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"è ovvio il motivo: sono il tuo regalo di natale, no?"

jeongguk spalancò la bocca, a jimin sembrò quasi che il mento del più piccolo arrivò al pavimento e non poté trovarlo più divertente e quasi... tenero.

il biondo prese a ridere di gusto, sotto lo sguardo sconcertato del moro.

"sto scherzando, stupido! ho solo avuto un problema a casa e sai, dato che siamo vicini ho pensato di venire qua..." spiegò subito dopo jimin, mentre il suo sorriso scompariva man mano che pronunciava quelle parole e ripensava a casa sua e a quello che era successo.

jeongguk inarcò un sopracciglio, per poi schiarirsi la voce e parlare.

"è successo qualcosa di brutto?" domandò in un mormorio, osservando il suo jimin che fissava un punto indefinito della stanza e che non rideva più.

"sì, diciamo. ma dai, non pensiamo a questo! ora che sono qui, possiamo fare qualcosa insieme! che ne dici?" propose il più grande, sviando l'argomento con abilità.

jeongguk lasciò perdere la questione, e un timore lo pervase improvvisamente.

"c-cosa intendi con qualcosa?" domandò il moro, aggrottando i sopraccigli.

"niente di perverso come potresti aspettarti da me, non preoccuparti, piccolo!" ridacchiò divertito il più grande, avvicinandosi a jeongguk, il quale arretrò automaticamente, finché la sua schiena non aderì al muro freddo.

jimin non smise di avanzare e, quando fu a qualche centimetro di distanza dal viso del ragazzo, lo guardò dritto negli occhi per qualche secondo, con un'intensità inaudita, per poi portare la sua mano sulla testa del più piccolo, scompigliandogli la chioma scura in un gesto che lasciò jeongguk ancora più sconvolto.

"volevi!" lo prese in giro jimin, facendo qualche passo indietro, cosicché jeongguk potesse finalmente respirare.
il ragazzo non si era nemmeno accorto di aver trattenuto il respiro per tutto quel tempo.

la mente di jeongguk sembrava un deserto, poteva vedere le balle di fieno che venivano trasportate dal silenzioso vento nella sua testa.

jimin era arrivato e gli aveva tolto tutto ciò che aveva raccolto in diciassette anni di vita, come un uragano.

be', jimin era un urugano, a dire il vero.

jeongguk non poteva chiedere urugano migliore nella sua notte di natale.

"comunque possiamo guardare un film, no?" propose jimin, indicando il piccolo televisore di jeongguk che era appeso alla parete lì vicino.

jeongguk annuì in accordo, e si diresse verso la sua libreria, dove c'erano alcuni film carini che sarebbero potuti piacere a jimin.

jimin, sì, il ragazzo che amava, che si era appena introdotto in casa sua senza permesso.

era ancora incredibile per il minore, era così surreale.

jeongguk prese a sfiorare le svariate cassette di film con la mano tremante, cercando di calmarsi.

si stava facendo prendere troppo dall'agitazione.

"c-che film vorresti vedere?" domandò con voce traballante jeongguk, tenendo lo sguardo fisso sulle cassette.

"qualsiasi cosa purché sia divertente!" rispose jimin, seduto sul letto del più piccolo, dall'altro lato della stanza.

jimin prese a dondolare i piedi, che nemmeno toccavano terra, per quanto era basso di statura.

lo sguardo del biondo si perse nel vuoto per l'ennesima volta, i pensieri incominciarono a fluire liberamente nella sua mente e le immagini di qualche decina di minuti prima ripresero a tormentarlo.

「CHRISTMAS DAY °」Место, где живут истории. Откройте их для себя