03. Mela e balestra

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Peter Pan.
Il ragazzo che tutte sognano: colui che con un solo pensiero felice, riesce a volare su tutto il globo. L'unico che sia riuscito a far innamorare miliardi di ragazze, senza mai farsi vedere...peccato che questo personaggio immaginario non assomigli per nulla al ragazzino malvagio conosciuto dalla piccola e ingenua Kayley.
"Come avete potuto farmi questo?!" Urlò disperata la ragazza, all'interno di quelle quattro pareti che costituivano la cabina del Capitano.
"Te lo avrei detto." Killian non aveva scusanti, quello che le aveva tenuto nascosto era una verità troppo grande per essere perdonata.
"E quando?! Quando sarai stata portata via con la forza da quel Peter Pan?!" Hook abbassò lo sguardo, sentendosi colpevole: Spugna aveva ragione, la stava perdendo per sempre.
"Mi avete sempre insegnato che un vero pirata deve essere coraggioso. E deve assumersi le proprie responsabilità. Eppure voi, eravate il primo a non rispettare le vostre parole." Kayley distolse gli occhi da suo padre, per guardare altrove, cercando scioccamente di non piangere.
"È vero! Ho sbagliato...ma io non volevo perderti, Kay." La ragazza sorrise sarcasticamente a quella frase, che le sembrava una scusa così banale.
"Beh, sappiate che lo avete appena fatto padre...anzi Capitan Uncino." Killian alzò immediatamente la testa, osservando sua figlia, che impassibile incateno lo sguardo con quello di Hook.
"Devo andare...il vostro caro amichetto mi aveva concesso poco di un'ora per i convenevoli." Esordì Kayley fissando la clessidra sulla mensola del camino; gli orologi erano proibiti sulla Jolly Roger, e ancora Kayley se ne chiedeva il perché. Un perché che, forse, non avrebbe saputo mai, o almeno non dalla bocca di Jones.
"Addio signor Capitano, spero di rivedervi." Non lasciò neanche il tempo a Killian di controbattere che lei era già uscita: lasciandosi alle spalle un vecchio padre e una vecchia vita...

Sul ponte c'era tutta la ciurma, posta ai lati della Jolly Roger, formando un vero e proprio e corridoio.
Kayley osservò attentamente i volti dei pirati: alcuni di loro non li aveva mai sopportati, pensavo solo ad ubriacarsi e dormire, e di certo, tali interessi, non coincidevano con quelli della giovane ragazza. Tra tutti gli uomini riconobbe perfettamente Spugna, che se ne stava dietro, agitando la mano per salutare.
"Non devi andare, se non vuoi!" La voce di James arrivo chiara all'orecchio si Kay, che in batter d'ali si voltò verso il triste e preoccupato suono.
"Se non lo faccio attaccherà la nave, ancora. E io non voglio che qualcun altro pachi per gli errori di mio padre." Sospirò lei, mentre con una mano accarezzava la guancia di Brooks, leggermente ruvida per via della barba.
"Ma a me non pensi?! A noi...non pensi?" Kayley lo guardò: gli occhi scuri del ragazzo erano lucidi e macchiati di rosso qua e là. Cercò di mostrare un sorriso sincero, ma i risultati furono molto scarsi, quasi nulli.
"Ci rivedremo...te lo prometto." Detto questo, Kay, fece avvicinare le loro fronti che si unirono in una forma perfetta; prima di scambiarsi quell'ultimo bacio, che avrebbe offuscato la mente della ragazza per qualche giorno. Per poi, forse, sparire.
"Devo andare." La giovane Hook si allontanò, incrociò ancora una volta lo sguardo di James prima di camminare verso quella tanto attesa passerella: di certo non si aspettava che l'avrebbe percorsa in quelle circostanze. Afferrò il suo arco e anche la spada, sicuramente le sarebbero serviti.
"Non dimenticatemi!" Urlò tristemente, prima di scendere velocemente dal vascello.

Per tanti anni aveva ardentemente desiderato di esplorare quella misteriosa isola, che poteva ammirare solo da lontano. L'idea di farlo da sola non l'aveva mai spaventata, anzi, aumentava ancora di più la sua voglia di avventura, ma in quel momento il suo corpo era invaso solo dalla paura più pura: il terrore dell'ignoto, di ciò che non si conosce...il terrore di quello strano ragazzino, di Peter Pan. Però, per quanto ne avesse paura, nel preciso istante in cui aveva sentito la sua voce, ne era stata attratta, come per magia.
"Ti conviene muoverti! Non vorrei che Peter Pan si arrabbiasse con te!" Le gridò Ricciolo, che se ne stava appoggiato ad un albero, ai piedi dell'oscura foresta. Kayley iniziò a correre verso quel Bimbo Sperduto conosciuto, per modo di dire, sottocoperta.
"Scusa, ma è la prima volta che scendo dalla Jolly Roger e...si, insomma, mi sento spaesata." Si giustificò lei ridendo nervosa, mentre Ricciolo la scrutava da testa a piedi: non poteva fare a meno di costatare che fosse davvero bella, e che i suoi occhi non l'avevano tradito in quel buio corridoio, dove si erano intravisti.
"Capisco, ma sarà meglio andare, Peter Pan e il resto dei Bimbi Sperduti ci aspettano qualche chilometro più avanti." Disse il ragazzo indicando un sentiero sconnesso all'interno del bosco. Kayley si ritrovò ad dover annuire, non poteva obbiettare, non era nella posizione per farlo.

Let's play! - Peter PanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora