Capitolo uno.™

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Qualche giorno fa ho parlato con Teddy della mia situazione con Davide. Lui dice che infatti da qualche mese mi vede camibiata. Quando sto con Teddy in effetti sto bene cerco di sorridere, ma di notte quando resto sola e penso alla mia relazione con Davide, non c'é nessuno che possa consigliarmi e vado in paranoia perché non so cosa fare. Come mi ha consigliato Teddy, ho provato ad affrontare la situazione. Siamo stati sul punto di mollarci 3 volte(ed è stato sempre lui a non accettare la mia decisione di allontanarci). E di li dopo una sensazione iniziale di libertà mi si è presentato il vuoto assoluto. Davide è un ragazzo molto sicuro di sé, capace di darmi tutto l'affetto di cui realmente necessito, ma da un po' di tempo il suo affetto mi opprime e sento di non essere più attratta fisicamente da lui. Si fa l'amore quasi ogni sera è diventato una specie di obbligo, ma fingo di provare emozioni che non provo più. Quando mi bacia non sento più il desiderio delle sue labbra e le mie farfalle nello stomaco sembrano siano state sterminate da qualche potente insetticida. Che non sia il ragazzo giusto per me? Forse. A dire la verità non sono in grado neanche io di rispondere, ma se mi guardo dentro, sono sicura di una cosa: non lo amo più. Ma non so come lasciarlo, ci ho provato, ma lui non accetta la mia decisione e mi sento costretta ad amarlo, costretta ad essere infelice, mi sento intrappolata in una gabbia e anche un po' in colpa per la mia infelicità. Teddy mi dice che non posso andare avanti così e che devo trovare il coraggio di mollarlo altrimenti le cose andranno sempre peggio. E tutto sarà più difficile e complicato di quanto gia non lo sia. Oggi Davide è venuto a prendermi fuori scuola «Ehi cosa ci fai qui?»

«Sono venuto a prenderti, volevo farti una sorpresa. Sei contenta?»

«Oddio si!» gli sorrido e lui mi apre lo sportello dell'auto. Gli do un bacio sulla guancia lui gira il volto è mi bacia. Mette il mio zaino nel porta bagagli e andiamo via. Io sono silenziosa, non so cosa dire e sono troppo pensierosa.

«Ti porto a pranzo fuori città, voglio passare la giornata insieme»

sorrido «avviso casa»

«tranquilla ci ho già pensato io»

«oh.. d'accordo» volevo iniziare il mio discorso ma sentivo che quello non era il momento adatto.

«Com'e andata a scuola?» cerca di infrangere il mio silenzio perché molto probabilmente ha capito che sto pensando a qualcosa che non riesco a dire.

«la solita giornata noiosa che non vedevo l'ora giungesse a termine»

«tra qualche giorno parto..» sbotta improvvisamente

«e dove vai senza di me?»

«a Londra» il suo viso è diventato più sofferente

«ohi che successo?»

«mio nonno non sta per niente bene e gli ultimi giorni vorrei stargli vicino più che mai» una lacrima percorre il suo viso e io gli stringo la mano. I suoi parenti paterni sono londinesi quindi spesso andiamo a trovarli, ma in questo periodo ho scuola e non posso andarci.

«Vorrei potervi stare vicino..»dico dispiaciuta

«tranquilla amore mio, hai scuola non preoccuparti per me» capite perché non riesco a lasciarlo è così dolce e premuroso nei miei confronti. E io che avevo intenzione di parlargli proprio ora, non posso, rimanderó ad un altro momento. Dopo pranzo mi chiede se prima di riaccompagnarmi a casa voglio passare un altro po' di tempo con lui. Acconsentoe gli sorrido. Appena ci fermiamo lo abbraccio e lui mi dice «mi mancherai amore» lo stringo più forte che posso.

To be continued...

Just Believe in your dreams™Where stories live. Discover now