2-Colazione

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Finalmente, dopo settimane di stress e nervosismo, Giovanni aveva passato una notte interamente dedicata al sonno.
Si sentiva quasi rinato all'interno di quell'immensa Villa.
Sarebbe rimasto a dormire, se qualcuno non avesse bussato alla porta, e fosse entrato esattamente qualche secondo dopo.
Non era sicuramente un gesto educato, ma non era lui il padrone di casa, e non poteva lamentarsi.
Il ragazzo era molto basso, e indossava una giacca che lasciava scoperto il collo.
Velocemente, Giovanni si mise composto, osservando la figura che si avvicinava al letto con curiosità.

-Hey! Piacere di conoscerti. Mi chiamo Pietro- disse afferrando la mano del moro senza preavviso -Tu sei Giovanni, giusto?-

- Si... è un piacere conoscerti- sorrise genuinamente, sentendosi a suo agio con il ragazzo.

L'altro sembrò quasi saltellare sul posto, mentre sorrideva felice.
Ovviamente il motivo non era comprensibile, ma almeno era amichevole.

-Oddio era da tanto che non cucinavo del cibo normale...- quasi cantilenò -Vestiti e andiamo in cucina, ti preparo la colazione-

-Cibo normale? Che intendi? -Chiese confuso da quell'affermazione.

-Oh... beh...- sembrò essere in imbarazzo -Noi qui abbiamo delle abitudini alimentari... particolari.- disse tutto d'un fiato. -Ora muoviamocci, dai.

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La cucina aveva i mobili in legno di mogano, e i ripiani in marmo scuro.
C'era anche un bancone al centro della stanza, dello stesso materiale dei ripiani.
Tutto sembrava molto tecnologico, e come il giorno prima, non c'era un singolo spiraglio di luce.
Seduti su degli sgabelli, c'erano un ragazzo che non aveva mai visto, intento a leggere qualcosa sul cellulare, e colui che aveva riconosciuto come Andrea, che beveva qualcosa da una tazza.
Quando quest'ultimo riconobbe la presenza del moro, si bloccò per qualche secondo.

-Prego, siediti!-disse spingendolo verso uno sgabello, e costringendolo a sedersi - Ti puoi intrattenere con questi due ragazzoni. Io intanto vedo di preparare qualcosa-

Quindi si allontanò, andando a prendere un grande libro di cucina da sopra il ripiano.
Questo, non prima che il ragazzo seduto gli desse un leggero schiaffo sul sedere, gesto che lasciò leggermente confuso Giovanni.

-Sei quello nuovo immagino. Mi chiamo Giorgio, piacere- disse passando gli occhi da lui a Pietro.

-Piacere mio, sono Giovanni- provò a sorridere, nonostante gli sguardi dei due ragazzi lo mettessero in soggezione.

Infatti, anche Andrea si era girato a fissarlo, e non avrebbe sicuramente distolto lo sguardo troppo facilmente.
Giovanni però si aspettava anche una presentazione da parte sua, cosa che continuava a non arrivare.

-Cos'è quello?- Chiese semplicemente il ragazzo dagli occhi verdi, mentre osservava un fasciacollo che il moro si era messo per coprirsi dal freddo.

Giovanni sussultò, portandosi istintivamente una mano al collo.
Quella casa era davvero fredda, quindi in qualche modo doveva coprirsi.

-Questo?- quasi sussurrò, in soggezione dallo sguardo di Andrea -Io... Avevo freddo questa mattina... Quindi...-

Andrea si limitò ad alzarsi, posare nel lavelloo la tazza, e poi, avvicinandosi al moro, levò lentamente l'indumento.
Il ragazzo intanto, sentì come una scossa quando le mani del ragazzo lo sfiorarono.

-Così va molto meglio- sussurrò, guardandolo in modo quasi animalesco. -Non ti senti più a tuo agio?-

-I-Io...- balbettò, sentendosi quasi ipnotizzato dai suoi occhi.

Andrea si leccò le labbra, avvicinandosi di più al suo viso, mentre sorrideva.

-E poi un ragazzo carino come te non dovrebbe coprirsi...- Sussurrò.

-S-scusa...?-

Intanto, gli altri due presenti, sembravano aver puntato Andrea, ed erano pronti a intervenire in qualsiasi momento.
Per fortuna, Pietro decise di eliminare un po' di tensione.

-Giova, perdonami, volevo fare una torta ma non ci riesco -poggiò un vassoio davanti al ragazzo - Spero non ti dispiacciono delle fette biscottate con marmellata-

Giovanni sospirò di sollievo, poi afferrò una fetta e sorrise.

-Vanno benissimo, ti ringrazio-

-Intanto, Andre, ti va di farti un giro con me?- Quella di Giorgio sembrava più un imposizione che una proposta.

Andrea sbuffò, tenendosi stretto il fasciacollo tra le mani, per poi girarsi e andare via insieme al fratello.

-Ma... si è portato il mio fasciacollo!-sbuffò -i tuoi fratelli sono tutti così...- "Dannatamente sexy?" -inquietanti?-

Pietro alzò un sopracciglio, sussurrando qualcosa, poi sembrò capire la domanda.

-Ah... i miei fratelli... giusto giusto...-borbottò -Nah, Federico e Luca sono i più normali probabilmente. Anche Giorgio.- sorrise -Andrea... ignoralo, è tutto strano.

-Si, ho notato...-

Però quel leggero contatto era stato... bello. Lo aveva fatto sentire stranamente bene.
Anche se sembrava che  tutti gli dicessero di ignorarlo, lui voleva saperne di più.

-So cosa stai pensando, non lo fare- borbottò seccato Pietro -Andrea non è cosa tua-

-Non stavo pensando a questo- Mentì, mangiando un altra fetta.

-Si vede dalla tua faccia che pensavi a lui- Sospirò -Credimi, non ti porterà altro che guai.-

Blood fault ||Camperkiller||Where stories live. Discover now