day 15

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Iniziare la mattinata con la quasi certezza che avrebbe rivisto occhi-blu, (e lo chiama così perché, immaginatelo sorridere tutto fossette mentre lo fa presente, i suoi occhi sanno avere il colore del mare di Dover, del cielo a mezzogiorno e a mezzanotte, dei ruscelli e della rugiada, quando sorride.) fa sorridere Harry.
Anche oggi i fiocchi di neve sono grandi quanto un pugno ed il buon cuore di Maura e Bobby, i suoi adorabili zii (per scelta di Harry) e genitori di Niall, ha deciso di preoccuparsi anche quest'oggi e quindi di portarlo in macchina. Hanno provato a convincere Harry ma ormai lo sapete: Harry è capace di essere davvero infantile certe volte, così ha rifiutato più volte è sempre più fermamente finché i due irlandesi non si sono arresi ed hanno fatto partire la macchina.
Perciò ora il riccio si ritrova a correre a perdifiato e ad evitare certi scivoloni inevitabili fino al cafè di Imogen.
Cerca di aprire ma la porta fa resistenza e la campanella suona leggera, scossa dal colpo.
Harry si morde il labbro ed esamina le vetrate. Nessuna traccia di Imogen, le lucine spente, i tavoli soli.
Sospira frustrato e, se può essere che sia? Preoccupato.
Le sue labbra sanno di buccia d'arancia e si sente improvvisamente un po' triste.

Una piccola mano si appoggia sulla sua spalla e lui sussulta.

"Sei qui impalato da quando riesco a vederti dalla fine della via."

Harry si volta e il suo cuore si scioglie solo un po', quando vede Louis davanti a sé con un nuovo cappello con un nuovo pompon, un sorriso discreto dipinto sulla bocca.

"Ciao"

"Ciao Harry" sussurra senza accennare a spostar la mano.

"Il cafè è chiuso"

Louis si rabbuia, muove il braccio lungo il fianco e smette di toccarlo.

"Mh, suppongo non avrò la mia colazione. Allora ci si vede"

Quanto sciocco è questo ragazzo? Pensa Harry.

"No, aspetta!"

Arrossisce.

"Cavolo, volevo dire... Uhm-potresti... Sempre se vuoi-beh"

Sbuffa.

"Se continui a balbettare dovrò metterti un'insufficienza signor-" si blocca, perché effettivamente si rende conto di non sapere il suo cognome. Ma va bene così, ha resto il concetto, crede.

"Cosa vuoi dire?" Farfuglia Harry.

"Niente, ricciolino, ti prendevo in giro... Ma tu- che cazzo pensi che sia il mondo? Un'interrogazione?" Scoppia a ridere.
Una risata che non aveva niente di cattivo, ma che un po' ferisce il piccolo cuore del piccolo ragazzo tutto fossette, ricci ed occhi.

"No... io-"

"Harry, che ti prende?" Occhi blu, lo sta guardando con profonda dolcezza.

"Nulla, volevo chiederti se ti andava comunque di fare colazione insieme... Ma-" deglutisce.

Com'è arrivato a sembrare così rotto? Louis medita per un attimo. Com'è? Cos'è successo? Era lui quello a piangere vergogna soltanto un paio di giorni fa e- oh, Dio. Perché tutto questo gli faceva tremare l'anima?

"Sì, Harry, mi va, solo, smettila di comportarti così..."

"Così come?" sussurra.

"Come se ti stessi rompendo in mille pezzi. Smettila, ti prego, mi stai-" si morde il labbro.

"Nulla, solo smettila, mi fai sentire in colpa. Odio sentire."

"No! No! Non stai facendo niente, solo-"

"Sì, va bene, sta zitto mh? Andiamo a riempire questa bella bocca con un cioccolatino, che quando è vuota combina un sacco di guai"

Harry sorride, con il labbro scheggiato ed il cuore forse un po' di più. Perché gli occhi di Louis gli stanno riempiendo il cuore in modo così diverso da tutti gli altri occhi e lui, lui non può assolutamente cadere in questo maledetto tranello. Dovrebbe essere a scuola a cercare di invitare qualche ragazza carina al ballo d'inverno che la scuola sta organizzando e poi raccontarlo a Niall con un sorriso furbetto, magari chiamare suo papà e chiedergli se potrebbe prendere in prestito un suo abito da concerto perché ha un appuntamento e farlo fiero e felice. E invece no.
E non lascerà Louis in mezzo alla neve ed il freddo perché si sente sbagliato: non lo farà perché è lui quello sbagliato e Louis non si merita mica di essere triste solo perché lui sente che potrebbe innamorarsi in un secondo, come ci si innamora di una canzone di Ed Sheeran al primo ascolto, o come ci si innamora del cielo di notte, senza nuvole.
È proprio vero, pensa, che la sua bocca combina un sacco di guai, ma la sua testa decisamente di più.

24 days till Christmas Where stories live. Discover now