59.

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Jimin si tappò le orecchie, era più di mezz'ora che Jungkook sbraitava contro il telefono. L'agenzia dove lavorava l'aveva chiamato verso l'ora di pranzo e già questo aveva fatto incavolate, non di poco, il ragazzo. Jimin aveva deciso di licenziarsi per dedicarsi alle faccende domestiche che ormai da un anno a questa parte, faceva solo lui. Jungkook era quasi tutti i giorni a lavoro, e quelle poche volte che rimaneva a casa veniva coccolato dal maggiore.

Jungkook chiuse la chiamata e tornò dal ragazzo, sedendosi sulla sedia con i pugni ancora stretti. Jimin poteva benissimo vedere le vene lungo il collo.
《Jungkookie..》sussurrò posando una mano su quella del ragazzo.
《Ti prego Jimin non parlarmi.》disse ritirando la mano e prendendolo le bacchette, riprendendo a mangiare.
Il maggiore sospirò abbassando lo sguardo. Odiava quando il più piccolo lo trattava male.
《Dovrò stare via un mese.》disse all'improvviso Jungkook guardando il suo ragazzo. Jimin d'altro canto alzò la testa e lo guardò negli occhi, che diventarono subito lucidi.
《Dio Jimin, non iniziare a piangere.》disse, ricevendo un "sì" sforzato dal maggiore.
Jungkook gli fece cenno di avvicinarsi, e il maggiore non ci pensò due volte ad alzarsi mettendosi a cavalcioni sul ragazzo.
Il minore avvolse la vita del ragazzo con le sue braccia stringendolo a se. Jimin gli lasciò un leggero bacio, lasciandogli altri baci lungo il collo. Sentiva ancora il ragazzo teso, nervoso, così cercò di essere il più dolce possibile strusciandosi ogni tanto su di lui. Jungkook chiuse gli occhi godendosi quelle labbra tanto amate, rilassandosi. Gli piaceva come Jimin riusciva a calmarlo con dei semplici tocchi, ma non riusciva a digerire che sarebbe dovuto stare un mese senza vederlo.

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