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« e così sarai bocciato » affermó taehyung addentando un panino.

jimin sbuffó roteando gli occhi.

la giornata scolastica era terminata da un paio d'ore e jimin era con il suo migliore amico per il pranzo.
aveva deciso di non tornare a casa, non aveva voglia di fare avanti e indietro.

aveva raccontato tutto a taehyung, che sembrava divertito dalla sua situazione attuale.

« no, perché oggi andrò a lezione. » ripeté jimin senza entusiasmo.

taehyung lo guardò mentre masticava il suo cibo.

« oh allora ti sei convinto ad andare » disse dopo aver inghiottito quel boccone.

jimin annuì lentamente: era veramente stanco quel giorno e non aveva voglia di fare nulla.

taehyung finì il suo panino in silenzio, mentre i pensieri di jimin vagavano nella sua testa.

« ora devo andare, kookie mi aspetta! » esclamò felice taehyung, sorridendo.

« ciao » lo salutò jimin nemmeno guardandolo.

taehyung gli diede un abbraccio, che però il biondo non ricambiò, poi corse verso il suo ragazzo.

jimin stette tutto il tempo seduto in corridoio, aspettando che arrivasse l'ora della lezione.

non vide nessuno passare per i corridoi e la cosa lo preoccupava abbastanza.

forse ci sono molti assenti oggi? si rassicuró interiormente.

jimin fece un sospiro, poi si alzò da dov'era seduto e si avvió verso la sua classe.

camminò molto lentamente, facendo scorrere il tempo.. che immediatamente si fermò appena aprì la porta.

rivide di nuovo la chioma rossa del professore, sempre seduto alla cattedra, che aspettava i suoi alunni.

« s-salve » disse jimin al signor jung.

« oh jimin, prego siediti » gli rispose il rosso indicando il posto vuoto al primo banco.

loro due stettero in silenzio, aspettando che gli altri compagni arrivassero.

« ah jimin » disse improvvisamente il signor jung.
« vieni qui » gli chiese con un gesto della mano.

jimin deglutì ansioso e poi si diresse verso il professore.

« oggi ti ho convocato qui in modo che potessimo stare da soli » disse il signor jung guardandolo negli occhi.

jimin pensò male, per questo un lieve rossore apparve sul suo viso.

il maggiore si avvicinò di più al ragazzo, che si sentiva il viso andare in fiamme ancora di più.

in quel momento sperava che qualcuno entrasse dalla porta e gli dicesse che poteva tornare tranquillamene a casa: si sentiva veramente in imbarazzo.

« il compito è andato.. beh, molto male jimin.. » disse con tono serio il professore.

jimin impallidì.

« e- come posso riparare? » chiese il biondino rabbrividendo.

« beh » portò la mano al cavallo dei suoi stessi pantaloni, sotto gli occhi increduli di jimin.

il ragazzo non poté non guardare verso la mano che stringeva l'amichetto del maggiore.

il professore lo guardò con degli occhi pieni di lussuria e rise quando vide jimin tutto rosso.

« un modo c'è... »

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• greeκ τeαchers ; yοοnmιnseοκ •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora