0.3

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Jungkook guardò la bambola con gli occhi socchiusi, come se, se avesse continuato a fissarla, essa si sarebbe trasformata proprio davanti a lui.

Frustrato, Jungkook afferrò la bambola e la fissò dritto negli occhi.

"Esci." mormorò Jungkook, ma la bambola rimase silenziosa.

Rinunciandoci, Jungkook mise la bambola sul tavolino e decise di bere qualcosa.

Aprendo il frigo, tirò fuori una bottiglia d'acqua e chiuse il frigo.

Mentre tornava in salotto, Jungkook aprì la bottiglia e ne prese un sorso, solo per sputarlo subito dopo, quando vide uno sconosciuto con dei capelli rosa e un vestito seduto sul tavolino a gambe incrociate.

Asciugandosi l'acqua che gocciolava dal suo mento, si schiarì la gola, ancora scioccato.

Fissò la persona mentre l'altro lo fissava di rimando, come se fosse muto.

"S-sei la bambola?" chiese conferma Jungkook, perché una parte della sua mente gli diceva che era impossibile che una bambola potesse vivere.

La bambola lo fissò in silenzio per un momento prima di parlare.

"Sì padrone. E Jimin ha sentito il suo padrone che gli diceva di uscire." rispose la bambola e Jungkook aprì la bocca incredulo.

"Quindi sei reale..." mormorò Jungkook ancora scioccato e la bambola piegò la testa.

"Perché il padrone ha chiamato Jimin? Vuole compagnia?" chiese la bambola in modo monotono. La sua voce era fredda come se non intendesse quello che aveva detto ma Jungkook in qualche modo sapeva che era sincero.

"Forse sì... Ma sei davvero un maschio?" chiese Jungkook, volendo una conferma perché la persona di fronte a lui era così bella e minuta come una ragazza con al massimo 16 anni.

L'espressione della bambola sussultò un po' prima di annuire.

"Jimin è un maschio padrone, Jimin può provarlo." rispose il ragazzo e Jungkook quasi ridacchiò perché in qualche modo trovò l'altro adorabile, la bambola era ovviamente offesa dalla domanda di Jungkook.

"Oh davvero? Mostramelo?" Jungkook lo prese in giro, non riuscendo a smettere di provocarlo perché lo trovava adorabile come le sue guance si erano arrossate di più dalla rabbia.

Ma poi Jungkook soffocò. Vide la bambola alzarsi la grande gonna e abbassarsi le piccole mutande, rivelando la cosa che tutti i maschi hanno.

Jungkook soffocò. Soffocò davvero.

"Il padrone è convinto?" chiese la bambola innocentemente e Jungkook soffocò di nuovo alla vista della bambola seduta in modo sottomesso sul tavolino, con la gonna alzata, le cosce coperte dalle calze aperte sulla superficie e con le mutandine ornate abbassate. Jungkook si chiese se quello fosse l'aldilà o qualcosa di simile.

"Grazie Dio per avermi benedetto con un angelo bellissimo, amen." mormorò Jungkook mentre si fece il segno della croce, chiudendo gli occhi.

"Cosa sta facendo il padrone?" chiese il ragazzo innocentemente e Jungkook sbattè gli occhi.

"Ringrazio Dio per avermi benedetto con la tua esistenza, Laurente."

"Jimin non è Laurente-"

"Allora è Afrodite-"

"Non è Afrod-"

"ALLORA È SERPEVERDE."

"Jimin è Jimin!" tagliò la bambola, con un broncio sul volto e con le lacrime negli angoli degli occhi.

Jungkook tornò alla realtà, si maledisse per la sua stupidità. Aveva fatto piangere la bambola per la seconda volta.

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Era difficile far smettere Jimin di piangere, Jungkook pensò. Perché quando lo faceva piangere per sbaglio, ci volevano circa tre ore per farlo smettere.

Aveva cercato di convincerlo di molte cose, dicendogli che gli dispiaceva, promettendogli che non avrebbe più detto niente del genere, dandogli caramelle, ma non funzionava. Finché non provò a dire le due parole della notte precedente. 'Sorridi principessa' e si zittiva immediatamente.

Anche se Jimin non sorrideva, andava bene per lui che stesse zitto.

Ora, la bambola era seduta nel salotto, con le sopracciglia aggrottate in modo carino mentre cercava di capire cosa ci fosse di fronte a lui - una televisione - ma non riusciva a capire come quelle persone riuscissero a entrare in quella scatola.

Provò a guardare dietro la televisione ma non c'era niente e questo confuse la bambola ancora di più.

"Jimin? Che stai facendo?" chiese Jungkook quando vide il più piccolo girare intorno alla televisione come se stesse cercando qualcosa.

"Padrone! Che stanno facendo quelle persone nella cornice nera?" chiese la bambola mentre correva verso il suo padrone.

Jungkook non riuscì a capire quello che intendeva l'altro, finché il suo sguardo non si posò sulla televisione che stava trasmettendo un drama coreano.

Una risatina lasciò le sue labbra.

"Jimin, quella è la televisione." disse Jungkook e Jimin aggrottò le sopracciglia.

"Televisione?" ripeté Jimin e Jungkook annuì.

"Sì, televisione. Lì si possono vedere i drama, le notizie, lo sport e tanto altro." spiegò Jungkook e Jimin annuì.

"Guardiamo la televisione?" suggerì Jungkook e l'altro lo seguì e si sedette accanto a lui sul divano.

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I titoli di coda scorrevano alla fine del film. Sbadigliando, Jungkook decise che era arrivato il momento di andare a dormire. Si alzò, spense la televisione e stava per andare in camera quando realizzò che la bambola si era addormentata sul divano.

Sorridendo, si inginocchiò e prese il più piccolo a mo' di sposa e si incamminò verso la camera.

Poggiando la bambola sul suo letto, pensò ad una cosa.

Avrebbe dovuto mettergli il pigiama? Ma sarebbe stato strano per lui spogliare un'altra persona. Ma probabilmente sarebbe stato scomodo in quel vestito.

Finì per cambiare i vestiti dell'altro comunque. Gli mise una delle sue t-shirt larghe e una tuta grigia prima di liberarsi dei suoi vestiti e di spegnere la luce, dopo essersi sdraiato accanto alla bambola.

crying doll + kookmin (ita) ✓Where stories live. Discover now