Capitolo 23

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Non riesco a cancellare dalla mente le parole di Harry, mi sento bloccata in un vicolo cieco ma sono sicura che in qualche modo potrei abbatterlo solo che ancora non so quale strumenti usare per farlo.
Devo giocare per bene le mie carte, sopratutto quando il tema in questione è Louis Tomlinson.
Sono ancora un po' frastornata dalla febbre, ma non posso assolutamente saltare giorni di lavoro così mi dirigo in ufficio. Quando arrivo noto che stranamente il castano non è ancora dentro a lavorare, almeno per oggi posso vantarmi di essere stata puntuale.

«Amore ci vediamo dopo.» Mi volto, grande errore della mia vita perché trovo Louis a baciare in maniera poco casta la moglie. Che ho fatto di male per meritarmi queste visioni di prima mattina?
Kimberly annuisce, e come se non bastasse mi da anche il buongiorno.
Stamani è tutt'altro che un buongiorno.
Ignoro Louis che si posiziona nella scrivania di fronte alla mia, e lui si comporta nel medesimo modo.
Di bene in meglio deduco, ora non mi considera neanche più.
Forse sono troppo pessimista, dato che vedo sempre le cose nella peggiore delle ipotesi e ne faccio di ogni minima cosa una tragedia ma da quando sono stata male per Louis (strano che sia sempre nel mezzo) non riesco a non contemplare le consegue più drastiche e dolorose di tutte le mie azioni.
Se potessi descrivermi in una parola direi: regista di film mentali, sono sicura che ogni anno riuscirei anche a vincere l'Oscar e in questo momento sarei a Hollywood a vivere la mia vita da super milionaria.
Che noia, di solito Louis trova sempre una scusa per attaccare bottone dato che è molto logorroico mentre quando è silenzioso vuol dire solamente due cose: o che sia stanco o che sia incazzato nero.
Speriamo non con me, ma sono stata sempre carina e gentile nei suoi confronti o forse no?

«Louis non riesco a leggere cosa hai scritto qui, mi dai una mano?» Sfioro il foglio come per tastare la scrittura di Louis sotto le mie mani, come se volessi scoprirla.
Mi piace molto la sua calligrafia, è molto fine e delicata tanto che a volte sembra addirittura fragile; forse un po' lo rispecchia.
Sono un'amante delle scritture delle persone, perché in un certo senso la calligrafia è una cosa molto intima che ci rappresenta dato che ognuno scrive in maniera differente.
Mi affascina, e quella di Louis in maniera particolare perché dipinge le parole sul foglio sempre con la sua fidata penna stilografica. Una volta mi ha raccontato che gliela aveva regalata la madre poco prima di morire per il suo diciottesimo compleanno ed è proprio per questa ragione che la penna deve significare molto per lui poiché la porta sempre insieme a se.
È come se sua madre fosse sempre al suo fianco, da un lato mentre dall'altro sta a significare che non ha ancora superato questo lutto infatti Louis le era molto affezionato, così mi ha detto. Io lei non l'ho mai conosciuta ma dalle foto riconosco che Johannah Tomlinson sia una donna bellissima e non solo perché il sorriso trasmettere anche la bontà del suo gran cuore.

«Traducitelo da sola.» Mi risponde secco senza neanche alzare lo sguardo verso di me. Ha il ciclo per caso?

«Per favore...» Non posso continuare la copiatura del documento se Louis non mi dice la parola che ha scritto; alza lo sguardo verso di me mentre si sistema gli occhiali sul naso mettendoli nella maniera più dritta possibile.
L'azzurro dei suoi occhi è glaciale, mi osserva in modo distaccato prima di strapparmi il foglio di mano.

«È opinabile.» Parola scoperta finalmente, io l'avevo interpretata come puntuale ma effettivamente era fuori tema con il significato della frase.

«Grazie Louis.» Torna serio sul suo lavoro, senza proferire verbo.
Perché mi sta ignorando? Sembrava che la situazione fosse migliorata fra noi, e invece siamo punto e a capo come due settimane fa quando regnava solo indifferenza fra di noi.

«Prego, e con cortese sollecitudine finisci presto la trascrizione, ho da andare via prima oggi.» Per raggiungere Kimberly? Mi trattengo dal dirglielo, tuttavia sono fermamente convinta che abbia il ciclo. Mi domando cosa gli debba aver dato noia del mio comportamento per rendersi così altamente insopportabile o è solo una sua dote naturale esserlo?
Mi sta stancando il suo carattere.

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