04.

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Sì, in questo mondo ho visto accadere tantissime cose.
Ho assistito ai peggiori di cataclismi e lavorato per gli uomini più scellerati.
Ma ci sono stati anche altri momenti.
Ci sono storie (una manciata, come ho già detto) alle quali consento di distrarmi dalla fatica, come faccio con i colori. Le raccolgo nei luoghi più disparati e improbabili, e mi assicuro di non dimenticarmene mai, mentre lavoro.
E questa è una di quelle.

Thomas

Continuava a riviverlo nella sua mente, secondo dopo secondo. La lama che roteava. L'urlo di Newt. Chuck.
Secondo dopo secondo, scolpiti nella sua mente. La lama. L'urlo. Chuck.
Strinse al petto il corpo dell'amico, ormai vuoto e freddo, sporcandosi di sangue e polvere.

Lo guardò.
Gli occhi aperti, opachi, e la bocca dischiusa, intrappolata nelle parole che non era riuscito a pronunciare.
Un bambino che non sarebbe mai cresciuto.

Urlò il suo dolore, forte, spingendo via tutti quelli che provavano ad avvicinarglisi, pregando che non fosse vero, che fosse tutto un sogno, un terribile sogno...

Poi arrivò l'odio, e con l'odio la cieca furia. Si alzò, gettandosi su Gally, premendogli con forza una mano sulla gola, facendolo cadere a terra.
Gioiva dei suoi rantoli, che non facevano altro che alimentare la rabbia nei suoi pugni, che si abbattevano come valanghe sul viso del ragazzo, disteso a terra.
Sentiva le ossa rompersi sotto le sue nocche e continuava a colpire, sempre di più. Schizzò il sangue, e le urla riempivano la stanza.

Sentì una voce urlare il suo nome. Era Newt.
Si girò verso di lui, fissandolo con aria folle.
Era lì, in piedi, davanti agli altri, e lo fissava, respirando velocemente, ad occhi sgranati. Spaventato.

Thomas allora lo guardò, sentendo una morsa nel petto, improvvisamente spaesato. Riportò lo sguardo su Gally, piano.

Aveva perso i sensi, la faccia coperta di sangue, il naso rotto.
Thomas si guardò le mani, rosse di Gally e di Chuck, inorridendo.

Fissò di nuovo Newt, ancora lontano e raggelato. Gli salì un groppo in gola, e distolse lo sguardo. Rivide il volto martoriato di Gally, le sue mani, e poi di nuovo Gally.
Pensò agli occhi spaventati di Newt, al corpo insanguinato di Chuck e a quello che aveva fatto.

Prima che potesse rendermene conto stava incespicando all'indietro, lontano da quello scempio, senza riuscire a staccarne gli occhi.
Qualcuno gli poggiò una mano sulla spalla e lo attirò tra le sue braccia, accarezzandogli piano i capelli, tremante.
Thomas si aggrappò alla sua maglietta, singhiozzando, mentre Newt la abbracciava e fissava le persone che li avevano messi lì, ad occhi sgranati, troppo ferito anche solo per provare odio, chiedendo una sola cosa a quei volti imperscrutabili, sorridenti.

Perché?

È stata dura scrivere questo capitolo.
Spero non faccia schifo, non ce l'ho fatta a descrivere Chuck mentre moriva.

-C

Eclipse || Newtmas FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora