Prologo

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Apollo quella mattina aveva preso le sembianze di un teenager tutto abbronzatura e muscoli. Questa era una delle cose belle di essere degli Dei. Poter essere sempre dei fighi assurdi.
Con l'arco e le frecce sulla spalla camminava verso suo padre, Zeus Il re dell'Olimpo. "Zeus!" Esclamò e si fermò davanti a lui mentre il Divino Zeus  si massaggiava la tempia, pronto ad ascoltare il suo fastidiosissimo figlio. Diciamo che non avevano proprio il miglior rapporto padre figlio.
"Cosa ci fai qua?" Chiese squadrandolo con i suoi occhi azzurri cielo "Potevi restare a strimpellare ancora un po' quel tuo fastidiosissimo ukulele?".
L'Olimpo era splendente come ogni giorno, bianco e pieno di enormi statue e stupefacenti arazzi, ma la tensione tra i due poteva essere tagliata da un coltello. Apollo chiuse gli occhi ambrati "Profezie in arrivo?" Chiese Zeus guardando il figlio che con espressione sofferente manteneva gli occhi serrati "Lin" sussurrò flebile il dio Sole guardandosi in giro spaesato come se fosse appena piombato sulla terra. Zeus rise "La tua preziosissima ancella millenaria non è qua Apollo". Come da copione, Zeus non aveva mantenuto la sua promessa. L' aveva mantenuta per tre millenni, un tempo assai breve per qualcuno che è immortale. Lin XuanYuàn era stata rispedita di sotto. Una graziosa semidea millenaria, cresciuta dagli Dei, che assurdità. "Non mantieni proprio mai le promesse, eh? Zeus?" Chiese il Dio teenager incrociando le sue muscolose e abbronzate braccia da arciere. Zeus sorrise "Chirone la troverà in qualche modo, e la curerà bene, Lin non poteva continuare a vivere qua" Apollo strizzò gli occhi "L'hai spedita di sotto dopo tre millenni nell'Olimpo, forse sai meglio di me quello che vuol dire".
Il Dio Sole si rivide la giovane semidea vestita di bianco e con un cordino dorato in vita, come le ninfe, lui aveva deciso di essere la sua guida, come lo era stato per sua madre. Mentre continuava la sua conversazione con Zeus evitò di fare accenno al regno di Ade, suo fratello. Nel suo ultimo flash aveva avuto la visione della "giovane" Lin avvolta nel buio degli Inferi. Non poteva accettare che Zeus maltrattasse in quel modo quella giovane semidea a cui lui voleva bene, teneva più a lei che ad alcuni dei suoi stessi figli. Generare un semidio è una cosa, crescerne una e diventare sua guida, è tutt'altro.
"Hai idea a cosa stai andando incontro Zeus?" Il Dio alzò un sopracciglio "Lo avevi giurato a Huang Di, dopo che il padre della ragazza morì lui te l'affidò donandoti la sua alleanza, e tu ora butti tutto in questo modo? Lo sai qual'è la potenza dell' Imperatore Giallo?" Una scintilla di rabbia si accese negli occhi di Zeus "La mia potenza è ineguagliabile figlio! Tre millenni erano troppi! Chirone saprà cosa farne! Smetti di preoccupartene Apollo, le parche faranno il loro lavoro anche con la giovane Lin, ma non poteva continuare a vivere qui" Esclamò. Apollo indietreggiò "Non ti sei affezionato nemmeno un po'? Ha anche del tuo sangue dopotutto" Zeus si passò la folgore tra le mani "Smettila di rinfacciarmelo, l'ho affidata alle arpie, la porteranno dove è giusto che sia" Apollo fece una risata sarcastica "Le arpie sono davvero le creature più affidabili, ma..."Il Dio Sole fece una pausa "Anche Lin ha dei sentimenti Zeus, avresti dovuto parlargliene lei...è una ragazza intelligente avrebbe capito". Zeus si alzò in piedi in tutta la sua enorme statura originale "Basta! Ho fatto quel che è giusto, ormai dove sia non è più affar mio, è armata della katana che gli ha donato Huang Di antenato della Cina, ha la capacità di sedurre con la voce donatale da mia figlia Erato, i venti sono dalla sua parte e i fiumi anche, non esiste semidea più potente"-"E nemmeno più vulnerabile" commentò Apollo giocherellando con una delle sue frecce. L'immagina della Lin sorridente con i fiori tra i capelli gli balenò in mente. Perché Zeus lo aveva fatto? Quali ragioni aveva?
Il mondo stava per cambiare ma Lin non era l'unica ragione del cambiamento.
Il Dio Sole tentò di risollevarsi il morale dopo che Zeus lo congedò in modo assai poco gentile. Lin era potente, e aveva tre millenni. Moltissimi anni da portare per una semidea. Si mise a guardare il Campo Mezzosangue con la speranza che lei fosse la, magari distesa in un letto dell'Infermeria, ma vide la solita monotona scena di semidei intenti ad andare a cena. Perseus Jackson mano nella mano con Annabeth Chase. C'erano anche i loro amici, Jason Grace figlio di Giove, Piper McLean figlia della bella Afrodite e Leo Valdez figlio di Efesto. Per la casa di Ade c'era il tenebroso Nico Di Angelo intento a parlare con uno dei suoi figli biondi e sorridenti. Anche Rachel Elizabeth Dare saltellava verso i tavoli dove avrebbero cenato, l'ospite dell'Oracolo di Delfi, con i suoi pantaloni macchiati di tempera, la maglietta arancione del Campo e un mantello viola sulle spalle.
Apollo chiuse gli occhi "Trovatela vi prego" sussurrò anche se forse nessuno poteva udirlo.

La voce del vento 黃帝Where stories live. Discover now