Epilogo

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Alessio:

Sto stringendo al petto la donna che amo, baciandole dolcemente la schiena e odorando il suo profumo al limone.
Devo dire che quando ho scelto di stare con lei per sempre avevo una gran paura, paura di poterla fare soffrire ancora e che avrei fatto un'altra stupidata. Non posso non dover ammettere che per quanto dal momento in cui le ho giurato il mio amore e promesso che ci sarei stato, la paura c'era sempre in me. Non è stato un processo facile. I primi tempi andava tutto bene, poi però quando abbiamo fatto davvero il passo in più e siamo andati a vivere insieme, l'ansia è aumentata riportando a me pensieri negativi come: e se le facessi del male?
Inutile dire che i miei problemi non erano finiti, ma la differenza era che questa volta non mi sarei fatto sopraffare da tali. Anche Elena nonostante aveva deciso di darmi un'altra possibilità, all'inizio non è stato tutto rose e fiori e la sua fiducia me la sono dovuta sudare e conquistare.
Ogni volta che la vedevo un po' in ansia per la paura di perdermi ancora, delle parole mi passavano in mente, quelle di mia madre: Alessio tu sei sempre stata la mia forza.

Per questo motivo, ho visto anche in queste parole un consiglio di mia madre. Ero la forza di mia madre e volevo essere la forza della mia ragazza, che poi è diventata la mia famiglia. Adesso lo sono, sento quando mi guarda che ha trovato in me il rispetto e la fiducia che si deve avere in un rapporto. Ora posso considerarmi soddisfatto e la paura di assomigliare all'uomo che ha fatto soffrire mia madre, è sparita. Ci sono voluti degli anni per poter arrivare a questo punto, ma di una cosa ero certo: non volevo perderla ancora. Quindi mi sono rimboccato le maniche per poter essere un uomo degno di lei. Anche se non sono stato mai una persona che esprime i suoi sentimenti e probabilmente anche ora non lo sono del tutto, e di certo non sono un romanticone, so di essere ciò che vuole Elena perché le dimostro giorno per giorno il mio amore senza darla mai per scontata. Anche perché per me non è scontata, lei è tutto ciò che ho, la mia donna, la mia famiglia.

"Vegliaaaaaa". Ed ecco che arriva qualcun altro che fa parte della mia famiglia, che si catapulta nel nostro letto e comincia a saltellare.

"Shh Patrizia, la mamma dorme", le dico dolcemente, alzandomi quel tanto che basta per afferrarla dalla vita.

"Ma...", ha il broncio, è adorabile. "Avevate pomesso che mi pottavate a pacco"

Le accarezzo dolcemente i capelli, togliendogli una ciocca di capelli biondi come quelli della madre che gli sono ricaduti in faccia. Poi la guardo dritta negli occhi, in quegli stessi che sono identici a quelli di mia madre, e facendole un piccolo sorriso le dico: "amore, non ti preoccupare, ci andiamo. Le promesse si mantengono". E le poggio le labbra sulla guancia paffuta. Poi l'abbraccio, per sentire il calore che solo una figlia ti da.

"Ma che è sto baccano?", e la mia ragazza, come volevasi dimostrare si sveglia. Socchiude gli occhi e quando si sveglia è ancora più bella. Bella perchè so che è mia, perché so di poter aver il privilegio di trovarla accanto a me. Se ripenso a tutti gli anni in cui ne ho fatto a meno, impazzisco.

"Buongiorno", le faccio un piccolo sorriso e le bacio dolcemente le labbra.

"Buongiorno amore", mormora sulle mie labbra.

"Dovremmo portare questa piccola peste al parco. Ma se a te non va, posso pensarci io", le dico dolcemente ancora vicino alle sue labbra.

Lei scuote la testa, e mi fa un piccolo sorriso. "Voglio che ci andiamo insieme". E allora annuisco e ci alziamo dal letto, facendoci una doccia rilassante.

Non appena siamo tutti pronti, guardo la mia ragazza che ha un pantaloncino sopra le ginocchia e una canotta bianca aderente. E la guardo perché per me è ogni giorno più bella, e la osservo perché per me non c'è niente di più bello di questo: la quotidianità. Io con la mia ragazza e nostra figlia.

Paura d'amare (COMPLETA IN REVISIONE)Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang