Capitolo 12

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Eveline

Restammo tutta la notte in camera di Chrystal.
Non volevo più perderla di vista. "Chrystal sta bene?" Domandò guardandomi. Il suo sguardo era serio come non mai.

"Sì, ha solo avuto paura" dissi guardandola dormire, mentre arricciava il naso. Avevo un brutto presentimento, che speravo non si avverasse.

Ringhiò piano, attirando la mia attenzione.
Sapevo che non si sarebbe mai perdonato quello che era accaduto.

Gli presi la mano, appoggiando la mia testa sul suo petto. Sentivo il cuore iniziare a battere sempre più velocemente.

Amavo l'effetto che gli facevo, speravo riuscisse anche a calmare. Lui appoggiò una mano sulla mia testa, accarezzandomi i capelli.

"Tranquillo, la terremo al sicuro" dissi, mentre lui appoggiava la sua guancia sulla mia testa. Era diventato davvero molto dolce. Se si fosse comportato così molti anni prima, sicuramente la cose sarebbero andate diversamente.

"Sì" disse lui baciandomi il dorso della mano. Presi dei respiri profondi, rimanendo in silenzio.

"Mamma" sussurrò la voce di Chrystal, mettendosi seduta di scatto. "Amore, dimmi" dissi avvicinandomi al letto.

Era spaventata a morte, come se avesse appena visto un fantasma. Non poteva nemmeno fare dei sogni tranquilli.

"C'è qualcuno qui" affermò, guardandomi tranquilla e puntando i suoi occhi nei miei. La guardai confusa e mi girai verso Halem.

Forse aveva appena fatto un incubo e aveva sognato che qualcuno era entrato nel castello, lo speravo con tutta me stessa.

"Dove?" Chiesi, sedendomi vicino a lei e accarezzandole la guancia sudata. Il suo respiro era irregolare, segno che avesse regiamente paura.

Se c'era realmente qualcuno dovevo nasconderla da qualche parte, non potevo permettere che la portassero via.

"All'entrata" disse cominciando a tremare. Non capivo il perché avesse così tanta paura. "Calmati piccola" sussurrai, abbracciandola.

Stavo cominciando anche io ad avere paura, sapevo che mia figlia fosse speciale, ma non pensavo fino a quel punto.

"Vado a controllare" affermò Halem, cominciando ad incamminarsi al piano inferiore.

Lo guardai, facendogli capire che doveva stare attento. Avevo già rischiato di perderlo.

Halem

"Lucius, Aiden, seguitemi" ordinai, appena arrivai nell'atrio de castello. Speravo seriamente che mia figlia si sbagliasse, ma anche io avevo un brutto presentimento.

Arrivai all'entrata e vidi Mestex insieme a delle persone incappucciate. Strinsi i pugni, perché era qui nel bel mezzo della notte? Era per caso impazzito?.

Volevo mia figlia davvero tanto, sennò non si sarebbe comportato come un maniaco.

"Halem, come sapevi che eravamo qui?" Chiese scrutandomi. Non risposi ma lo guardai male.
"È stata la piccola, non è così?" Domandò, mentre il suo volto si illuminava.

Ogni volta che la nominava, mi veniva voglia di decapitarlo, ma sapevo che sarebbe stato difficile.

Era uno degli ibridi più forti che io avessi mai conosciuto. "Non nominarla" dissi stringendo i denti.

Stavo tentando di non far uscire il mio lupo, non volevo iniziare una battaglia come quella nel bosco.

"Cavolo, non pensavo fosse già così potente, ha sei anni, no?" Chiese guardandomi. Vedevo l'eccitazione nei suoi occhi. Finalmente aveva trovato l'ibrido perfetto, senza uso di esperimenti.

Non riposi nuovamente, ma ringhiai forte.
"Oh andiamo, non fare così" disse sorridendo sadico.

Era un uomo più crudele di mio padre, questo voleva dire che era seriamente diabolico, lo avevo odiato così tanto.

"Lascia subito questo castello!" Urlai, ma lui non si scompose. Sapevo che non avesse paura di me, infatti dopo poco scoppio a ridere.

Sapeva tutti i miei punti deboli, in fondo era stato a lui a crearmi, quindi non ero molto in vantaggio.

"Non me ne andrò senza di lei" disse, cominciando ad avvicinarsi, mentre i suoi uomini iniziavano a muoversi per il castello.

"Non l'avrai mai!" Gridai cominciando ad attaccarlo. Lui schivava ogni mio colpo. Non avrebbe mai avuto mia figlia, perché avrebbe vissuto la vita da bambina normale.

"Mi sono allenato molto, non mi puoi battere, arrenditi, avrò la tua bambina che tu lo voglia o meno" disse colpendomi al basso ventre.

Quello fu il colpo che mi destabilizzò. Caddi a terra, non riuscendo più a muovermi. Non riuscivo nemmeno a parlare.

Lo vidi allontanarsi. «Con cosa mi aveva colpito?» pensai, mentre del sangue usciva dal mio ventre. Vidi Lucius ed Aiden nelle mie stesse condizioni.

Eveline

Sentimmo dei passi farsi sempre più vicini. "Stanno arrivando" disse Chrystal, stringendosi ulteriormente a me.

Questo voleva dire che avevano messo fuori gioco Halem. Come avrei fatto a proteggere mia figlia?.

I passi si fermarono davanti alla porta.
"Va a nasconderti piccola" dissi baciandole la fronte.

Mi alzai e lei fece come le avevo detto. La porta si aprì di scatto mostrando lo stesso uomo del bosco, Mestex.

"Eveline, giusto?" Disse, avanzando verso di me. Quell'uomo mi incuteva molta paura, era tranquillo, come se non avesse fatto nulla di male.

"Cosa vuoi?" Chiesi ringhiandogli contro.
Lui sorrise sadico e disse tre parole che mi fecero mancare il respiro.

"La tua bambina".
Lo attaccai, ma lui non ci mise nemmeno un secondo a stendermi.

Avrei dovuto allenarmi, almeno avrei potuto combattere contro quell'ibrido maniaco.

«Chrystal!» pensai, mentre alcune lacrime cominciavano a rigarmi il viso.

Era finita, tutto era finito. Mia figlia sarebbe stata presa da Mestex, senza che io potessi fare nulla.

Mestex

Avevo finalmente messo fuori gioco sia Halem che Eveline, potevo concentrami sul cercare Chrystal.

I bambini ibridi erano molto attaccati ai genitori, quindi non sarebbe stato facile convincerla a portarla con me.

Dovevo cercare un modo per convincerla, sapevo di farcela, avevo avuto molti bambini come lei nella setta molto tempo addietro.

"Chrystal, vieni fuori, non voglio farti del male!" Gridai sperando mi rispondesse. Non rispose.

Strinsi i pugni, cercando di mantenere la calma. Se mi mostravo arrabbiato, non sarebbe mai venuta con me.

Non vedevo l'ora di averla tra le mani, era potente, forse anche più di me. Non poteva stare di certo con gli altri cuccioli, sarebbe sprecata.

"Andiamo, se esci fuori non farò niente ai tuoi genitori" dissi, cercando di essere convincente.
Dopo vari secondi, intravidi una piccola figura uscire dalla porta accanto. Finalmente avrei costruito il mio impero, sarei diventato il nuovo re degli ibridi.


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Eccomiiii

Piaciuto?

Alla prossima!

The Alpha King: The RevengeOù les histoires vivent. Découvrez maintenant