Capitolo 2: La galleria

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Una volta tornata a casa Darcy non era riuscita a smettere di pensare a Ethereal, al suo sguardo penetrante e alla sua voce bassa e calda. Si pentiva di essersene andata in quel modo, ma la bionda stava davvero andando troppo oltre e lei non sarebbe riuscita a sopportare di più. Si era rigirata nel letto per ore, vedendo il suo viso ogni volta che chiudeva gli occhi.

Quella notte fu davvero inquieta e la mattina seguente si svegliò più tardi del solito ma comunque molto stanca. Non trovava la forza di alzarsi dal letto e fu sua madre che dovette costringerla a mettersi in piedi.
Per fortuna aveva la giornata libera dai vari impegni soliti e dopo essersi fatta una doccia bollente e scelto con cura cosa indossare decise di uscire.

Ormai era primo pomeriggio, soleggiato seppur invernale, l'aria era fredda ma non fastidiosa e Darcy si era coperta più della sera precedente.

Non aveva una meta precisa, sperava semplicemente di incontrare Ethereal per caso.
Tornò nei pressi della libreria dove si era svolto il suo evento e poi fece un salto al locale. Visto di giorno le diede tutt'altra impressione, con piccoli vasi di fiori sui tavolini e la luce del sole che entrava dalle pareti di vetro. Guardò verso il bancone alla ricerca di Levi, ma lui non c'era. La ragazza dai capelli rossi che ci stava dietro, però, si accorse del suo ingresso e le fece un sorriso come saluto che Darcy ricambiò.

Andò a sedersi a uno dei tavoli accanto alla vetrata in modo da poter vedere Ethereal nel caso si fosse presentata. Ordinò un caffè e poi prese dalla borsa il suo computer. I momenti passati con quella ragazza le avevano fatto scattare di nuovo la scintilla e ora le sue dita fremevano dalla voglia di volare ancora sui tasti dato che era rimasta ferma per parecchio tempo dopo il primo romanzo. La nuova avventura della pubblicazione e delle presentazioni a cui partecipare l'avevano bloccata e solo lei sapeva quanta paura avesse provato nel vedere che le parole non fuoriuscivano più con tanta naturalezza.

Rimase seduta lì parecchie ore, ordinando tanto di quel caffè che a un certo punto le mani presero a tremarle. Quello fu il segnale che le fece alzare gli occhi stanchi dallo schermo e guardare fuori. Era buio, i lampioni già accesi e un via vai piacevole di persone che andavano per negozi. Darcy era stata così concentrata a scrivere che si era lasciata scivolare il tempo tra le dita.

Alla fine Ethereal non era venuta, ma lei aveva concluso qualcosa quel giorno perciò si ritenne comunque soddisfatta e andò alla cassa per pagare il conto alla ragazza rossa che l'aveva servita per tutto il pomeriggio.

<<Sei Darcy Mills, giusto? La scrittrice.>> le chiese appena se la trovò davanti.

<<Sì, sono io.>> rispose con un sorriso spento. Ormai era quella la sua etichetta e per un po' era stato gratificante, ma ora stava diventando quasi insopportabile.

<<Una mia amica ha letto il tuo libro e per giorni non ha fatto altro che parlarne.>> disse alzando gli occhi al cielo con esagerazione e facendo una risatina.

Una certa curiosità si accese dentro Darcy che volle sapere se la sua amica fosse stata presente alla conferenza il giorno prima. Alla risposta affermativa la ragazza non ebbe bisogno di sentire altro e, dopo aver pagato, fece la strada a ritroso. Era un'idea folle, ma era convinta di sapere dove poter trovare Ethereal.

Ricomparì davanti alla libreria che era quasi in orario di chiusura e da fuori colse un bagliore dorato. Doveva essere lei per forza.
Entrò e il calore le fece appannare gli occhiali, ma si destreggiò comunque tra i libri verso chi stava cercando. Quando le fu abbastanza vicino la figura si voltò e Darcy non ebbe il minino dubbio sull'appartenenza di quegli occhi.

<<Ciao.>> la salutò timidamente.

<<Ciao a te.>> rispose Ethereal chinando leggermente il capo come se fosse un inchino. Certe abitudini non le avrebbe mai perse.

Principessa della notteWhere stories live. Discover now