Il primo bacio non si scorda mai

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Fu quando chiesero a Greta se conoscesse Marlene Dietrich che tutto fu chiaro, ma non dalle parole di Greta che , per coprire i suoi ricordi, disse algida :" Marlene Dietrich ...CHi e'?" Ovvio che la ricordava... Ma non ricordava solo la sua figura o i suoi capelli pregni di odore di sigaretta misto a profumo francese, un profumo talmente costoso che lei e le sue amiche chiamavano "quello che lascia la scia". Ricordava le mani di Marlene come se fossero le sue, ed anche lo sguardo...Sopratutto lo sguardo. Marlene non si curava molto di quello che pensasse la gente, il suo comportamento lei lo definiva "europeo" ma in realta' era solo rompere le regole, gli schemi mentali che la gente aveva che la faceva eccitare intellettualmente. Arrivo' in America gia carica di allori provenienti dal successo europeo che lei non aveva mai cercato ma che l'aveva travolta come un'onda che non si aspetta tra le acque calme. Anticonformista per eccellenza - si puo' pensare- ma in realta' , dentro se', Marlene adorava i veri piaceri della vita e questo non era affatto anticonformismo ma stretto tradizionalismo. "In Europa facciamo l'amore con chiunque ci piaccia" diceva. Greta viveva in Europa, era europea fino al midollo ma a differenza di Marlene, lei non lo diceva in giro. Sebbene entrambe sarebbero diventate due Divinita' di Hollywood, nel 1925 pochi lo avrebbero detto riguardo Marlene e quasi nessuno per Greta. Furono scritturate entrambe per ruoli secondari, in un filmetto girato a Berlino con nome "La via senza gioia". Greta era una piccola creatura timida, non aperta a tutti i piaceri come Marlene. La Dietrich era nata intenditrice e quando vide Greta, scommise con se stessa che quel viso timido e quelle labbra serrate nascondessero qualcosa che prima o poi sarebbe esplosa come un vulcano...E sperava che potesse accadere tra le sue braccia. Greta provo' da subito un'attrazione per Marlene e soprattutto per quell'aria da sfida che aveva sempre sul viso, come se sapesse che prima o poi cio che voleva lo avrebbe avuto. Durante le riprese si vedevano poco se non niente. Marlene aveva provato ad avvicinare Greta qualche volta ma senza ottenere gran che se non silenzi imbarazzanti e monosillabi. Fu un giorno come un altro sul set per entrambe le attrici se non fosse stato per il cambio di camerini che sconvolse tutto. Greta era immersa nei suoi pensieri mentre apri' il suo camerino trovandoci dentro Marlene. "Che ci fai qua?" disse Greta. "I camerini sono stati cambiati, non te lo hanno detto? Questo lo condividiamo .Ah, ho trovato delle cose tue...Le ho messe sulla sedia li!" Marlene indicò una busta sulla sedia affianco a Greta. Il camerino era sottosopra, trucchi,spazzole e vestiti ovunque. Greta si avvicinò a Marlene sedendosi affianco a lei, davanti la postazione di trucco. Incomincio' a spazzolarsi i capelli, era un suo personale rituale che faceva prima di recitare poiche' la rilassava.

"Sei agitata?"

"No, cosa te lo fa pensare?"

"il tremore delle tue labbra! E' davvero classico alle prime esperienze"

"Ho sempre fatto la modella, non richiedeva parlare ed a me stava bene! Ma recitare la vedo come un' opportunitá anche se richiede stare lontane da casa." Disse Greta abbassando lo sguardo.

"Hai lasciato un ragazzo li?" Marlene la fisso negli occhi tramite lo specchio.

"No!" Greta arrossí.

La pettinatura di Greta richiedeva un parrucchiere serio che potesse domare i suoi capelli ma la produzione non poteva permettersi uno per le attrici di parti secondarie, quindi ognuno doveva fare da se'. Marlene si rese conto dell'inesperienza di Greta che non voleva far trapelare il suo imbarazzo, cosi' si alzo e le si pose dietro per aiutarla a pettinarsi. Nell'alzarsi Greta senti' il profumo di Marlene per la prima volta ed istintivamente chiuse gli occhi. Lei amava solo una persona al mondo, Mimi Pollak, sua compagna di studi lasciata in Svezia. Il profumo le entro' nelle narici e raggiunse pensieri che Greta raramente aveva avuto, di certe cose non parlava nemmeno con se stessa. Marlene era affascinante, aveva quella pelle non era eccessivamente chiara ma che sembrava velluto ed uno sguardo che metteva a nudo i sentimenti piu vivaci di qualsiasi persona. Greta lo sapeva. Sapeva che certi atteggiamenti non sarebbero stati consoni nemmeno per la signorina Dietrich. Quando apri' gli occhi Marlene era dietro di lei, le stava accarezzando i capelli con una mano e la guardava attraverso lo specchio, sorridente. Greta sapeva che non poteva continuare a stare li', aveva bisogno d'aria. Nell'alzarsi dalla sedia si rese conto che cio' che voleva evitare, era proprio davanti a lei, di fronte a lei, troppo vicino a lei. Greta chiuse ancora gli occhi, paralizzata. Marlene si avvicino' alle labbra di Greta che erano semi aperte. Il cuore le stava esplodendo dal petto ma riusciva a distinguere chiaramente il battito suo da quello della Dietrich. Marlene bacio' il labbro inferiore di Greta, nel modo piu' delicato che conoscesse ma non ebbe nessun risultato se non quello di un leggero tremore nel corpo della Garbo. Allora provo' con il labbro di sopra, e finalmente ebbe una risposta. Marlene accarezzo' la guancia della Garbo con il solo scopo di invitarla piu' vicina a lei e far scivolare la mano sul collo per ancorare di piu' le labbra alle sue. Il bacio ricevuto fece girare la testa a Greta. Non erano baci timidi come quelli scambiati con Mimi, erano baci di passione, baci che promettevano qualcosa che lei ancora non riusciva a gestire bene ma che nella foga fecero posare le sue mani sui fianchi della Dietrich, per sentire tutta le femminilita' che aveva da offrirle. I baci, diventando piu' intensi, fecero attaccare i corpi delle rispettive ragazze che si ritrovarono al muro. 

I Just want to be Alone...With you! - ITAWhere stories live. Discover now