stare con te? In realtà ero troppo stanca perché lui mi ha fottuto alla grande per tutte le ultime settimane." Il mio tono nei suoi confronti è ancora cattivo, ma in questo momento è anche tremendamente divertito. So di fargli male e per questo continuo ad appesantire il carico, proprio come ho fatto con quella ragazza in ufficio da Harry, il problema è che me ne pento solo dopo."Mi fai schifo! Sei solo una puttana!" abbassa lo sguardo, ricominciando a piangere. E' così fastidioso."Non hai idea quanto! Sono sicura che rimarresti sconvolto se vedessi quello che abbiamo fatto in questa casa le ultime due settimane." Lui non risponde questa volta, si limita ad asciugarsi le lacrime e a tirare su col naso. Finalmente risolleva lo sguardo."Ti piace davvero quello che stai diventando?" chiede quasi incredulo davanti alla nuova me, senza riuscire ancora una volta di quanto io stia meglio senza di lui. E' lui quello che non sarà niente senza di me."Più di qualunque altra cosa!" affermo con cattiveria, avvicinandomi minacciosamente a lui, come per avvisarlo di smetterla di mettere in dubbio quello che ho e che sono diventata."Credo che il tuo amato Harry dovrebbe sapere che la sua amante gli è così vicina solo per qualche borsa firmata, non pensi?!" quelle parole, fanno subito sparire dal mio viso quel sorrisetto soddisfatto. M'irrigidisco al solo pensiero di Harry che potrebbe credergli."E' cotto di me, potrei anche dirgli di aver ucciso sua madre, lui mi perdonerebbe. Il piccolo Harry non ha mai avuto nessuno, che ti aspetti?!" dico divertita, cercando di cacciare ogni pensiero negativo dalla mia testa. Sono sicura che Harry ci tenga a me, ma ho comunque paura che apra gli occhi e davvero non voglio."A te non importa niente di lui, ma hai comunque lasciato che rovinasse tutto quello che avevamo.""Se ci tieni tanto a saperlo, non ci tengo nemmeno a te. Harry è l'erede dell'impero Versace, per non parlare di tutto quello che avrà dal padre e per di più mi lascerei sbattere da lui 24 ore su 24, e tu chi sei?! Un lurido cameriere!" dico divertita ancora una volta, roteando gli occhi al cielo.Proprio non riesce a capire, è davvero troppo stupido."In ogni caso dirò ad Harry che schifo di persona sei in realtà, cotto o non cotto." È sicuro, lo capisco benissimo e quando sento i passi pesanti di Harry giù per le scale mi prende il panico. L'unica cosa che mi viene in mente è forse la più folle che potessi mai fare.Mi faccio coraggio e velocemente affondo le mie unghie nella pelle della mia guancia, causando dei graffi decisamente dolorosi, ma senza aspettare un istante, afferro la sua mano portandola tra i miei capelli, fingendo poi qualche urla di dolore.Lascio andare la sua mano solo quando sono sicura che Harry ci stia guardando mi lascio cadere a terra, spostando poi lo sguardo spaventato verso Harry. Ho solo paura che si sia accorto di qualcosa.Jason sembra sconvolto, mentre gli occhi di Harry sono iniettati di fuoco."Mi ha messo le mani addosso, Harry" capisco di essere entrata troppo nella parte quando una lacrima mi bagna la guancia.Harry non ha bisogno di altre conferme, si precipita verso Jason colpendolo con un pugno. Lui cade a terra e Harry continua a colpirlo con forza, senza aspettare un attimo."No, non è vero!" sento urlare Jason, ma Harry non lo prende minimamente in considerazione. Lo solleva da terra, ora perde sangue dalla bocca e dal naso, mentre i suoi occhi sono estremamente gonfi. Lo spinge contro la porta, afferrandolo per il colletto della camicia. Stringe le mani intorno al suo collo, rivolgendogli uno sguardo così spaventoso che mette i brividi perfino a me."Avvicinati un'altra volta a lei, prova anche solo a chiamarla e giuro che ti ammazzo." Gli sputa contro con rabbia, prima di aprire la porta di casa e spingerlo fuori, giù per le scale del portico.Harry cerca di calmarsi, prendendo dei lunghi respiri, prima di alzare lo sguardo su di me ed immediatamente gli corro in contro, fiondandomi tra le sue braccia. Lui mi stringe forte, mi bacia la nuca e mi sussurra all'orecchio che va tutto bene.E' la cosa più bella che una persona abbia mai fatto per me, nessuno mi ha mai difeso in questo modo.***Quando torniamo a letto, lui mi stringe nel piumone, mentre sono seduta sulle sue gambe e lui tiene una pezza bagnata sulla mia guancia leggermente sanguinante. Ci sono andata giù decisamente pesante, ma ora non voglio davvero pensarci."T-ti ha fatto qualcos'altro? Ho davvero bisogno di saperlo, questo non sapere mi fa impazzire!" capisco subito a cosa si riferisce, così scuoto velocemente la testa."Mi ha solo graffiata mentre cercava di afferrarmi per i capelli, ma tu hai risolto tutto. Grazie." Gli dico con un sorriso, avvinandomi al suo viso e stampandogli un bacio sulle labbra, lui sorride tirando un sospiro di sollievo. Se solo sapesse.Credo davvero che i sensi di colpa stiano tornando."Se solo ti avesse fatto del male, l'avrei ucciso. Non mi sarei riuscito a trattenere." Sospiro sollevata dal fatto che si sia trattenuto e poggio la fronte contro la sua, accarezzandogli una guancia con dolcezza."Possiamo parlare di altro? Per favore!" chiedo con un tono di voce supplichevole, volendo ignorare tutti i rimproveri della mia povera coscienza."Di cosa vuoi parlare?" mi chiede, accarezzando la mia coscia da sotto il piumone."Di te. Di quanto tremendamente fantastico tu sia. Perché fai tutto questo per me? Nono sono una persona così bella, anzi, forse non lo sono affatto." Scuoto leggermente la testa, tenendo il mio sguardo sul suo viso, mentre è intento ad ascoltarmi."Tu sei la persona più bella del mondo per me, Juliet. Non mi sono mai sentito come faccio con te ogni volta che mi sei vicina, che mi baci, che facciamo l'amore. Sei speciale e quindi non osare mai più dire che non sei una bella persona." Le sue parole così sincere nei miei confronti mi fanno scorrere un brivido lungo tutta la schiena. Questo ragazzo perfetto mi sta dicendo tutto questo e non ce la faccio proprio a rimanere impassibile, perché so che le ultime cose che ho detto a Jason non sono affatto vere. Mi importa di lui. Dannatamente tanto."I-io credo di amarti, Harry..." sussurro abbassando lo sguardo e nascondendo il viso nell'incavo del suo collo, presa dall'imbarazzo.Quelle parole sono completamente sincere, perché ha ragione, nessuno riesce a farmi sentire come fa lui. Nessuno."Io no." le sue parole mi fanno sollevare lo sguardo sconvolta e ferita da questa sua rivelazione, ma lui non sembra minimamente toccato."Nessun forse, sono sicuro di amarti."

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