Capitolo 7: La farfalla

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Cominciarono a sentire freddo, così Ethereal propose a Darcy di andare a casa sua. Questa volta fu lei a guidare, piano e leggera sulla strada come se la stesse accarezzando.

Quando arrivarono davanti alla piccola villa Darcy rimase estasiata dalla bellezza e dalla semplicità di quel posto. Era tutto buio, ma non incuteva timore e le due camminarono sicure e a passo svelto fino all'ingresso.

L'atrio era spazioso, con un appendiabiti nell'angolo a destra dove vi appesero le giacche. Pochi passi più avanti, a sinistra, si apriva la cucina, sicuramente poco utilizzata dalla vampira. I mobili erano piuttosto nuovi e un quadro appeso al muro di fronte attirò particolarmente l'attenzione di Darcy: un paesaggio collinare dai colori tristi e freddi, ma comunque molto intenso. L'artista doveva essere legato al luogo che aveva ritratto perché era molto dettagliato e sofferente.

<<Ti piace?>> le chiese Ethereal arrivandole alle spalle e Darcy annuì. << L'ho fatto io.>>

<<Sei davvero brava.>> disse guardandola con un sorriso.

<<Vieni, ti faccio vedere il resto.>>

Le mostrò il soggiorno dirimpetto alla cucina, largo, con parecchi mobili in legno e poltrone morbide. La ragazza si fermò a pensare quanti degli oggetti presenti lì Ethereal avesse portato con sé per tutti i suoi viaggi, chi glieli avesse regalati, chi li avesse toccati prima di lei. Uscirono dalla stanza e salirono le scale per arrivare al primo piano dove le camere si affacciavano tutte sul corridoio e un'altra rampa portava al sottotetto.

La prima porta era quella che dava sul bagno, piuttosto comodo, con piastrelle blu e azzurro, rubinetti particolareggiati e una vasca che appoggiava su piedini argentati. Era ordinato, niente fuori posto, con una serie di profumi tutti allineati dietro al lavabo.

<<Sono dei regali>> disse Ethereal cogliendo il punto in cui Darcy aveva soffermato lo sguardo. <<Li porto solo quando sono a casa o per occasioni davvero importanti.>> la ragazza annuì in assenso e poi continuarono il loro giro.

Dopo c'era la biblioteca di Ethereal, con librerie alte fino al soffitto stracolme di libri. L'odore della carta e dell'inchiostro pervase Darcy e i suoi occhi saettarono da un titolo all'altro. Gironzolò tra le mensole impolverate, toccando le coste e sorprendendosi sempre di più man mano che continuava.

<<Alcuni sono davvero...>>

<<Vecchi?>> la interruppe la vampira sorridendo.

<<Antichi.>> la corresse Darcy.

<<Lo so, ti stavo prendendo in giro>> ribatté. <<Alcune sono prime edizioni datemi dagli autori stessi e ora valgono una fortuna.>>

La ragazza corvina la guardò sbalordita e senza parole.

<<Puoi leggerli se ti va. Quando vuoi>> a Darcy brillarono gli occhi e la ringraziò. <<Non serve che ringrazi, lo faccio con piacere.>>

Un libro solo era fuori posto, appoggiato sul davanzale della finestra. Il colore della copertina era molto familiare a Darcy e quando lo prese tra le mani riconobbe il proprio romanzo.

<<Non sai quante volte l'ho riletto. Mi prende sempre come la prima volta.>> le spiegò la vampira e la giovane le sorrise emozionata.

Proseguirono e dopo averle indicato l'ultima porta come il bagno per gli ospiti, Ethereal condusse Darcy in camera sua.

<<Di sopra cosa c'è?>> le chiese.

<<Il mio studio. Lo uso per dipingere.>>

Principessa della notteWhere stories live. Discover now