||Capitolo 1||

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Il cinguettio degli uccellini risuona per la foresta, alla rinascita del sole, si sveglia dal suo sonno. È proprio in mezzo a questa, una figura minuta, stranamente mattiniera, correva libera tra gli alberi, diretta verso nord, per la precisione ad un lago. Non un semplice lago, ma il cuore di quel luogo, altre tutto, anche l'unico posto dove Luna poteva prendere delle distanze da suo nonno, anche se non di sangue.

Arrivata a destinazione rimase incantata dalla bellezza del paesaggio che si ritrovo davanti, ma la sensazione di beatitudine assaporata, per un momento, venne sostituita da alcuni ricordi frammentati.
Proprio in quel punto, fu' ritrovata dal nonno adottivo, in prenda al panico, dieci anni prima. Accanto ai cadaveri dei suoi genitori e del suo branco, di cui si ricordava poco o niente. Sterminato dalla casata Blood, cacciatori originari. A differenza dei comuni cacciatori, suo nonno non dava la caccia a creature sovrannaturali, ma prendeva le loro parti, per questo il mondo magico lo chiama "protettore".

Una lacrima solitaria le rigò il viso, ma la scacciò via con un gesto della mano e un sorriso stampato sulle labbra.
Respirò profondamente assaporando l'aria fresca della mattina, sedendosi sul prato accarezzando i fili d'erba con la punta delle dita.
I suo pensieri ritornarono a tormentarla, alzò gli occhi verdi al cielo, chiedendosi come sarebbe la vita fuori dalla foresta.
Aveva sempre vissuto lì, insieme al suo adorato nonno, senza varcare i territori che conosce, senza spingersi oltre, anche quanto la curiosità e l'adrenalina volevano prendere il sopravvento, la paura di deludere la sua ancora era più forte. Suo nonno le ha sempre detto che il mondo normale e quello magico, non era ancora pronto per lei, questo durò fino a quando non smise di fare domande.
L'unica cosa che le restò era viaggiare con l'immaginazione, se le cose fuori di lì erano come quelle che leggeva nel libri o vedeva dal vecchio televisore, nel soggiorno. 

Come sarebbe stato andare a scuola, fare nuove amicizie, il primo amore o una passeggiata sul lungo mare, qualsiasi cosa, anche la più banale?

Non che volesse andare contro quello che le ha insegnato suo nonno, fin da piccola, senza di lui non si sa quale fine avrebbe fatto, è stato un bravo insegnate in fondo, scrivere e leggere per lei era una passeggiata. Ma l'addestramento come cacciatrice era estenuante, ancora oggi portava i segni del suo duro lavoro. Una lupa cacciatrice stava cercando di diventare, per affrontare il mondo esterno al meglio e per combattere i ''pericoli che potevano incombere''.

Per distrarsi dai suoi molteplici pensieri, Luna estrasse al suo zainetto malconcio, uno del suoi romanzi preferiti "Il giro del mondo in 80 giorni" di Jules Vern.
Delle folate di vento le scompigliavano i lunghi capelli, costringendola ad aggiustarli ogni tanto, sistemandosi con cura la frangetta e coprendo la sua bizzarra voglia che aveva sulla fronte. Assomigliava a una versione mannara della regina Serenity di Seilor moon, una voglia a forma di luna e era costretta a non mostrarla, sotto l'ordine si suo nonno, era diventa un tormento e quasi un fastidio. Non si era posta tante domande, per non iniziare un inutile discussione, dove alla fine avrebbe, di certo, vinto lui.

Cosi immersa nella lettura non si accorse di essere osservata, da lontano, da un'anima tormentata, da un predatore incantato, da due occhi blu che in quel momento giurarono di proteggerla a costo della vita. Un ragazzo combattuto con se stesso e non volendo disturbare la sua protetta, con movimento fuggì di lì. Luna udendo un fruscio di foglie si voltò, aggrotto la fronte e assottiglio gli occhi per scorgere qualcosa, non vide nulla, ma fiutò un buon profumo di arancia con una nota muschiata. Si alzò per capire da dove provenisse o a chi appartenesse, corse capendo che uno sconosciuto aveva varcato i territori della foresta, fu' costretta a fermarsi, quando raggiunse le siepi di rose piene di spine che segnalavano il confine. Con il fiatone si appoggiò ad un albero, mettendosi le mani tra i capelli, sbuffò - Merda! - disse a denti stretti, si era appena fatta scappare qualcosa di grosso. Guardò l'orologio che aveva al polso, imprecò vedendo che era di nuovo in ritardo, alzo gli occhi al cielo facendo passare una mano sul suo viso e lanciando un ringhio esasperato, non solo perché doveva rifarsi tutta la via di casa di corsa, ma cosciente che una volta arrivata suo nonno le avrebbe fatto una ramanzina - Mi devo solo mettere l'anima in pace... - disse.

Sola nella foresta della lunaWhere stories live. Discover now