45.

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Jungkook prese prima il piattino di plastica con la mano destra, poi il bicchiere di carta con la mano sinistra, infine girò i tacchi pronto per tornarsene alla postazione di controllo. Sapeva che ormai il suo compito era quasi giunto al termine, e che quindi avrebbe dovuto lasciarti andare per sempre... ma non voleva ammetterlo a se stesso. Aveva ancora del tempo rimasto, in fondo, e sicuramente non lo avrebbe sprecato in quel modo.

Però mica poteva iniziare a parlarti così dal nulla, anche perchè, da quanto aveva capito, la tua fiducia in lui era pari a zero.

Si avvicinò lentamente al cancelletto di legno ed uscì dal perimetro di casa tua, per poi riuchiuderlo  dietro di sè e provocare nuovamente quel fastidioso scricchiolio.

Dannazione.

Eravate così vicini, eppure così distanti.

Ti allontanasti dalla finestra andando a sederti sul letto. Un sospiro uscì dalla tua bocca: ci mancava poco... per fortuna era venuto davvero solo per riprendersi la colazione.

Jungkook tornò in macchina non appena vide che non eri più presente dietro il vetro trasparente della finestra di camera tua. Si sedette al posto del guidatore, chiuse la portiera e accese la radio, poi prese un sorso di caffè dal bicchiere di carta marrone. Era un po' freddo, sinceramente... ma non gli importava, aveva fame, sete e sonno, e si accontentò anche di quel caffè.

Mancava qualcosa. Si era dimenticato qualcosa, se lo sentiva. Cosa, però?

D'improvviso prese in mano il telefono.

Y/N

Aggiusta il cancelletto, per favore
9:50

FBI man watching me || Jungkook × ReaderWhere stories live. Discover now