PART-FOUR:LOVE IS A LIE,LIE

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Nessuno sa dove sia Yoongi.

Nessuno sa dove sia finito Yoongi da diversi giorni.

E' per questo che sto correndo a perdifiato per le vie della città verso quello che credo sia l'unico posto in cui può essere andato.

In quegli ultimi mesi Yoongi mi aveva raccontato che i suoi genitori litigavano spesso a causa dei continui tradimenti della madre. Ogni volta che il marito l'accusava lei cominciava a bere e a fumare, poi nel cuore della notte usciva di casa e dopo intere settimane ritornava a casa come se non fosse successo nulla. Yoongi sapeva che la madre in quei giorni andava in un motel fuori città. Un motel piuttosto caro pee essere solo un motel, ma almeno era lontano da occhi indiscreti.

Era lì che stavo andando.

Quando entro nella reception una giovane ragazza mi chiede come possa aiutarmi e che stanza avrei voluto, ma non perdo tempo e le chiedo se per caso un ragazzo stava alloggiando in una delle loro camere. Il motel è tutto pieno e ci mettiamo un po' per scoprire che la stanza in questione è la 243. La stanza infondo al corridoio del penultimo piano. Ringrazio la signorina e comincio a correre. Ho paura che possa essere successo qualcosa di brutto a Yoongi.

Ci impiego un quarto d'ora per trovare la stanza e quando finalmente intravedo il numero 241, capisco di essere arrivata. Sulla porta, Yoongi ha lasciato il cartellino con la scritta DO NOT DISTURB, ma io comincio a bussare con tutta la forza che ho in corpo perché nessuno mi risponde dall'altra parte. Continuo così fino a quando la porta non si apre.

Yoongi indossa dei jeans chiari, ha una t-shirt bianca, una collanina argento gli pende dal collo,ha gli occhi rossi, il viso bagnato e lo sguardo di chi non ha più nulla da perdere.

"Che ci fai qui?"

Mi chiede con voce spezzata, capisco subito che ha bevuto perché sento un forte odore di alcol sui suoi vestiti quando lo abbraccio. Lui non reagisce, non mi stringe a se, rimane con le braccia rilassate lungo i suoi fianchi.

"Perché sei qui?"

Mi chiede con tono questa volta più duro e afferrando i miei fianchi per allontanarmi da lui.

"Per te"

Riesco soltanto a rispondere, guardandolo confusa, quasi frastornata per come quella giornata stia andando.Yoongi ha indurito lo sguardo, ha raddrizzato la schiena e mi sta spingendo fuori dalla stanza.

"Lasciami solo"

Mi dice mentre con una mano mi spinge fuori, prima che gli afferri il polso e lo guardi con rabbia.

"Prima o poi ti saresti smentito, lo sapevo"

Comincio con l'accusarlo mentre lui sembra non capire nulla delle mie parole.

"Prima o poi ti saresti rivelato per il fottuto figlio di papà che sei in realtà"

Sono così frustata e carica di adrenalina che non riesco a fermarmi, e quando lui comincia ad urlarmi contro di non sapere nulla, e cerca di chiudermi la porta in faccia, non posso fare a meno di tirare un calcio alla porta e spingerlo con così tanta violenza che non riesce a bloccarmi le mani. Sono così stanca, così fuori di me per quello che è successo a Taehyung e per come mi abbia trattato Yoongi che quasi non mi accorgo del sangue che gli esce da un labbro e dei suoi vani tentativi di tenermi ferma. È quando Yoongi cade sul letto che sono costretta a rendermi conto di quello che ho fatto, di rendermi conto di essere uscita fuori di testa e di avergli sferrato un pugno senza neanche accorgermene.

"Ti amo"

È quello che esce dalla mia bocca quando sdraiata su di lui, con le mani ai lati della sua testa, lo guardo per la prima volta in tutta la mia vita. Senza volerlo gli ho spaccato un labbro, ma lui non smette di fissarmi e quando si rende conto di quello che ho detto mi sposta via con violenza, alzandosi in piedi.

"Non dirlo ma più"

Yoongi mi da le spalle, la porta è ancora aperta ma quando una vecchia signora passa e si affaccia guardandoci male, lui la chiude sbattendola con forza. Poi si appoggia ad essa e gli tira un pugno ripetendomi la frase di poco prima.

"Non. Dirlo. Mai. Più."

Continua a ripetere sbattendo la mano chiusa a pugno sulla porta, mentre la voce si spezza ad ogni parola, fino a che non crolla a terra e lo vedo stringere la testa fra le gambe e piangere a dirotto.

Vorrei correre ad abbracciarlo, ma sono troppo ferita. Troppo ferita perché mi rendo conto solo ora che domani mattina tutto tornerà alla tristezza di quei due mesi.

Non ha più senso rimanere lì, così mi alzo e mi avvicino alla porta, gli chiedo di farmi andare via, ma lui inaspettatamente si alza, mi guarda con il viso martoriato dalle lacrime e dalla mia inconsueta rabbia, e mi afferra il viso tra le mani per poi baciarmi.

Yoongi mi spinge contro la porta, non riesce a fermarsi, ed ogni suo bacio ha il sapore del mare, perché non smette di piangere. Le sue mani scorrono lungo il mio corpo e in un attimo siamo sul letto. Non so cosa sia successo esattamente, non so cosa abbiamo fatto ma sono sicura che prima di lasciarmi sola in quella stanza lui mi abbia detto di avermi sempre amato ma che il padre lo aveva costretto a sposare un'altra donna e che aveva accettato.

RUNOù les histoires vivent. Découvrez maintenant