Chapter 10

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Liam rimase a fissare la porta dietro la quale Theo era sparito. Si concentrò sulla sua fronte, dove una zona più umida gli ricordava che le labbra di quel ragazzo si erano pressate lì; sulle guance, rese calde e rosee dal delicato tocco delle sue mani.
Non aveva ancora cessato di piangere. Era successo così tanto in troppo poco tempo, e la pressione di tutto ciò lo stava spingendo sempre più in basso, in un abisso nero e freddo.
Ma non era ancora finita. Credeva di poter fare ancora qualcosa per Theo.
Liam provò ad alzarsi, ma le due frecce erano ancora nelle le sue carni, pronte a infliggergli scosse di dolore al più semplice dei movimenti.
Si prese di coraggio e le rimosse entrambe, senza provare nemmeno un po' di sollievo. Non sentì i tessuti rigenerarsi dove vi erano le ferite, anzi: il sangue fuoriuscì copiosamente dalle lacerazioni profonde, peggiorando la situazione.
La voglia di mollare fu più forte che mai, ma il Beta volle fidarsi della speranza almeno un'ultima volta.

Uno sparo diede inizio allo scontro fra Theo e i cacciatori, e Liam decise di buttarsi a capofitto in quella missione suicida, nonostante le raccomandazioni della Chimera.
Non sarebbe rimasto il quello sgabuzzino, nascosto, mentre Theo metteva di nuovo la sua vita a repentaglio per tenerlo al sicuro. Se gli fosse successo qualcosa, non se lo sarebbe mai e poi mai perdonato. Perciò spalancò la porta e uscì allo scoperto, privo di ripensamenti e paure.

Theo era già ridotto parecchio male: aveva un lungo taglio sanguinante sul volto, che partiva da un'estremità del labbro fino all'orecchio. Le vesti erano squarciate e intrise di sangue, eppure quando Liam uscì era ancora in piedi, a guardarlo come se non credesse ai suoi occhi. Due uomini erano a terra, i restanti tre puntarono le armi su di lui quando si accorsero della sua entrata in scena.
《È il Beta! Prendete lui!》 Disse uno di loro.
Solo udendo quelle parole, Liam si rese conto di quanto irrazionale fosse stata l'idea di uscire allo scoperto. Non aveva un piano, non era in grado di combattere, a stento riusciva a tenersi in piedi e la perdita eccessiva di sangue gli rendeva la vista a tratti confusa. Non avrebbe potuto far altro che guardare inerme i cacciatori che avanzavano per ucciderlo, e a quella consapevolezza non provò nemmeno un briciolo di terrore. Non sentì niente.

Un uomo sparò contro di lui, ma il proiettile non lo sfiorò. Theo lo spinse contro il muro giusto in tempo, facendogli sbattere violentemente la testa e lasciandolo riverso a terra. Liam non potè fare altro che puntellarsi alla parete e guardare la scena.
Un secondo uomo si avventò sulla Chimera, nel tentativo di colpirlo con la canna del fucile, ma egli lo bloccò. Voleva respingerlo, ma il cacciatore era resistente, e Theo non era nella sua forma migliore. Restarono per qualche secondo a spingere il fucile l'uno contro l'altro, poi a Liam venne un'idea. Molto stupida, ma fu il meglio che potè escogitare. Piegò la gamba buona per darsi la spinta, e poi si buttò di peso sul cacciatore. Quest'ultimo cadde a terra, e Liam sopra di lui. Cominciò a dimenarsi per toglierselo di dosso, perciò il Beta caricò indietro un braccio e lo colpì con un pugno in testa. Gli era rimasta poca forza nel corpo, ma ripetendo la mossa un paio di volte riuscì a stordirlo. Liam vide un'altra figura avvicinarsi minacciosa a lui, stavolta una donna, quindi radunò le sue ultime energie e rotolò giù dal corpo del cacciatore che aveva steso. Provò a rialzarsi, ma era arrivato allo stremo. Credette che fosse finita, che nel migliore dei casi quella donna lo avrebbe fatto fuori con un colpo secco e senza troppi convenevoli, quando qualcuno lo prese agilmente in braccio come se fosse un sacco vuoto.
Sentì l'osso di una spalla premere contro il suo ventre, e davanti ai suoi occhi vide solo una schiena coperta da una maglietta verde chiazzata di rosso. Theo lo stava portando via.

La corsa convulsa della Chimera fece sì che il busto del Beta sballottasse di qua e di là. Voleva correre con le sue gambe, rimettersi in una posizione tale che non gli andasse il sangue al cervello, ma sapeva di non avere la forza per fare niente di tutto ciò.
Arrivati all'ascensore -un impianto vecchio e poco curato-, Theo lo gettò al suo interno e si sbrigò a premere il pulsante per salire al piano superiore. Liam sapeva che quella fretta non era solo data dal fatto che i cacciatori li stessero inseguendo. Difatti, da quella angolazione, poteva benissimo vedere il corpo di Malia dall'altro capo del corridoio. Purtroppo lo scorse poco prima che le porte si chiudessero, e quell'occhiata fugace bastò per far accrescere in lui un senso di costernazione. Indietreggiò fino a ritrovarsi seduto in un angolo dell'ascensore. Si sentiva emotivamente morto, ed era sul punto di esserlo anche fisicamente.
《Fra tutte le opzioni che avevi in quella situazione, uscire allo scoperto per farti ammazzare è stata di certo la peggiore che avresti potuto scegliere.》 Scherzò Theo. Liam chiuse gli occhi, stanco, e rispose con voce flebile.
《Beh, però questa scelta ha salvato a entrambi la pelle.》 Non sentì una risposta, solo il lieve rumore dei suoi passi felpati. Si bloccò davanti a lui. Liam aprì gli occhi in una fessura ridotta, e la prima cosa che vide fu il volto preoccupato della Chimera.  《Hai ancora le ferite delle frecce aperte.》 Notò.
《Lo so.》 Rispose il Beta in un mormorio.
Qualche secondo, e Liam udì lo stridore metallico delle catene del vecchio ascensore che si fermano. Ampliò l'apertura degli occhi in balia dello stupore, e vide Theo con il pollice ancora premuto sul tasto "stop".

Heartbeat || ThiamWhere stories live. Discover now