Capitolo 8

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Nick era morto! Non potevo ancora crederci. Dopo essere scappati, io e Alan avevamo trovato Vaniglia e David, su un cavallo, al confine della foresta e insieme avevamo deciso di inoltrarci nel bosco.  Era calata la notte e ci eravamo fermati in una radura. Alan cercava di accendere del fuoco mentre Vaniglia e David prendevano della legna. Io invece ispezionavo il borsone, dentro avevo trovato dei vestiti, altre borracce, delle coperte  e del cibo, che ci sarebbe bastato per tre o quattro giorni ed il libro azzurro. Mi misi a leggere e poi mi resi conto che Alan stava sprecando energie.

Io- Alan, il fuoco non si accenderà finché io non mi allontaneró. Hai visto che si sono già accese delle scintille, ma si sono spente subito? Il fuoco ha paura di me. Vado a leggere più lontano.

Alan- No, non devi restare sola.

Io- Va bene, mi metto su quel masso laggiù. Così mi potete vedere.

Lui annuì e io mi andai a sedere sulla pietra. Ricomincia i a leggere, però dopo poco mi venne in mente la mattina, quando Elisabeth e Nick mi avevano mostrato il libro e il pomeriggio lui era morto. Adesso che ci eravamo riavvicinati, lui non c'era più. I ragazzi mi chiamarono ed io li raggiunse. Presi qualcosa da mangiare e la passai agli altri. Io presi un pezzo di pane ma non riuscivo a metterlo in bocca. La mia amica si avvicinò a me e mi abbracciò.

Vani- Sfogati Keira forza!

Mi misi a piangere tra le sue braccia, tutto il dolore che avevo provato vedendolo cadere a terra, mi aveva ricordato la morte dei miei genitori.

Io- Vani è tutta colpa mia! Come la morte dei miei genitori, sono sempre io la causa di tutte le cose orribili che stanno succedendo.

Vani- Shh, non è vero. Sei solo nel posto sbagliato al momento sbagliato.

David dava da mangiare ad uno scoiattolo, invece Alan mi guardava dolcemente.

Vaniglia mi lasciò. Mi asciuga i le lacrime e mi feci forza.

Io- Ragazzi dormiamo un po'. Domattina decideremo cosa fare. Abbiamo due coperte, perciò decidete con chi volete stare, per me non fa differenza.

Vani- Io sto con te, tesoro.

Ci sistemammo e dopo qualche istante tutti dormivano. Io non ci riuscivo. Alla fine alzai, presi una torcia e mi se detti sul masso di prima. Guardavo le montagne in lontananza e riflettevo. Come avrei fatto a sconfiggere Mortis? E a non far uccidere nessun altro? I miei pensieri furono interrotti da dei passi. Era Alan.

Alan- Scusa non volevo disturbarti.

Io- Vieni pure, siediti.

Si mise accanto a me e dopo un po' di silenzio parlò.

Alan- Vuoi parlare? So cosa è successo, c'ero anche io. E ammetto di avere sentito la conversazione in infermeria.

Io- Lo so. Ho riconosciuto l'ombra. E mi piacerebbe parlare, ma poi sembrerei troppo pesante e non voglio.

Alan- Non c'è problema, nei brutti periodi fa bene sfogarsi, anche io lo faccio.

Così cominciammo a parlare, gli racconta i della morte dei miei e di come Nick mi aveva detto la verità. Lui mi disse di come era entrato nella scuola e la notte in cui era andato nella foresta per l'addestramento.

Alan- Insomma alla fine arrivati al grande albero arriva un lupo,la mia squadra si mette in posizione e quello invece si distende per terra e fa le fusa come un gattino.

Ridemmo come matti.

Io- Ma come le fusa?!?!? Certo che avete avuto fortuna, almeno non vi ha attaccati.

Alan- Sì. Vedi ti ho fatto ridere!

Io- Grazie Alan. Adesso visto che siamo in vena. di confidenze, dimmi la verità perché Elisabeth ti ha fatto venire con noi?

Alan- Per proteggerti. Io sono il più forte sì ma non sono egoista e vanitoso, in cerca di attenzione come gli altri Figli della guerra.  Elisabeth pensava che non concentrandomi solo su di me mi sarei preoccupato con e per te.

Io- Bene, volevo sapere la verità. Andiamo a svegliare gli altri, sta per sorgere il sole.

Mi alzai e Alan mi afferrò per il braccio.

Alan- Non sei arrabbiata?

Io- No,perché Elisabeth ha ragione. Mi serve qualcuno che mi aiuti. Su forza.

Svegliammo gli altri, rimisi tutto dentro il borsone e vidi che Giaila era tornata.

Io- Ciao Giaila. Vieni, andremo verso le montagne. Se vuoi seguirci altrimenti puoi restare qua.

Giaila- No, verrò con te. Mi hai salvato la vita e voglio aiutarti.

Io e Alan le salimmo sopra e lei partì di corsa dietro al cavallo di Vani e David. Dopo una mezz'ora i due animali si fermarono. Sopra di noi era da un po' che sentivo gracchiare e questo mi preoccupava. Poi scesero su di noi.

Io- Attenti! Arpie!

Cominciarono a graffiare con gli artigli. Alan prese prese uno scudo dal suo zainetto e ci riparammo tutti sotto di esso. Mi serviva un'idea, e alla svelta.

Io- Ragazzi, state al sicuro, poi vi dirò cosa fare.

E uscì allo scoperto.

L' acqua della vita.Where stories live. Discover now