Sei.

1.2K 88 31
                                    

Prima di tutto voglio ringraziarvi davvero tutte.

Ho ricevuto un sacco di affetto in questi primi cinque capitoli e davvero tantissime belle parole che mi hanno davvero commossa. Grazie a tutte!

Un grazie speciale a ChiaraAlberio, che ha reso questo capitolo leggibile, senza di lei probabilmente non avrebbe mai visto la luce! 

Tra l'altro, andate a leggere le sue FF... farete fuori tonnellate di fazzolettini, ma non ve ne pentirete perchè è la migliore scrittrice che abbia mai incontrato sui siti di ff!

Vi lascio alla lettura!


Fabrizio non ha nemmeno pensato a quanto piena di malinconia fosse la voce di Ermal.

Non ha nemmeno sentito la parola "forte".

Appena ha sentito l'altro sussurrare il suo nome, seguito da 'stringimi', ha agito per di puro istinto paterno, pressandolo nel più forte e delicato degli abbracci.

Ed Ermal è scoppiato in lacrime.

Fabrizio continua a stringerlo a sé, incurante del freddo che gli sta penetrando nelle ossa, perchè è stato talmente imbecille da correre fuori dall'Ariston senza nemmeno recuperare la giacca . Se ne frega dei passanti che li osservano, chi con disgusto , fraintendendo completamente la situazione , chi con curiosità morbosa, chi con semplice supponenza.

Qualcuno, passando mentre fa jogging col cane a fianco, grida:

"Prendetevi una camera!"

Fabrizio non fa nemmeno in tempo ad incazzarsi, perchè il pianto di Ermal si trasforma in una risata singhiozzante.

Incredibile quanto poco basti a farlo ridere.

Il runner imbecille è appena diventato un idolo senza nome per Fabrizio.

"Ti sto per passare una mano sui capelli" lo avverte.

***

Un brivido gli percorre il corpo a quelle parole, risata e pianto gli si smorzano in gola, come se qualcuno avesse tolto improvvisamente tutta l'aria dall'atmosfera .

Sa che Fabrizio non è lui. N on è suo padre.

Sa che non gli farebbe mai del male, ma il ricordo di quella mano, che troppo spesso lo ha afferrato per i capelli, quei riccioli scuri che tanto piacevano a sua madre, è sufficiente a impietrirlo.

Ermal non sa come dirlo, non sa dire di no a Fabrizio, perchè mai, mai gli ha fatto del male.

Eppure, questa volta deve farlo, perchè se si sentirà toccare, probabilmente cadrà in una spirale di dolore e panico, e non è ciò che vuole. Non vuole fare questo a Fabrizio.

"N... no. Ti... Ti prego. N... no"

Le parole gli escono a stento, mozzate dalla mancanza di ossigeno, Ermal a malapena le sente, e si chiede come possa sentirle il suo amico.

Ma Fabrizio ha già fermato il gesto prima ancora che lui parlasse. La mano torna sulle sue spalle, protettiva e amica.

"Va tutto bene, Cespuglietto. Va bene così. Non ti tocco, tranquillo"

Ermal torna a rifugiarsi tra le sue braccia, chiude gli occhi, per riaprirli all'improvviso solo quando la sua mente gli proietta due occhi cattivi, così simili ai suoi.

Alza la testa di scatto, e trova gli occhi di Fabrizio; ci si tuffa, in quelle iridi scure che lo guardano dolci e preoccupate, fissa lo sguardo su di esse, e non le molla, non sbatte nemmeno le palpebre.

Non ti ha fatto nienteNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ