Ospedale

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Christian
Sono a scuola che sto insegnando psicologia a dei ragazzi del primo anno finché non sento il mio telefono squillare da Sam. Vabbè rispondo dopo. <Stavo dicendo ragazzi... che tutti noi andiamo ben oltre la nostra conoscenza scolastica e infatti l'apprendimento è qualsiasi cosa che modifica il comportamento date le nostre esperienze e conoscenze> la campanella suona e i ragazzi escono per la ricreazione.
Il telefono inizia a squillare è di nuovo Sam e rispondo bruscamente anzi forse troppo <che vuoi Sam stavo spiegando la lezione!> lei sta piangendo e inizia a dire <A-Amber... è i-in o-sp-ospedale> sbianco a ciò che mi ha detto Sam ecco perché mi chiamava tante volte <arrivo subito> cazzo ho paura che si successo qualcosa a lei e al bambino, cazzo stava andando tutto così bene maledizione ho paura... se e' successo qualcosa a loro due non me lo potrei mai permettere... e' colpa mia perché non ho risposto a Sam e' colpa mia tutta colpa mia cazzo. Esco da scuola e corro subito all'ospedale.

Appena arrivo in ospedale mi dirigo da un' infermiera di mezza età <Dove si trova Amber Johnson?> chiedo preoccupato sul punto di piangere <terzo piano, seconda porta a destra numero 204B> la ringrazio e inizio a correre finché apro la porta e la vedo. Inizio a piangere. Non posso piangere! Devo essere forte! Le prendo la mano e con l'altra mano le tocco la pancia dove c'è il piccolo Jake <Amore scusami, scusami scusami scusami... Sam mi ha chiamato ma io ero in classe che stavo spiegando la lezione ai ragazzi... non lo permetterò mai che vi accada qualcosa chiaro? Non me lo perdonerei mai perché io vi amo siete tutta la mia vita!> piango e continuo a stringerle la mano <Ti prego svegliati... amore svegliati sei tutto per me anzi siete tutto... so che non sono di grande aiuto al contrario di me tu mi sei sempre stata vicino mentre io... nel momento del bisogno non ci sono mai stato e ti chiedo scusa per questo... ti amo piccola... riprenditi ti prego... ti amo anche a te Jake sei il mio campione> dopodiché l'infermiera mi dice di uscire e io torno a casa.


Il giorno seguente
Vado in ospedale con un mazzo di rose rosse e un peluche da orsacchiotto per Jake... appena entro noto Amber sveglia oddio!!! <piccola stai bene?! Scusami amore scusami!> ecco che ritornano i miei sensi di colpa <di cosa?> chiede confusa <per tutto!> la bacio e lei ricambia sorridendo <puoi andare a casa Amber>dice il dottore <nulla di grave, hai avuto uno svenimento è normale durante la gravidanza> dopo un po' la porto a casa e io torno a scuola in tempo dato che ho lezione dalla quarta ora.

Amber
Torno a casa e inizio a guardare le cartelle cliniche di alcuni miei clienti e una subito mi attira. È di una bambina Si chiama Stephany Morris e ha sette anni. È originaria del Canada e si è trasferita qui per lavoro dei genitori. E' una bambina che ha problemi di socializzazione e viene spesso presa in giro... cavolo come la capisco... chiamo subito la mamma della bimba e chiedo se sono libere oggi pomeriggio per anticipare la seduta.
Lei mi afferma che è libera per le quattro quindi andrò in ufficio per le 4.

Ore 16:00
Intravedo Shally la mamma di Stephany e le faccio accomodare nel mio studio <ciao>dico sorridente <ciao Amber>
<ho voluto anticipare la Seduta perché mi interessava questo argomento e capisco bene come si stende Stephany in questo momento ci sono passata pure io>

Dopo un paio d'ore sono riuscita ad arrivare al punto di cosa abbatte Stephany e ho programmato la prossima seduta tra un mese.

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