CAPITOLO 20

454 29 4
                                    


Sarà un capitolo caotico, difficile da capire. Ma qui dentro vedrete un pezzo di me.
L' Andrea che uscirà fuori da questa parte della storia, sarà un pó diversa dal solito.
Forse non vi piacerà.  Ma non ho potuto non immedesimarmi in lei.
Anzi ,forse è proprio il contrario....
Commentate nei commenti.. che bello il mio italiano, vero XD

Voglio sapere ciò che pensate.
Le persone che leggono la mia storia sono diminuite e l'unica motivazione che mi viene in mente sono io.... sono io il problema.
Forse scrivo male, Forse sono noiosa... Non lo so, ma vorrei migliorare.
Vi ho annoiato abbastanza, ora vi lascio al capitolo.
Vi voglio bene

L'influenza le era passata ed Andrea non vedeva l'ora di uscire di casa.
Preferì fare una passeggiata di sera, quando l'aria era più fresca rispetto alla mattina. Si diresse al parco in cui aveva conosciuto Hadrian.  Si sedette su una vecchia panchina di legno ,che pareva potersi rompere da un momento all'altro, ed aspettò.  Ad essere sinceri si sentiva un po' stupida ,ma forse era solamente curiosa. Credeva forse che quel ragazzo comparisse magicamente davanti ai suoi occhi? Era proprio così, era quello che desiderava. E Andrea non dovette neanche attendere tanto. Il ragazzo che la incuriosiva stava varcando il piccolo cancello di metallo nero, che cigolava qual volta qualcuno lo spostasse. Andrea non lo realizzò immediatamente , ma rimase incantata a guardare quel viso ancora una volta. Stava parlando al cellulare con qualcuno, forse con un suo collega di laboro, data la sua espressione contrariata e seria, e il continuo ripetersi di un: "Me ne occuperò io, non preoccuparti ".
Il solo pensare di incrociare i suoi occhi , la faceva sentire timida, insicura. Magari perché quel giorno si sentiva particolarmente poco presentabile. Non era truccata, i suoi capelli erano arrufati e aveva indossato una felpa oversize che le arriva quasi alle ginocchia.  Improvvisamente nella sua testa venne catapultata la figura di Hadrian, e un calore familiare si espanse in tutto suo petto, arrivando persino alle guance, facendole arrossire delicatamente. Si allontanò dalla panchina, sperando che lui non l 'avesse notata. Avanzò verso le altalene e si sedette su una delle due, facendo dondolare le gambe proprio come facevano i bambini . Le mani erano strette alle catene di ferro, che avrebbero lasciato sui suoi palmi quel odore metallico che Andrea proprio non sopportava. E solo quando spostò lo sguardo dalle sue scarpe, riuscì a notare qualcuno accanto a lei.
"Andrea " 
Un tuono che squarcia il silenzio. Un lampo a ciel sereno.
La sua voce rauca, ma allo stesso tempo dolce, elegante, aveva fatto scoppiare in un istante la bolla di sapone immaginaria che era attorno a  lei.
Si girò e lo guardò dritto negli occhi. In quegli occhi blu, oscuri come il mare, che nascondevano abissi di segreti e che riflettevano la luce della luna. 
Hadrian aveva visto Andrea ,sola, mentre passava davanti a quel parco, così aveva deciso di andare ad occupare il sedile verde dell' altalena al suo fianco. La bionda lo guardò in silenzio, non sapeva cosa dire, o molto più probabilmente, non riusciva a parlare. Gli occhi del ragazzo la stavano fissando da troppo tempo, e le sue forze erano state risucchiate via. L'altro, invece, decise di schiudere le labbra e far beare nuovamente Andrea con la sua voce.
"Ciao, piccolo angelo"
"Sei di poche parole" aggiunse poco dopo.
Andrea rimase in silenzio nuovamente.
"Meglio così, preferisco il silenzio"
Restò accanto a lei per più di mezz'ora. Fissarono la luna insieme, ma nessuno dei due prestava attenzione; la mente della ragazza stava per esplodere 
In quel momento, notò l'abbigliamento di Hadrian.
Quest'ultimo era contenuto da un'eccessiva formalità, quasi soffocante,per il suo completo blu scuro  e per capelli tirati indietro perfettamente.
"Stavi tornando a casa dopo il lavoro?'
"È un modo indiretto per chiedermi quale sia il mio lavoro?" Le rispose con un'altra domanda.
"Non l'ho mai detto, è una tua supposizione " Gli tenne testa.
"Sono un medico legale " .
Andrea non poté sopprimere la sua sorpresa.
"L' empatia mi ha sempre caratterizzato, per questo alla fine ho deciso di studiare medicina  eppure quella stessa empatia mi  paralizza,  il terrore di sbagliare e di mandare a repentaglio la vita di qualcun' altro. L'incapacità di assumermi delle responsabilità, mi ha spinto a scegliere medicina legale.
A nessuno interessa dei morti."
"A molti non  interessano neanche i vivi " mormorò lei.
Hadrian non ribattè, si limitò a guardarla con la coda dell'occhio.
Ai suoi occhi, Andrea era uno spettacolo più bello della luna.
"Dal momento in cui ti ho conosciuta ho sempre voluto chiederti come hai fatto ad innamorati di lui. Ho ascoltato la tua storia e non mi è sembrato che fosse un bravo ragazzo. E non credo neanche che tu sia quel genere di ragazza che viene attratta da uno come lui"
Andrea non si irrigidì per quella domanda così intima.  Hadrian non era suo amico , non sapeva "cosa " fosse per lei, ma si  fidava di lui.
"Molte persone si innamorano del sorriso di qualcuno. Io non mi sono innamorata del suo, l'ho visto poche volte sorridere, o meglio sorridere veramente. Io mi sono innamorata della sua tristezza, del suo dolore, dei suoi occhi verdi, che mi imploravano inconsciamente di aiutarlo. Mi sono innamorata dei suoi sguardi, di quei occhi che mi guardavano e io non capivo ciò che nascondessero, ma che mi provocavano brividi"  gli rispose con sincerità.
Logan le aveva fatto male, ma non avrebbe mia dimenticato i bei momenti con lui.
Sarebbe stata un ipocrita .
"Forse lui non meritava il tuo amore, ma tu meritavi di amare"
"Mi pento solo di una cosa"  mormorò  la bionda " li ho lasciato la parte migliore di me. Quel pezzo di anima che era rimasta integra e puro. Ora non c'è più niente di puro in me"
"Non credo che sia così... se lui non ti amava, Non ha preso il buono che c'era in te. Non l'ha visto" Cercó lo sguardo di Andrea  e lo incatenò al suo.
"Credimi, se l'avesse visto , non ti avrebbe mai lasciato andare"
"Credo che tu mi stia cambiando... Ho realizzato di essere diventata un libro aperto "  Disse Andrea, dondolandosi  sull'altalena.
"Oppure tu sei l'unico che è riuscito a girare le pagine" 
"Non ti sto cambiando piccolo angelo, ti sto solo aiutando a trovare la vera te . E ad accettarla" ribattè Hadrian.
" Sei reale?"
"Non puoi esserlo. Come può esistere una persona del genere. " si rispose da sola la ragazza.

"Chris mi ha intimato di starti lontano" prese di nuovo la parola il ragazzo "Non l'ho mai visto così preso da una ragazza in questo modo. Gli devi piacere molto"
"È giovane, non sa ancora cosa sia l'amore" controbattè Andrea.  Era prettamente convinta  che  Christopher prova nei suoi confronti solo una leggera infatuazione .
"È semplicemente attratto da ciò che non può capire. D'altronde è nell'indole umana " aggiunse.
"E  tu?" Le chiese a bruciapelo Hadrian.
"Cosa?"
"Vuoi che io ti stia lontano?"
"Sono umana, secondo te?" rispose criptica, anche se il suo interlocutore capì ciò che volesse dire.
"Sei attratta da me ..." era un'affermazione o una domanda? Non lo sapeva nenache lui.
"Siamo simili, ci sentiamo fuori posto... io più di te. L'unica differenza tra te e me è che io non riesco a controllare ancora ciò che provo. Tu hai chiuso a chiave le tue emozioni, io non ho ancora trovato la mia chiave... o forse  non la voglio usare"
"Amare è doloroso , ma dire addio ad esso , lo è ancora di più. L'amore è una dipendenza. E il brutto della dipendenza è che non finisce mai bene, perché ad un certo punto, qualunque cosa sia quella che ti fa stare bene, smette di farti bene e comincia a far male. Ma non importa quanto una cosa ci faccia male, certe volte, rinunciare a quella cosa, fa ancora più male"
"Come fai a dire sempre la cosa giusta nel momento giusto?" Domandó Andrea, sempre più affascinata da lui.
"Vuoi che ti dica un' altra cosa giusta?"
Si avvicinò al suo orecchio, come se volesse sussurrarle un segreto.
"Non sei un errore. Non lo sei mai stata"
"Sei intenso, profondo , dolce... come il blu... e io sono il nero che potrebbe contaminarti "

Hadrian le sorrise rassicurante e poi le carezzò la guancia con tutta la delicatezza di cui era capace.
" Nel tuo cuore vedo tanta oscurità,  ma non è causata dalla malvagità , ma dalla sofferenza,  dalla rabbia, dall'impotenza.... tu non sei un nero cattivo"
Andrea sobbalzò. Si ricordò le parole che aveva scritto nella lettera per Logan, e  le vennero le lacrime agli occhi.
"Essere contaminati, come dici tu, non è sempre un male. Quando due colori si uniscono ne creano uno nuovo, un colore che riesce a comprendere entrambi. Un’unica tonalità non è che un colore, due tonalità invece sono melodia, sono vita. Una melodia così bella da diventare indispensabile .Una parte di me vuole essere la tonalità che si unisce alla tua per formare questa melodia. Vuole unirsi a te, venire contaminato e perdersi nel tuo colore, Andrea. Non desidera altro... " ammise con voce rauca.
E Andrea non ce la fece più. Lo afferrò e lo baciò con così tanta irruenza che quasi finirono entrambi a terra.
Hadrian non rispose al bacio e  la ragazza se ne accorse subito.
Andrea si allontanò e si mise la mani  nei capelli.

"Non posso far si che accada di nuovo... sono solo passati pochi mesi.
Non posso , Non posso"
"Ha ragione mio fratello , dovresti starmi lontana " disse duro Hadrian.
La ragazza, alzò lo sguardo su di lui, terrorizzata. Più che le sue parole , erano la sua improvvisa freddezza, il suo distacco, a farle male.
"Non lo farò "
"Non è una decisione che spetta solo te fare"
"Dopo quello mi hai appena detto, come puoi pensare che dobbiamo stare lontani?"
"Riconosco quello sguardo Andrea. E Non posso darti quello che vuoi. Posso solo ferirti"
" Hai paura che io m'innamori di te? Non sarà il contrario?" gli urlò addosso,
rabbiosa. Aveva perso il controllo. L' aveva detto più per provocazione che per convinzione, ma sperava
di aver colpito nel segno.
Hadrian restò spiazzato, forse non si aspettava tanto coraggio
da parte sua.
"Come posso essere spaventato  di un'idea che non ho mai
nemmeno preso in considerazione? Tra noi c'è stata un intesa. Ma tu più di tutti devi capire che non c'è amore.
E  mai ci sarà... "
"T'invidio" lo interruppe caustica. "Vorrei avere anch'io tutte queste certezze, vorrei essere senza sentimenti,e i vorrei restare salda e
riuscire a non piangere, ma sono sicura di star già piangendo "
"Ti prego, non complicare le cose." La stringe forte come se
potesse proteggerla dal dolore che lui stesso le stava infliggendo.
Andrea ispirò il suo profumo. Non poteva accettare l' idea di separarsi da lui. Non poteva e non voleva farlo.
"Quello che ti sta succedendo lo dovresti sapere. Lo hai detto anche tu. Sei attratta da ciò che non puoi capire" continuò lui " Non posso essere amato. Uno come me..."
"Lo credevo anche io" lo interruppe lei " anche io credevo che un mostro come me non potesse essere amato.  Tu mi stai aiutando a capire qualcosa che fino ad adesso ho sempre ignorato" continuò, finalmente conscia di ciò che provava.
"Come hai detto tu , tra di noi non c'è amore. Ma io lo sto iniziando a provare comunque.."
"Andrea .."
"No, fammi finire" lo bloccò, continuando a piangere  " l'amore che intendo io è perdono e coraggio. Per la prima volta in vita mia voglio perdonare me stessa. Mi stai dando il coraggio per farlo".
Andrea lo strinse ancora più forte a sé, circondandogli la vita con le braccia.
" E  dovresti farlo anche tu. Perdoniamo noi stessi... insieme "

BlueWhere stories live. Discover now