Nick era morto! Non potevo ancora crederci. Dopo essere scappati, io e Alan avevamo trovato Vaniglia e David, su un cavallo, al confine della foresta e insieme avevamo deciso di inoltrarci nel bosco. Era calata la notte e ci eravamo fermati in una radura. Alan cercava di accendere del fuoco mentre Vaniglia e David prendevano della legna. Io invece ispezionavo il borsone, dentro avevo trovato dei vestiti, altre borracce, delle coperte e del cibo, che ci sarebbe bastato per tre o quattro giorni ed il libro azzurro. Mi misi a leggere e poi mi resi conto che Alan stava sprecando energie.
Io- Alan, il fuoco non si accenderà finché io non mi allontaneró. Hai visto che si sono già accese delle scintille, ma si sono spente subito? Il fuoco ha paura di me. Vado a leggere più lontano.
Alan- No, non devi restare sola.
Io- Va bene, mi metto su quel masso laggiù. Così mi potete vedere.
Lui annuì e io mi andai a sedere sulla pietra. Ricomincia i a leggere, però dopo poco mi venne in mente la mattina, quando Elisabeth e Nick mi avevano mostrato il libro e il pomeriggio lui era morto. Adesso che ci eravamo riavvicinati, lui non c'era più. I ragazzi mi chiamarono ed io li raggiunse. Presi qualcosa da mangiare e la passai agli altri. Io presi un pezzo di pane ma non riuscivo a metterlo in bocca. La mia amica si avvicinò a me e mi abbracciò.
Vani- Sfogati Keira forza!
Mi misi a piangere tra le sue braccia, tutto il dolore che avevo provato vedendolo cadere a terra, mi aveva ricordato la morte dei miei genitori.
Io- Vani è tutta colpa mia! Come la morte dei miei genitori, sono sempre io la causa di tutte le cose orribili che stanno succedendo.
Vani- Shh, non è vero. Sei solo nel posto sbagliato al momento sbagliato.
David dava da mangiare ad uno scoiattolo, invece Alan mi guardava dolcemente.
Vaniglia mi lasciò. Mi asciuga i le lacrime e mi feci forza.
Io- Ragazzi dormiamo un po'. Domattina decideremo cosa fare. Abbiamo due coperte, perciò decidete con chi volete stare, per me non fa differenza.
Vani- Io sto con te, tesoro.
Ci sistemammo e dopo qualche istante tutti dormivano. Io non ci riuscivo. Alla fine alzai, presi una torcia e mi se detti sul masso di prima. Guardavo le montagne in lontananza e riflettevo. Come avrei fatto a sconfiggere Mortis? E a non far uccidere nessun altro? I miei pensieri furono interrotti da dei passi. Era Alan.
Alan- Scusa non volevo disturbarti.
Io- Vieni pure, siediti.
Si mise accanto a me e dopo un po' di silenzio parlò.
Alan- Vuoi parlare? So cosa è successo, c'ero anche io. E ammetto di avere sentito la conversazione in infermeria.
Io- Lo so. Ho riconosciuto l'ombra. E mi piacerebbe parlare, ma poi sembrerei troppo pesante e non voglio.
Alan- Non c'è problema, nei brutti periodi fa bene sfogarsi, anche io lo faccio.
Così cominciammo a parlare, gli racconta i della morte dei miei e di come Nick mi aveva detto la verità. Lui mi disse di come era entrato nella scuola e la notte in cui era andato nella foresta per l'addestramento.
Alan- Insomma alla fine arrivati al grande albero arriva un lupo,la mia squadra si mette in posizione e quello invece si distende per terra e fa le fusa come un gattino.
Ridemmo come matti.
Io- Ma come le fusa?!?!? Certo che avete avuto fortuna, almeno non vi ha attaccati.
Alan- Sì. Vedi ti ho fatto ridere!
Io- Grazie Alan. Adesso visto che siamo in vena. di confidenze, dimmi la verità perché Elisabeth ti ha fatto venire con noi?
Alan- Per proteggerti. Io sono il più forte sì ma non sono egoista e vanitoso, in cerca di attenzione come gli altri Figli della guerra. Elisabeth pensava che non concentrandomi solo su di me mi sarei preoccupato con e per te.
Io- Bene, volevo sapere la verità. Andiamo a svegliare gli altri, sta per sorgere il sole.
Mi alzai e Alan mi afferrò per il braccio.
Alan- Non sei arrabbiata?
Io- No,perché Elisabeth ha ragione. Mi serve qualcuno che mi aiuti. Su forza.
Svegliammo gli altri, rimisi tutto dentro il borsone e vidi che Giaila era tornata.
Io- Ciao Giaila. Vieni, andremo verso le montagne. Se vuoi seguirci altrimenti puoi restare qua.
Giaila- No, verrò con te. Mi hai salvato la vita e voglio aiutarti.
Io e Alan le salimmo sopra e lei partì di corsa dietro al cavallo di Vani e David. Dopo una mezz'ora i due animali si fermarono. Sopra di noi era da un po' che sentivo gracchiare e questo mi preoccupava. Poi scesero su di noi.
Io- Attenti! Arpie!
Cominciarono a graffiare con gli artigli. Alan prese prese uno scudo dal suo zainetto e ci riparammo tutti sotto di esso. Mi serviva un'idea, e alla svelta.
Io- Ragazzi, state al sicuro, poi vi dirò cosa fare.
E uscì allo scoperto.
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L' acqua della vita.
FantasyMi chiamo Keira ed ho dentro di me il potere dell' acqua. Frequento la scuola di Arti Magiche, insieme ad altri Figli: dei fiori, degli animali, della guerra e molti altri. Il mio potere è raro e speciale. Ma questo potere sarà un pericolo o una ben...