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i fiocchi di neve cadevano dolcemente dal cielo, volteggiando su se stessi, trasportati dal leggero venticello che soffiava per la città; infine, come delle delicate ballerine che finivano il loro balletto, si posavano sul terreno, unendosi ad altri fiocchi che si erano già accumulati sull'asfalto, andando a formare un bianco e pallido manto di neve.

jeongguk osservava questo ciclo ripetersi da ormai mezz'ora e non se n'era ancora stancato; amava guardare la neve cadere, ogni volta che le previsioni meteo indicavano una possibilità di neve, anche solo remota, il ragazzo si emozionava sempre ed attendeva con ansia che le nuvole rilasciassero i suoi amati fiocchi bianchi.

quel giorno era successo, finalmente, e jeongguk non poteva essere più contento perché era anche il giorno della vigilia di natale.

aveva sempre aspettato con ansia quella coincidenza, e dopo tanto desiderio l'aveva avuta.

era davvero una di quelle bellissime sere invernali, e, per strada, tutto era illuminato dalle decine e decine di luci natalizie, centinaia di sfumature che andavano dal verde brillante al rosso scarlatto, si riflettevano negli occhi del giovane.

lì, davanti alla finestra di camera sua, con la testa sorretta dalle sue mani, gli occhi di jeongguk sembravano ancora più grandi del normale.

in realtà, erano così semplicemente perché era perso tra i suoi pensieri, o meglio, il suo pensiero unico e costante, fisso, come un chiodo nella sua mente: park jimin.

park jimin era l'unica persona che jeongguk avesse mai amato, era grazie a lui che il ragazzo aveva capito il significato della parola amore, anche se jimin nemmeno lo calcolava.

ma questi sono dettagli.

jeongguk amava jimin, nonostante tutto e tutti.

aveva passato così tante ore negli ultimi due anni a fantasticare su quel ragazzo biondo, a pensare alle sue labbra carnose e rosee, a rimuginare su quel sorriso brillante e luminoso come il sole, a sognare di avere un suo bacio.

jeongguk lo amava tantissimo, era così da ormai due anni e il ragazzo sapeva che non sarebbe mai finita, finché jimin esisteva.

e mentre guardava i fiocchi di neve adagiarsi sul terreno, jeongguk pensava solo a lui, solo a park jimin, il ragazzo che aveva il suo cuore.

pensava a come sarebbe stato surreale averlo accanto in quella bella serata, sentire il suo calore, vedere le sue guance farsi più rosse di quanto già non fossero, dargli tanti piccoli baci sul viso...

jeongguk sognava tanto, ma mai una volta nella vita aveva sognato park jimin.

ci sperava sempre, ogni sera, prima di addormentarsi, ma la mattina seguente non ricordava mai di aver visto, nemmeno di sfuggita, il dolce viso di quel ragazzo che tanto amava.

questo fatto lo lasciava sempre con l'amaro in bocca, e per questo passava molto del suo tempo a sognare ad occhi aperti.

"jeongguk, che ci fai ancora sveglio?" la voce di sua madre lo richiamò, distogliendolo dai suoi pensieri sognanti.

jeongguk si voltò di scatto, posando gli occhi sulla donna, che era appoggiata allo stipite della porta della sua camera.

il ragazzo lanciò un'occhiata rapida all'orologio digitale sul comodino poco distante, notando che erano già le undici e mezza di sera.

jeongguk andava a letto molto presto, aveva il sonno facile e quando si addormentava, svegliarlo diventava impossibile.

"adesso vado a letto, mamma, non preoccuparti." la rassicurò lui, arricciando le labbra.

"jeongsan, invece? è andato a letto?" chiese poi, riferendosi al fratello minore, jeongsan.

「CHRISTMAS DAY °」Where stories live. Discover now