Nemica/Amica

23.5K 776 53
                                    

Guardai l'ora sulla schermata del mio telefono. 15.45. Dovevo cominciare ad avviarmi.
Tirai fuori la mia giacca di jeans nera dall'armadio e me la infilai scendendo le scale. Sarei andata a piedi dato che Carter era fuori con Thomas e Alex era agli allenamenti di basket.

L'aria primaverile mi accolse appena misi piede fuori casa. Infilai le cuffiette nelle orecchie abbandonandomi alla musica per i successivi 10 minuti di camminata.
Varcai l'entrata di scuola spingendo la grande porta bianca. Corridoio a destra e dopo qualche passo ero già arrivata in palestra. All'entrata trovai il preside che molto probabilmente stava aspettando me e Brianna.

"Eccola signorina Wilson, aspettavamo solo lei!" mi rimproverò il signore barbuto davanti ai miei occhi. Guardai l'ora. 16.07. Capirai.

"Bene." ricominciò a parlare facendoci segno di entrare nella palestra. "Nello sgabuzzino troverete tutto il necessario." disse indicandoci una porticina in legno in fondo alla palestra. "Quando avrete finito sarete pregate di venire nel mio ufficio." concluse prima di lasciarci da sole in quella sporcizia totale.

"Sbrighiamoci." mi richiamò la bionda al mio fianco incamminandosi verso lo sgabuzzino. "Non ho intenzione di sprecare tutto il mio pomeriggio pulendo le schifezze di ieri sera con te." fece una smorfia di disgusto afferrando una scopa e degli stracci. Presi anch'io una scopa, un secchio e degli stracci.
"Io invece sprizzo di felicità!" esclamai sarcastica alzando gli occhi al cielo.

"Da cosa cominciamo?" domandai successivamente togliendomi la giacca e poggiandola su una delle poche panche pulite.

"Tu fai la tua parte, io la mia. Non c'è nessun "noi" Wilson." precisò la mia compagna di pulizie sparendo dall'altro lato della palestra.
Sbuffai afferrando il secchio e incamminandomi verso il bagno. Lo riempii d'acqua fino all'orlo per poi ritornare in palestra molto lentamente per evitare di rovesciarlo nel bel mezzo del corridoio.

Versai un po' d'acqua per terra e cominciai a lavare il pavimento con uno straccio e una scopa. Mi sembrava di vivere una favola, quella di cenerentola. E alla fine delle pulizie il mio principe azzurro mi sarebbe venuto a prendere da scuola dopo aver terminato gli allenamenti.
Scossi la testa divertita dai miei pensieri e mi concentrai a pulire la mia parte di pavimento che fun ben presto lucida dopo circa un'ora e mezza.

Mi asciugai la fronte sudata e cominciai ad osservare i muri della palestra. Cibo e decorazioni di tutti i tipi erano sparsi sui muri una volta bianchi di questa sala.
Presi una scala e cominciai a staccare le varie decorazioni. Cercai di levare uno striscione e salii in punta di piedi rischiando di perdere l'equilibrio più volte. Niente da fare. Maledetta me e la mia scarsa altezza. "Brianna?" alzai il tono della voce in modo tale che mi potesse sentire anche dall'altro lato della palestra. Alzò la nuca osservandomi. "Potresti darmi una mano?" domandai e la vidi avvicinarsi verso di me.

"Scendi." mi ordinò. "Faccio io." ubbidii e lasciai che salisse lei sulla scala per staccare lo striscione. Era un po' più alta di me quindi lo levò con facilità.

"Perché mi odi?" domandai di getto.

"Come scusa?" alzò un sopracciglio scendendo le scale e buttando lo striscione bordeaux nella sacca dell'immondizia nera al suo fianco.

"Perché mi odi?" ripetei appoggiando le spalle al muro.
Scosse la testa. "Io non ti odio."

"Sembrerebbe di si." mi fermai un secondo. "È per Alex?"

"Harper, no." continuò a scuotere la testa. "Ho amato Alex e forse continuo a provare qualcosa per lui, ma io non significavo nulla per lui."

"Non è vero." mentii per evitare di farla sentire peggio di quanto già non lo fosse.

"Harper." mi rimproverò lei incrociando le braccia al petto. "Tu l'hai cambiato, con te è felice. E adesso lo sono anch'io."

"Non sei tanto male quanto pensassi." mi attorcigliai una ciocca di capelli al dito.

"Che intendi?" domandò lei confusa alzando un sopracciglio.
"Non sei come vuoi far credere."

Sospirò. "Non posso cambiare modo di fare, non mi noterebbe più nessuno."
"E questa la tua preoccupazione?" accennai un sorriso. "Io penso invece che tu possa essere migliore di quello che sei." le poggiai le mani sulle spalle. "Non preoccuparti di quello che pensa la gente."

"Grazie." la vidi sorridere per la prima volta in questi 6 mesi.
"Figurati." ripresi in mano lo straccio. "Adesso mettiamoci all'opera o non finiremo neanche per la consegna dei diplomi delle classi quinte." esclamai ridacchiando e ricominciando a pulire la palestra, ma questa volta con Brianna al mio fianco.

Finimmo di pulire dopo 3 ore e ci accasciammo per terra esauste.
"Dovremmo andare dal preside." mi ricordò la bionda al mio fianco. "Così possiamo finalmente andarcene di qui."

"Sono d'accordo." mi alzai in piedi imitata dalla mia compagna.
Ci incamminammo velocemente verso l'ufficio del preside. Entrambe non vedevamo l'ora di andarcene a casa.
Bussammo alla piccola porticina e la aprimmo appena sentimmo la voce roca del signor White  invitarci ad entrare.

"Avete finito?" ci domandò appoggiando i gomiti sulla scrivania e intrecciando le mani. Annuimmo. "Bene. Potete andare. E che un evento come questo non si ripeta mai più." annuimmo nuovamente lasciando l'ufficio del preside e successivamente l'istituto.

Mi diressi verso la macchina di Alex ma fui bloccata dalla stretta di Brianna che mi girò verso di lei. "Wilson tra noi non cambia comunque nulla." ecco che tornava la solita.

"Eppure ci contavo." commentai sarcastica porgendole la mano. "Nemiche amiche come sempre?"

Me la strinse. "Nemiche amiche come sempre." affermò prima di lasciarmi sola davanti l'entrata di scuola.
Mi diressi nuovamente verso la macchina del mio ragazzo ed entrai al solito posto. Mi accoccolai sul sedile poggiando lo zaino ai miei piedi.

Alex mi scoccò un bacio sulle labbra. "Com'è andata?"

"Meglio del previsto." sorrisi soddisfatta ripensando alla chiacchierata con Brianna.

"Non dirmi che ora siete diventate amiche." mise in moto la macchina partendo a tutto gas.

"Non esageriamo." ridacchiai giocherellando con le dita delle mie mani.



SPAZIO AUTRICE:
eccovi il capitolo.
Che ne pensate adesso di Brianna?
E della loro chiacchierata?
Vi ricordo sempre di non abituarvi a tutto questo rosa e fiori perché nel prossimo capitolo succederà qualcosa.
-Reb

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora