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La situazione diventò strana e piacevole allo stesso tempo.
Nessuno dei due osava proferir parola.
Baekhyun ancora scosso dall'improvvisa crisi e da tale contatto e Chanyeol ansioso di poter dire qualcosa di sbagliato.
Così entrambi preferirono tacere e apprezzare l'armonico e imbarazzante silenzio che si andò a creare.
Sicuramente aveva agito in modo a dir poco affrettato, pensò Chanyeol, ma gli sembrò la cosa più giusta da fare.
Si era già promesso, molto tempo fa, che non avrebbe trascurato più nulla nella sua vita. Sapeva di non poter essere aiutato da nessuno, quindi perché non dare agli altri ciò che lui, invece, non avrebbe mai avuto il piacere di ottenere?

"Pensaci bene: della nostra esistenza buona parte si dilegua nel fare il male, la maggior parte nel non far niente e tutta quanta nell'agire diversamente dal dovuto. "
Come si ritrovava in quei pochi versi, il gigante.
Erano fin troppo veritieri e pieni di significato a cui nessuno, però, prestava la benché minima attenzione.
Tutti troppo impegnati a fingere di essere un qualcosa o un qualcuno diverso da ciò che realmente erano: illusi.

Voleva essere d'aiuto, voleva aiutare senza però ricevere nulla in cambio, voleva semplicemente essere la ragione, per qualcuno, di andare avanti e sorridere anche solo un po' e magari chi lo sa, riuscire a migliorare la loro di giornata, dato che della sua, a nessuno importava.
E non sapeva, non ne aveva la più pallida idea, che questo suo desiderio, si sarebbe realizzato.
Ma, ne sarà capace?
Un flusso di pensieri, uno dopo l'altro, si fecero spazio nella sua mente.
Nessuno aveva la forza di reagire, di prendere in mano la propria vita e di combattere.
Di combattere fino ad avere le ossa consumate, ma il cuore pieno di gioia.
E li capiva, Chanyeol, in fondo.
Lui aveva smesso di combattere molto tempo fa, quando non aveva neanche più una ragione per stare in vita, figuriamoci per combattere.
Anche se avrebbe tanto voluto tornare quello di una volta, a vivere come faceva una volta; quando ancora riusciva a sorridere per una vera ragione.
Ma ciò, sapevo benissimo, era pressoché impossibile.
Così, in amaro silenzio, si godeva quella che ormai era la sua vita da illuso e fingeva, fingeva, fingeva. Era diventato il suo pane quotidiano, qualcosa di cui non poteva fare a meno, fingere.
Si dava dello stupido, si odiava.
Odiava ogni piccola parte del suo corpo, della sua mente, del suo essere.
C'erano anche giorni in cui voleva mettere un punto, una fine a tutto ma poi, c'era sempre una forza che lo faceva fermare.
Una forza che per il momento non aveva né nome, né viso, ma che ben presto l'avrebbe avuto.

Baekhyun, d'altro lato, non si sentiva tanto diverso da Chanyeol.
Riusciva a percepire un qualche tipo di legame tra loro, ma non era pronto a scoprire quale o tantomeno cosa li legasse così tanto.
Non voleva lasciarsi andare e soffrire come sempre aveva fatto. Voleva rimanere chiuso nella sua bolla per sempre. Mai avrebbe aperto la via verso la sua felicità, verso il suo cuore, a nessuno.
E si ritornava sempre al solito discorso, ma questa volta, non ci volle pensare più di tanto.
Così si fermò e liberò la sua mente da tutti quei pensieri colmi di sofferenze, che da troppo tempo gli annebbiavano la vista e si provò a godere quell'attimo di tranquillità che, a suo dispiacere, durò ben poco.
"Niente ci appartiene, solo il tempo è nostro." disse Chanyeol ad alta voce, senza neanche accorgersene poiché troppo preso dai suoi pensieri e rompendo, così, il dolce silenzio.
Quando si accorse di ciò che aveva fatto si maledì mentalmente ma, vedendo la faccia confusa del ragazzo accanto a lui che comunque continuava a non azzardare parola, si schiarì la voce e ripetè con più sicurezza:
"Niente ci appartiene, solo il tempo è nostro."
Silenzio.
" Ci pensi? " disse alzandosi appena, guardando dritto in quegli occhi così ipnotizzanti, e continuò:
" Ci pensi che la vita, in realtà, è così breve e potrebbe finire da un momento all'altro? Guarda, ora io sono qui, davanti a te, e da un momento all'altro, magari con uno schiocco di dita, potrei non esserci più, sai? È davvero buffo, ma è così che funziona. E intanto, tutti, ogni singola persona di questo mondo, anzi, universo, chissà, non sa apprezzare il vero valore di essere in vita. Non capisce che, tutto potrebbe scomparire, in meno di un secondo, quando meno lo immaginiamo.
Diamo importanza alle cose inutili e ci accontentiamo di tutto, ma no, non deve essere così.
Noi, stiamo respirando, stiamo "vivendo", eppure guardaci, ci stiamo distruggendo pian piano e non ce ne lamentiamo neanche. Questo significa vivere? Non credo, anche perché sarebbe tutto maledettamente insopportabile. Voglio imparare a farlo, pur essendo fin troppo debole, voglio provare a capire cosa significhi assaporare la vita, di nuovo. E vivere, respirare quest'aria, per una ragione."
Non si rese neanche conto delle sue azioni, per la millesima volta, appena finito il discorso.
Era un tipo troppo impulsivo, Chanyeol.
Faceva tutto ciò che gli passava per la mente, senza ragionarci o pensare due volte alle conseguenze.
Così, con calma, riprese il suo posto e nessuno dei due si azzardò a parlare per un tempo che sembrò infinito, e la situazione tornò esattamente come prima ma, questa volta, il silenzio era fin troppo fastidioso.

Quello che Chanyeol non sapeva però, era che quelle parole colpirono in fondo il cuore di Baekhyun che, come per consolazione abbassò la testa e distaccò lo sguardo da troppo incatenato al gigante.
Anche lui ci aveva pensato tante volte, ma era sempre ritornato al punto di partenza e, punto e daccapo, ci aveva sempre rinunciato.
Decise comunque, tra un sospiro e l'altro, che si era fatto troppo tardi così prese la giacca, le scarpe, e, ignorando tutto ciò che accade quella notte, si alzò sotto lo sguardo incessante del minore.
"Devo andare." furono le prime parole che pronunciò.
Chanyeol, non rispose subito, ma lo lasciò andare.

Quando però, fu lontano ormai qualche metro, sentì dei passi e qualcuno avvicinarsi, finché il suo polso non venne stretto da una grande e fredda mano.
All'inizio, non prese neanche la briga di girarsi, sapendo già a chi appartenesse quella mano ma, quando egli parlò, si girò cautamente e incatenò i suoi occhi a quelli del gigante di fronte a lui.
"Posso almeno sapere qual è il tuo nome?"
Baekhyun ci un po' prima di rispondere ma poi giunse alla conclusione che molto probabilmente non avrebbe mai rivisto quel ragazzo in tutta la sua vita, quindi rispose, con indifferenza "Baekhyun" e se ne andò, lasciando la mano, una volta per tutte.

D'altra parte, Chanyeol, tornò a riva e si sdraiò sulla sabbia con lo sguardo rivolto verso il cielo. Insomma, era nella stessa posizione di qualche ora prima, prima che accadesse tutto ciò.
Non smise di pensare per tutta la notte a quel ragazzo così misterioso, avvertendo un vuoto e un certo calore dentro sé, e si addormentò velocemente, ormai esausto, avendo ancora tra i pensieri lui.

a/n
come vi sembra la storia?
io non so onestamente, non mi convince del tutto.. spero non vi stia deludendo.
Un bacio!
- N

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