Capitolo 13

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Nel aria c'era ancora un po' di puzza di fumo. Non avevo chiuso occhio.  Vaniglia e David stavano  ancora dormendo abbracciati, ed io guardavo il petto di Alan che si alzava e si abbassava mentre riposava. Era incredibile come la presenza di quel ragazzo mi infondesse sicurezza, eravamo diventati presto amici e mi chiedevo se Elisabeth lo avesse previsto. Elisabeth...e Nick. In quei giorni non ci avevo più ripensato ma il dolore era ancora lì, impaziente di risalire e di farmi male. Adesso che ci pensavo quando mi ero voltata avevo visto Nick tra le braccia di Elisabeth. Nella mia mente feci uno zoom immagine e capì quello che in realtà avevo avuto sotto il naso tutto il tempo a scuola. Nick e Elisabeth. Come lei lo cullava anche se era già morto. E quando ero entrata in biblioteca, si guardavano intensamente e avevano le mani sotto al tavolo. Cercavano sempre un contatto fisico, per esempio mentre mi mostravano il libro lei gli dava leggere pacche sulle spalle.

Loro stavano insieme. Si amavano. E io avevo spazzato via anche quello. Nick non c'è più ed ora Elisabeth doveva proteggere la scuola da sola e senza qualcuno a cui aggrapparsi. Se lui non mi avesse protetto...se io non fossi esistita, non avrei causato tutto questo dolore. Delle lacrime mi rigavano le guance e mi sfuggì un singhiozzo. Alan mi stava guardando. Mi asciugai in fretta le lacrime e sorrisi.

Alan- Non serve che fai finta di stare bene. Dimmi a cosa pensavi.

Io- Nie.. va bene. Elisabeth e Nick si amavano e adesso che lui si è sacrificato, lei...

Mi venne di nuovo da piangere ma seppi trattenermi. Lui mi guardava comprensivo. Nei suoi occhi neri si vedeva un barlume ma non capì di cosa.

Alan- Ti senti in colpa, però devi ricordarti che pochi sacrifici servono per salvare tante altre persone.

Io- Sì ma qui l'unica che dovrebbe sacrificarsi sono io ed invece sono ancora viva.

Il suo sguardo si fece più duro.

Alan- Se pensavi di morire così da facilitarti le cose e lasciarci nelle mani di quel Mortis allora io non ti conosco come credevo.

Si alzò e se ne andò. Dopo un po' mi decisi e lo seguì. Si era arrampicato su un albero lontano dal accampamento e guardava le stelle. Lo raggiunsi e mi ci sistemai accanto. Le stelle erano bellissime! Alzò un dito e indicò una stella.

Alan- La stella polare.

Io- Alan scusa. Io non volev morire, voglio aiutarvi e proteggervi. E questo il mio compito.

Alan- Scusa accettate. Scendiamo dobbiamo vedere come stanno Vaniglia e David.

Saltò giù. Stava per andare ma io non sapevo come scendere. Lo richiamai.

Io- Alan? Mi aiuti a scendere?

Mi tese una mano sorridendo. Afferrai la sua mano e mi tirò giù, però perse l'equilibrio e cademmo l'uno sul' altro. Ridemmo come matti, ma poi ci ricordammo cosa dovevamo fare e ci alzammo. I due piccioncini erano già svegli. Stavano parlando, piuttosto discutendo.

Io- Ciao.

Vani- Ciao. Keira...io e ...

David- Io e lei dobbiamo rimanere qua.

Io- Qua? Dove qua?

David- Nel bosco. Io devo curare gli animali feriti, raggrupparli...molti sono morti e... devo rimediare i Figli degli animali avranno energie limitate finché almeno una parte degli animali sarà rinata.

Vani- È lo stesso per me. Devo aiutare le piante. Vieni parliamo a sole.

Ci allontanammo, Vaniglia mi prese la mano tra le sue e mi guardò. Sapevo che mi voleva rassicurare, ma non sarebbe andato tutto bene, però lei doveva restare nella foresta e questo lo capivo.

Io- Non servono spiegazioni Vani. Questo è quello che devi fare. Far rinascere la foresta.

Vani- Io... non voglio lasciarti sola.

Io- Ci sono Giaila e Alan con me. Noi adesso dobbiamo partire.

Vani- Rimettere mo in sesto la foresta e poi vi raggiungeremo a scuola. Stai attenta. Ti manderò dei messaggi volanti ogni tanto.

Io- Li aspetterò. Ci rivedremo Vani.

Vani- Certo Keira. Ricordati la tua missione, trovare il tuo equilibrio.

Ci abbracciammo a lungo. Respira i il suo profumo. La prima volta che ci separavamo da circa 10 anni. Alan mi chiamò, lo raggiunsi sopra Giaila e lei partì. Mi girai e vidi Vaniglia e David che si baciavano. La loro immagine si sovrapponeva a quella di Elisabeth e Nick. Caleb aveva ragione, non si può vivere senza amore ma io dovevo farlo. Per il bene di quelli che volevo proteggere.
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