22.

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Gli esami erano andati, la scuola finita, ma mancava prendere il diploma.
La cerimonia si sarebbe svolta il mattino seguente, i miei genitori erano arrivati da Londra per assistervi, ma sarebbero ripartiti presto sempre per i soliti impegni di lavoro.
Io, Cam con tutti gli altri avevamo deciso di fare una vacanza a Miami per festeggiare questo nostro traguardo.
Saremmo stati fuori per tre giorni, non vedevamo l'ora.
«Sophi, noi andiamo a dormire altrimenti domani non riusciamo a stare svegli.» disse mia madre dandomi un bacio sulla fronte, assieme a mio padre e mia sorella.
«D'accordo, buonanotte a tutti.» gli sorrisi e poi sgattaiolai in bagno.
Una doccia veloce e poi sarei andata a dormire.
Durante la notte feci un sogno davvero strano, Abigail incinta con una pancia bella tonda.
Mi svegliai balzando dal letto, fortunatamente era solo un brutto sogno, presi in mano il telefono per guardare l'orario.
Le 5:50 a.m. , mi sentivo molto stanca, quindi provai a riaddormentarmi.

Più tardi, mia madre, irruppe nella stanza iniziando a dire cose indecifrabili per una me assonnata.

«Che ore sono?» le chiesi.
«Sono le sette, Sophia. Devi sbrigarti o faremo tardi.» sobbalzai dal letto e guardai il telefono, avevo disattivato per sbaglio la sveglia.
Cercai di essere più veloce possibile nel fare tutto, ed alle otto precise eravamo seduti nel giardino della scuola esattamente come tutti gli altri.
Il preside stava facendo il suo discorso, Cam era seduto vicino a me, tenendomi la mano.
«Sai, non pensavo di finire l'anno così» parlò sottovoce.
«Ah no? E come?» chiesi curiosa.
«Innanzitutto non pensavo affatto di trovare una come te e poi credevo che il professore di letteratura mi bocciasse, invece tu mi hai aiutato perché sì, sei un genio.» ridacchiò lasciandomi un bacio umido sulla guancia «Ti amo Sophia Eveleen Johnson, e ti sposerò.» mi fece spuntare un sorriso immenso ed anche emozionare.
«Anche io ti amo Cameron Dallas.» lo guardai negli occhi e gli feci un sorriso.
Venimmo interrotti dal preside, che iniziò a fare i nomi dei ragazzi che dovevano ritirare il diploma.
«Sophia Eveleen Johnson, si diploma con la media più alta della scuola e riceve una borsa di studio per il college ed una per la Juilliard. Complimenti alla nostra ragazza.» mi consegnò il diploma e le due borse di studio, una consegnata dalla scuola, una dall'accademia di danza, sarebbe stato molto difficile adesso scegliere cosa avrei dovuto fare.

«Una piccola genietta.» Cameron venne da me scompigliandomi i capelli.
«Stupido.» ridacchiai
«Complimenti Sophi!» venne ad abbracciarmi Mirage.
«Il genio della classe di fisica con due borse di studio, sei incredibile sorella.» mi abbracciò Eddie.
«Miami arriviamo!» quasi urlò Paul, che ci fece scoppiare a ridere tutti.

Pranzammo fuori, passammo il pomeriggio nel nostro posto speciale e ci divertimmo tantissimo.
Quando rientrai a casa i miei genitori stavano preparando le loro valigie per tornarsene a Londra.
«Tra due ore abbiamo il volo, siamo tanto fieri di te Sophia.» mi abbracciò mia madre.
«Grazie mamma, ti voglio tanto bene.» ricambiai l'abbraccio.
«Vieni qui.» disse mio padre aprendo le braccia, «Tu sarai sempre la mia bambina, anche se ormai sei diventata una donna. Ricordatelo sempre okay?» mi strinse forte a se.
«Va bene papà, ti voglio tanto bene.» lo strinsi forte.
«Piccola Sophiii!» mi saltò in braccio la mia sorellina.
«Mi mancherai più di tutti.» le sussurrai.
«Anche tu sorellona.» mi strinse fortissimo.
Mi salutarono e con le loro vigilie se ne andarono, lasciandomi di nuovo lì, con le mie responsabilità ed il nuovo capitolo della mia vita da iniziare.
Salii in camera ed iniziai a preparare le valigie, scegliere cosa portare e cosa lasciare, quando dalla finestra sul tetto bussò Cameron.

«Mi mancavi.» si calò giù dalla finestra.
Io non risposi, non volevo ammettere che mancava anche a me e così feci una risatina.
«Ah è così? Va bene.» fece finta di andarsene.
«No.» lo fermai «Eh va bene, mi mancavi anche tu.» ridacchiai di nuovo.
«Brava bambina.» mi strinse tra le sue braccia calde, con un sorriso immenso stampato sulle labbra.
Alzai lo sguardo per fargli capire che volevo un bacio.
«Ma cos'hai Sophi? Perché non parli?» si sedette sul letto portandomi con se.
«Forse sono un po' triste.» confessai.
«Perché mai dovresti essere triste? Ti sei diplomata con il massimo dei voti, hai preso due borse di studio importanti, hai un ragazzo che ti ama follemente ed in più stiamo per partire ed andare a Miami a divertirci. Cosa c'è che non va?» mi strinse tra le sue braccia facendomi poggiare la testa sul suo petto.
«Nulla di questo non va, anzi va tutto bene. La parte importante, che hai saltato sono i miei genitori.
Sì è vero, io sono voluta venire in America a studiare, sono stata io che sono andata via da Londra, ma loro non hanno mai fatto nulla per fermarmi.
Qualsiasi cosa gli chiedevo era un "Sì, tesoro."» feci il verso a mia madre.
«Vuoi dire che ti hanno viziata?» si fece più serio di quanto non fosse già.
«Non dico questo, ho sempre avuto la testa sulle spalle, cercando di badare a me stessa ed essere responsabile, ma loro non ci sono mai stati. Hanno avuto tre figli, mio fratello è andato via da loro, io sono andata via da loro, l'unica che forse resterà a Londra è mia sorella.
Hanno dato attenzioni solo a lei e ti spiego anche il perché.
Quando è nata mia madre non lavorava più in ufficio, mio padre invece dirigeva ancora la banca, quindi mia sorella è stata l'unica ad aver avuto qualche attenzione in più.
Ora invece lasciamo stare, mio padre sempre lo stesso lavoro, mia madre lavora con lui e mia sorella ha la sua "babysitter" nonché sua migliore amica.»
«Beh...io non credevo che il vostro rapporto fosse questo...» s'intristì.
«Non ti devi preoccupare, so già che loro ci saranno poco e niente nella mia vita, quando mi sposerò faranno toccata e fuga, figuriamoci. Quando avrò dei figli, forse non verranno neanche a vederli perché avranno "troppo lavoro arretrato" e figuriamoci alla laurea.» mi sfogai completamente, buttai giù tutto ciò che mi faceva stare male.
«Senti, io ci sarò sempre per te, okay? Ci sarò ogni volta che ne avrai bisogno, anche di un bicchiere d'acqua. Non ti abbandonerò mai.» cercò di consolarmi, e ci riuscì.
Quando smisi di piangere, mi propose di finire la valigia ed andare a passeggiare per stare un po' meglio.

#S.A.
Hello everybody.
Come stateeeee?
So che non posto da mesi, di nuovo, ma siamo arrivati quasi alla fine, tre capitoli signore e signori.
Sono arrivata a 67 iscritti sul mio canale YouTube, sono tanto felice.
Ho cambiato nome, ora siamo "Le Girlzy" e se vi va iscrivetevi, e magari fate iscrivere anche i vostri amici, ahah.
Vi voglio un mondo di bene
La vostra Fra❤️

Sun ||Cameron DallasWhere stories live. Discover now