Partenza

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10 giorni.
Erano passati esattamente 10 giorni da quando io e Alex non ci rivolgevamo la parola e 10 giorni da quando mi ero praticamente trasferita da Victoria per evitare di incontrarlo.

Ero tornata a casa più volte solo per prendere alcuni vestiti e tutto ciò che mi serviva, ovviamente tutto questo quando Alex era agli allenamenti di basket.

In questo momento ero per strada diretta alla nostra villa. Erano le 16 di venerdì pomeriggio quindi in casa non ci dovrebbe essere l'ombra di Alex.
Tirai fuori le chiavi dalla borsa ed entrai dentro casa. Salii di corsa le scale in legno e mi precipitai in camera mia chiudendomi a chiave.

Cominciai a preparare la valigia dato che questa sera sarei dovuta partire per Los Angeles. E no, Alex non verrà più con me, ci andrò da sola. Anche se avrei tanto voluto stare con lui...

Aprii il cassetto della scrivania e tirai fuori i due biglietti. Uno lo infilai in borsa con l'altro invece andai in camera di Alexander.
Lo strappai in due lasciando entrambe le parti sulla scrivania.
Tornai in camera, presi al volo la valigia e uscii di corsa da quella casa ritornando in quella della mia migliore amica.

*****

"Calma Harper, calma." sussurrai tra me e me. Dio quanto odiavo gli aerei.

"Signorina tutto apposto?" mi domandò il ragazzo al mio fianco, doveva essere di qualche anno più grande di me.

"Una specie." strinsi il bracciolo del sedile con più forza quando l'aereo si sollevò da terra.

"Vuole un po' d'acqua?" tirò fuori dallo zaino una bottiglietta e me la porse. Scossi il capo. "Non preoccuparti ne ho altre." mi rassicurò. Era biondo con due occhi verdi vispi. I capelli erano ricci e disordinati sulla sua fronte.

Presi la bottiglietta e bevvi un sorso per poi restituirgliela. "Harper." sussurrai porgendogli la mano.

"Logan." rispose stringendomela. "Come mai vai a Los Angeles, Harper?"

"È la mia città natale." risposi.

"Io ho solo la mia famiglia lì." mi disse. "E come mai tutta sola su questo aereo?" proprio curioso il ragazzo, ma stranamente non mi dava fastidio anzi mi distraeva dal volo.

"Problemi con il mio ragazzo." feci spallucce poi aprii di nuovo bocca. "Cioè il mio ex ragazzo." mi corressi.

"Posso sapere che è successo? Non sei costretta a dirmelo." si passò una mano tra i capelli mordicchiando un tuc. "Vuoi?" mi porse il pacchetto.
Ne presi uno ringraziandolo.

"È tornata la sua ex in città." non ci credevo che gli stavo per raccontare tutto. "Mi aveva detto che con lei era finita, che amava solo me. Poi la mia migliore amica li ha visti al centro commerciale che.. beh...si baciavano."

"Che stronzo." commentò e ridacchiai per la prima volta dopo quasi due settimane. "Già, ma non ne sono poi così tanto sorpresa."

"Ah, no?"

"Dopo Lea, la sua ex, e prima di me, si portava a letto ogni essere femminile di San Diego." spiegai con nonchalance.
"Vai all'università?" domandai per cambiare discorso.

"Si alla San Diego University." finì l'ultimo tuc riponendo la carta nello zaino.

"Io vorrei iscrivermi lì appena finirò il liceo." spiegai. "Sono al terzo anno." aggiunsi.

"Buona scelta." mi disse. "Io sono solo al primo anno, ma la SDU è una buonissima scuola. Ci ribeccheremo quindi."

"Molto probabilmente." sorrisi. "Credo che mi metterò a dormire."

"Fa pure, sei stanca, si vede."

Appoggiai la testa al finestrino e chiusi gli occhi.


"Harper." mi richiamò una voce. "Harper, siamo arrivati."
Mi costrinsi ad aprire gli occhi mettendo a fuoco la figura davanti a me. Logan.

Si alzò dal sedile cominciando a raccogliere la sua roba. Lo imitai mettendomi in spalla il mio zaino e tenendo nella mano destra il trolley.

Scendemmo tutti con molta calma dall'aereo. Dopo altri vari controlli uscii dall'aeroporto con ancora Logan al mio fianco e respirai l'aria della mia città.
"Dove sei diretta?" mi chiese.

"Non penso di mettere piede in casa mia, andrò in un hotel." annuì.

"Dammi un secondo il telefono." glielo porsi titubante. Me lo ridiede dopo alcuni secondi. "Se hai bisogno di qualsiasi cosa, non esitare a chiamarmi." mi fece l'occhiolino salutandomi con una mano per aria mentre si incamminava alla ricerca di un taxi.

Feci lo stesso e per fortuna ne trovai uno dopo pochi secondi.
"Stuart Hotel." dissi al signore che guidava il taxi. Mi fece un cenno col capo e dopo un'ora arrivammo finalmente a destinazione.

Varcai l'entrata dell'hotel e mi diressi verso la "segreteria" dove trovai una receptionist.
"Buonasera, di cosa ha bisogno?"

"Una camera singola per due notti." digitò sul computer qualcosa e poi mi porse la card della mia camera. 320.
La ringraziai incamminandomi verso l'ascensore. Mi fermai al terzo piano e cominciai a vagare nei corridoi in cerca della mia camera.

320. Eccola!
Passai la card ed entrai finalmente. Poggiai la valigia per terra e mi buttai sul letto. Erano le 4 di notte quindi non ci misi molto a sprofondare in un sonno profondo.

Turuturuturuturu.
Il suono de mio cellulare disturbò il mio sonno. Lo presi al volo senza neanche vedere chi fosse e accettai la chiamata portandolo all'orecchio.

"Harper, dove cazzo sei?" Oh no, perché cazzo ho risposto?

"Il più lontano possibile da te." ribattei chiudendogli in faccia.

Un risveglio migliore di questo non poteva succedermi. Guardai l'ora. Le 9.30. Mi alzai dal letto strisciando verso il bagno. Mi feci un lungo bagno caldo e poi mi cambiai i vestiti dato che indossavo ancora quelli della sera prima visto che non avevo forze per infilarmi il pigiama.

Mi infilai un jeans e una felpa e uscii dalla stanza. Non avevo voglia di fare colazione in hotel quindi andai a cercare un bar nel centro.
Mi fermai ad uno che riconobbi subito. Il "The one". Ci andavo spesso con Tania, una mia compagna del liceo qui a Los Angeles. Chissà dove sono finiti tutti i miei "amici". Nessuno si è fatto più sentire da quando me ne sono andata.

Entrai nel grande bar e mi sedetti ad un tavolo.
Una ragazza mi si avvicinò per chiedermi cosa volessi.
"Una cheesecake al cioccolato e un cappuccino."

"Aggiungi un cornetto alla crema e un caffè macchiato." aggiunse una voce alle mie spalle. Mi girai e trovai Logan.

"Ciao Harper." mi sorrise sedendosi di fronte a me.

"Già ci rivediamo." ridacchiai e nel frattempo arrivarono le nostre ordinazioni.

"Meglio così, volevo chiederti una cosa ma non sapevo come contattarti."

"Dimmi pure." tagliai con il cucchiaino un pezzo della mia cheesecake e me la infilai in bocca.

"Stasera sarò con alcuni amici ad un locale, il Dark, non se lo conosci." annuii. Ci andavo molto spesso anch'io. "Volevo chiederti se volessi venire con noi, sempre se non hai da fare."

"Molto volentieri." gli sorrisi. Avevo bisogno di svagarmi e di non pensare più a lui.



SPAZIO AUTRICE:
ecco il nuovo capitolo!
Sono contentissima che la storia vi stia piacendo. Che ne pensate di Logan?
-Reb

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora