20-L'amore non fa per me-

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"Mare dolce mare!" esclama Sus, correndo subito verso la riva. La stupida voleva sentire la sensazione 'stupefacente' della sabbia sotto i piedi, scottandoseli sicuramente.

Ridacchio divertita dal suo comportamento, ha sempre amato il mare.

Io invece amo l'oceano, che è molto più grande e misterioso, a differenza di Susan che ne ha paura.

"Sistemiamoci qua" ordina la cornacchia, che oggi ha una voce più fastidiosa del solito.
Tutti stranamente le diamo retta, e noi ragazze iniziamo a sistemare gli asciugamani mentre i ragazzi piantano gli ombrelloni.

Io comunque ho già fame.

"Quanto è lontano il bar più vicino?" domando, passandomi una mano sulla fronte.

"Quattrocento chilometri" risponde Gabriel.

Non fa ridere.

"Scherzo, sarà distante poco più di 2 chilometri" continua, dopo la mia occhiataccia.
Annuisco sorridendo, visto che il bar è così vicino perché non farci un salto?

"Non avrai mica intenzione di andarci adesso?" mi domanda Cam.

Ovvio.

"Mh no...." rispondo, sistemando il mio asciugamano.
"Iris abbiamo mangiato mezz'ora fa" mi ricorda.
"È colpa di Susan se ho già fame. Mi ha vietato di mangiare tanto, altrimenti mi sarei sentita male. Parole sue" mi difendo. Sospira e si rigira per aiutare gli altri, lasciandomi sola, presa dal mio dialogo mentale.

So di essere un pozzo senza fondo. Da piccola dato che amavo alla follia i cereali, pregavo i miei genitori affinché riempissero il pozzo del nostro giardino di latte e cereali. Dicevo che così avrei sicuramente fatto una 'colazione sostanziosa', come diceva mio nonno.

"Quindi niente cibo?" domando al vento, a nessuno in particolare.

"No, niente cibo" risponde Einar. Sbuffo e inizio a togliermi i vestiti per rimanere in costume. Visto che non posso mangiare mi faccio un bagno.

"Tam vieni con me?" domando a Tamara, che si è scoperta una ragazza davvero genuina e simpatica, davvero simile a Susan.
Lei annuisce, così mi libero velocemente dei pantaloncini di jeans e insieme ci dirigiamo a passo spedito verso la riva.

Susan sicuramente sarà già dentro, era così entusiasta di provare il mare e l'aria marina argentina.

Tam si bagna lentamente, molto lentamente, lamentandosi dell'acqua ghiacciata invece io prendo una lunga rincorsa e mi butto a bomba, schizzando ovunque. Quando riemergo dall'acqua incontro lo sguardo furioso di Tamara, facendomi scoppiare a ridere.

"Io ti ammazzo...." bisbiglia, iniziando ad avanzare verso di me.

Sempre ridendo corro in direzione opposta, con gran fatica, dato che siamo contro corrente. Mi butto nuovamente sotto l'acqua e inizio a nuotare a stile libero, creando una distanza tra di noi enorme.

"Okay okay mi arrendo" urla sbracciandosi per farsi sentire. Ridacchio e mi avvicino a lei, costatando che non sappia nuotare.

Dopo aver chiacchierato di qualche stupidaggine, mi torna a mente l'osservazione che fece Barb qualche tempo fa.

"Allora... tu e Davis quindi?" le domando, muovendo le mani nell'acqua. Si strozza con la sua stessa saliva, tossicchiando per riprendersi.
"Ehm... n-non c'è n-niente" risponde, guardando ovunque tranne me.

Sgrano gli occhi per la sorpresa, capendo ogni cosa.

"Ne sei innamorata?" le domando incredula.
Lei diventa se più possibile rossa per la mia astuzia, e apre e chiude la bocca un paio di volte.

Soy el diablo, pero soy graciosa ( fase di revisione )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora