Capitolo 8

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Halem

"Sei davvero sicuro?" Chiese Eveline, mentre vedevo i suoi occhi gonfiarsi di lacrime. Quando volevo vivere una vita senza persone che tentavano di uccidere dei membri del mio branco.

Sebastian era stato fortunato a vivere degli anni di pace, ero stato io quello a rovinarglieli. Mi dispiaceva un po', ma la sua famiglia aveva fatto di peggio alla mia.

"Certo, tranquilla, andrà tutto bene" dissi abbracciandola e accarezzandole una guancia.
Lei ricambiò subito, avvolgendo il mio collo con le sue esili braccia.

"Come sai che l'organizzazione 'Millow' fa esperimenti?" Chiese curiosa, come suo solito.
Era da tanto che non parlavo di quello che mi era capitato a causa di quegli uomini che speravo di non rivedere. Odiavo mostrarmi debole davanti alla mia compagna.

Abbassai lo sguardo, non volevo che mi venissero in mente dei brutti ricordi.

"Perché ho fatto parte di un esperimento insieme a mio fratello, eravamo dei lupi ma dopo questo esperimento siamo diventati ibridi" dissi questo prendendole la mano.

"Verranno a prendere Chrystal non solo perché è un ibrido, ma perché è il primo nato senza l'uso di esperimenti" continuai, guardando Eveline negli occhi.

Odiavo ammettere che sarebbero venuti a prenderla. Dovevo aspettarmelo che quella stupida setta sarebbe rinata.

Quest'ultima mi guardò preoccupata e sconvolta. "Ti prometto che non le succederà nulla, devono prima uccidere me, un'altra volta" sussurrai questo cominciando a ridere e facendole l'occhiolino.

Eveline sorrise e alzò gli occhi al cielo. "Sei sempre il solito" soffiò, baciandomi.
Sorrisi e, prendendole la mano, ci avviammo nel giardino del castello. "Stavo pensando a una cosa" dissi ad un certo punto.

Amavo camminare con lei mano nella mano, di certo non lo avrei mai ammesso, ma sapevo che non ci fosse nulla di male nel provare quelle emozioni.

"A cosa?" Chiese, corrucciando la fronte.
"A come una persona come me possa aver dato vita a Chrystal, lei è perfetta" dissi guardandola, mentre lei scuoteva il capo.

Era vero, in fondo non aveva preso da me tutta quella dolcezza. L'aveva presa dalla mia compagna.

"Non sei cattivo Halem, non sei stato amato, tutto qui" disse baciandomi, con molta irruenza, per la prima volta.

La baciai a mia volta, mentre le mie mani scorrevano lungo la sua schiena. Volevo farla mia in quel momento.

Lei mi allacciò le braccia al collo, facendo scontrate nelle nostre lingue, in una danza sensuale.

Non avevamo avuto il tempo per noi due, ma speravo che prima o poi lo avremmo avuto, non riuscivo più a non sentirla mia anche fisicamente.

Qualcuno tossì, facendoci così staccare. "Lucius..." dissi guardandolo malissimo, mentre Eveline diveniva rossa come un peperone.

"Mi scusi signore" disse l'altro imbarazzato, abbassando lo sguardo. "Nel bosco, mentre ero di ronda insieme ad Aiden, ho visto Mestex" continuò, facendomi sgranare gli occhi.

Quindi era tutto vero, eravamo davvero in pericolo. Come potevano fare ancora degli esperimenti? Erano diabolici.

"Allora è vero, la setta è rinata" sussurrai impercettibilmente, guardandolo negli occhi.
"Eveline, va da Chrystal" le sussurrai dolce all'orecchio, mentre lei annuiva. Detto questo mi avviai nel mio ufficio.

Dovevo fare in modo di non far scoprire dell'esistenza di mia figlia, ma ormai ero sicuro che lo sapessero già.

Eveline

Feci come mi aveva detto e mi avviai da Chrystal. Percorsi in tutta fretta il corridoio di pietra. Aprii lentamente la porta e la trovai in piedi davanti alla finestra.

"Piccola" dissi piano per non spaventarla.
Lei si girò e, appena mi vide le si illuminò il volto.

Era davvero dolcissima, non avrei premesso a nessuno di torcerle un capello. Come si poteva fare del male ad una bambina così?.

"Mamma!" Disse, aprendo le piccole braccia e venendomi incontro. "Ehi" risposi, abbassandomi alla sua altezza e abbracciandola a mia volta.

Chiusi gli occhi, stringendola senza farle del male. Sentivo tutto l'amore che provava per me.

"È successo qualcosa a papà?" Domandò poi, staccando da me e guardandomi preoccupata, per poi corrucciare la fronte.

"Perché dici questo?" Le chiesi, spostandole una ciocca di capelli da davanti agli occhi.
Sapevo che stesse provando davvero molta paura, soprattutto per come si era presentato in camera sua.

Era una bambina molto sveglia, e capiva perfettamente tutto, anche se non le veniva spiegato bene.

"Non lo so" disse facendo una faccia buffa, facendomi ridere. "Vieni qui" sussurrai, abbracciandola nuovamente e baciandole la testa con molta delicatezza, come se si potesse rompere da un momento all'altro.

Ero fortunata ad avere Halem come mio compagno, era forte, bello, aveva tutte le qualità che avevo sempre adorato in un uomo.

"Papà è forte, niente lo può fermare" le sussurrai all'orecchio. Volevo cercare di confortarla, lei era quella che non doveva preoccuparsi di niente.

"È il più forte del mondo!" Gridò, staccandosi da me e cominciando a saltellare. Mi misi a ridere, ricordando che da piccola lo avevo detto anche io a mia madre.

"Si è il più forte del mondo" le dissi sicura, guardandola con amore. "Quando andiamo a trovare zio Jonatan e i nonni?" Chiese, quasi supplicandomi.

La mia famiglia adorava la mia bambina, in fondo era impossibile non farlo. Mio padre era davvero felice di aver avuto la sua prima nipotina, come come mia madre.

"Anche domani amore" dissi baciandole la fronte. "Ma adesso è ora di andare a dormire, forza" continuai, prendendola tra le braccia.

La posai con molta delicatezza sul letto, per poi spostarle i capelli da davanti il viso. Erano così morbidi e setosi, li adoravo.

"Uffa, voglio rimanere alzata" disse facendomi gli occhi dolci. "Amore è meglio che vai dormire, domani ci divertiremo!" Affermai, mentre lei mi guardava con occhi sognati, immaginandosi il giorno dopo.

Non vedevo anche io l'ora di rivedere la mia famiglia, anche se non era da tanto che non ci parlavamo. Jonatan voleva trovare la sua compagna, ma orami aveva perso la speranza. Mia tentava di consolarlo per quello che poteva.

Detto questo le lessi una delle sue favole preferite, dopodiché andai nell'ufficio di Halem, con molta fretta e preoccupazione, avevo paura, paura di perdere tutto quello che avevamo costruito insieme.



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Eccomi!

Come va?

Alla prossima!

The Alpha King: The RevengeWhere stories live. Discover now