Capitolo 9

1.5K 108 2
                                    

<<Sai, è bellissimo rivederti in piedi>>, disse Taylor quella mattina.
Sorrisi alla sorella di Lauren, che mi osservava mentre mi muovevo per la stanza per prendere dei vestiti puliti. 
Finalmente potevo camminare sulle mie gambe, ma ciò non significava che Lauren avesse smesso di trattarmi come se fossi la sua bambina piccola e delicata. Quella mattina, per esempio, proprio come stava facendo già da un po', era uscita prima di tutti gli altri per poter passare delle ore con il suo lato animale siccome voleva farmi compagnia mentre i ragazzi erano fuori. Taylor mi aveva detto che era incaricata di accompagnarmi in giro per la casa, ovunque volessi andare, finché poi non sarebbe ritornata la padrona di quell'ordine.

<<E non sai come è bello poter ritornare in piedi>>, ammisi, ridacchiando.

<<Immagino>>, disse lei, sorridendomi.
Quando scelsi quello che avrei dovuto indossare quella mattina, iniziai a camminare verso la porta del bagno, seguita da Tay. Adesso, come era già accaduto altre mattine, io entravo e mi lavavo per conto mio, ma se avessi dovuto avere bisogno di Taylor, lei sarebbe entrata senza esitazione.
Non sapevo per quale motivo Lauren sembrasse fidarsi solo di Taylor, siccome era l'unica che poteva stare in mia presenza anche quando i suoi occhi verdi non erano presenti per vigilarmi. Avevo saputo che non avrebbe mai permesso a Troy e Chris di fare quello che faceva sua sorella, così come faticava a lasciarmi da sola con le altre del suo gruppo, quindi, per quale motivo proprio Taylor? Ero davvero tentata di chiederglielo, ma sembrava proprio che mi mancasse il coraggio.

<<Tay! Noi andiamo!>>, urlò Chris dal piano inferiore. Non c'era bisogno di essere uno shapeshifter per sentirlo, siccome aveva urlato come un matto.

<<Okay. Io verrò quando arriverà Lauren>>, disse lei in risposta, usando un tono più pacato, a differenza di suo fratello.

<<Va' con loro>>, dissi. Si voltò a fissarmi, quasi sconvolta.

<<Come?>>

<<Vai con loro, Tay. Non preoccuparti>>, ripetei.

<<Scherzi, vero? Lauren mi ucciderebbe se lo venisse a sapere>>, disse, scuotendo la testa.

<<Le dirò che ti ho convinto io. Sa quanto sono testarda, capirà che non avrai avuto scelta e saremo tutti più felici>>, dissi io, poggiandole una mano sul braccio. Mi guardò con aria titubante, perché per quanto allettante fosse la proposta, sapevo che non voleva disubbidire a Lauren.

<<Taylor, cosa credi che possa succedermi? Sto bene, cammino perfettamente da sola e non sono una bambina. Posso stare da sola per un po'>>, dissi.

<<Se mi uccide, verrò a tormentarti nei sogni>>, disse con un tono metà scherzoso e metà serio. 

<<Ti aspetterò con ansia>>, scherzai a mia volta. Taylor corse via, e la sua risata risuonò per tutta la casa ormai completamente vuota.
Entrai in bagno, e mi lavai con calma, sapendo che nessuno mi aspettava fuori e bussava ogni cinque minuti chiedendomi se stavo bene.
Dopo, andai in cucina- finalmente stavo imparando a muovermi per la casa senza perdermi- e mangiai il solito piatto che Ally lasciava sempre per me. Era imbarazzante: da quando mi trovavo in questa casa, non avevo mangiato con loro nemmeno una volta. Non che mi dispiacesse mangiare insieme a Lauren nella sua camera. Da sole.
Finita la colazione, misi i piatti nella lavastoviglie e poi, decisi di entrare nel soggiorno che loro definivano come la loro zona relax.
In effetti, potevo capire perché la chiamassero in quella maniera: c'era un divano che aveva l'impressione di essere molto comodo, e proprio di fronte ad esso c'era una meravigliosa televisione al plasma. Accanto alla televisione c'erano delle console, con le quali sapevo giocavano di tanto in tanto, poiché mi era capitato di sentire le urla di un guerriero furioso.
Alle spalle del divano, c'erano delle casse e una console da dj che avrei giurato era quella che si trovava nelle discoteche. Poi, la stanza era talmente spaziosa che avevano potuto mettere un tavolo da ping pong e uno da biliardino.
Be', non vedevo per quale motivo uscire di casa quando c'era questa meraviglia di stanza.
Mi sedetti sul divano ed accesi la televisione. Con mia grande sorpresa, vidi che potevo sfruttare anche Netflix, e quindi immaginai che tutti loro usassero quell'account.
Cercai una serie tv della quale dovevo vedere solo due episodi per completarla, e mi rilassai completamente su quel divano, sentendomi come se fossi a casa mia.
Fu poco dopo la fine dell'ultimo episodio che sentii un rumore, come della porta di casa che viene chiusa. Immaginai che fosse tornata Lauren, quindi mi affrettai ad uscire dal soggiorno.

<<Lauren! Sono...>>, la frase mi morì sulle labbra quando vidi chi era appena entrato in corridoio: Shawn.
Mi sorrise, e proprio come accadeva in passato, sentii il bisogno di scoppiare a piangere ed urlare. Qualcosa nel profondo del mio cuore, mi diceva che non potevo permettergli di riportarmi a casa. Non vedevo l'ora di trovare una via d'uscita, e proprio ora che l'avevo trovata, non volevo sfruttarla.

<<Ciao, Mila>>, disse.

<<Che ci fai qui?>>, chiesi.

<<Potrei farti la stessa domanda>>, ribadì. C'era qualcosa che non andava in lui. Sembrava più oscuro, più spento. Credetti quasi di avere davanti una persona diversa, un ragazzo che somigliava a Shawn ma che non poteva essere lui. Il ragazzo che conoscevo io era sempre allegro e gioioso, e illuminava le giornate di tutti con il suo sorriso. 

<<Un uccellino mi ha detto che siete diventate molto intime tu e Lauren. Non è così?>>, chiese.

<<Non sono cose che ti riguardano>>, dissi. Sentivo il bisogno di difendere quello che c'era tra me e Lauren- qualsiasi cosa fosse- e non mi era piaciuto per niente il suo aver usato un tono quasi derisorio per parlare di me e lei.

<<Credevo che tu fossi la mia compagna>>, disse, facendo un passo in avanti. Io ne feci due indietro, quasi automaticamente.

<<Lo credevo anche io>>, dissi. Però lui non mi faceva sentire come Lauren. Mai una volta mi aveva fatto sentire apprezzata, accettata. Mai una volta avevo riso di gusto come lo avevo fatto con la mora in questi giorni in cui si era presa cura di me. Mai una volta mi ero sentita al sicuro al suo fianco, come accadeva ogni volta che Lauren mi stringeva tra le sue braccia. Mai una volta mi ero sentita...amata.
D'improvviso, ricordai una cosa che in questo periodo mi aveva raccontato Taylor. Diceva che quando uno shapeshifter trovava la propria compagna, diventavano completamente collegati. Lei mi raccontava che in situazioni di pericolo, uno dei due poteva contattare il proprio compagno alla ricerca d'aiuto.
Qualcosa nella mia testa scattò, e cercai di pensare ad una semplice cosa: far sapere a Lauren che mi trovavo in una situazione di pericolo.
Shawn avanzò verso di me, ed io sentii il cuore aumentare un battito. Non mi piaceva questa situazione. "Dove diavolo sei, Lauren?", pensai tra me e me. 
In una questione di pochi secondi, una pantera nera era sbucata dal nulla e aveva schiacciato il corpo di Shawn a terra. Ringhiava furiosamente, potevo sentirlo.
Anche se ero senza parole, mi resi conto che quello l'avevo fatto io. Avevo chiamato Lauren, e le avevo chiesto di aiutarmi. E lei mi aveva sentito.

<<Okay, okay! Basta, ragazza! Sono io!>>, disse Shawn in maniera più tranquilla. Lauren riprese al sua forma umana, diede uno schiaffo sul braccio di Shawn e poi si alzò.
Corse verso di me, e mi strinse tra le sue braccia. Subito, il suo odore mi tranquillizzò e mi fece sentire al sicuro.

<<Sei stata bravissima, Camila. Sono molto orgogliosa di te>>, disse, accarezzandomi la schiena e baciandomi i capelli.

<<Tua sorella voleva farmi fuori. Adesso capisco>>, disse Shawn, che nel frattempo si era alzato in piedi.

<<Ma che diavolo ti passa per la testa? Stavo per ucciderti>>, disse Lauren, voltandosi verso di lui. Adesso, ero io quella confusa.

<<Che succede?>>, domandai.

<<Ti ricordi quando hai conosciuto il mio lato animale, Camz?>>, mi chiese la mora. Annuii.

<<Quello significava che hai riconosciuto il mio legame con te. Però, dovevamo vedere quanto forte fosse>>, disse lei.

<<Quindi tu sapevi che lui sarebbe arrivato?>>, chiesi, sentendomi adesso un tantino furiosa. Stavo per avere un attacco di cuore senza alcun motivo?

<<No, altrimenti non avrebbe avuto senso. Taylor era l'unica a saperlo, siccome l'ha organizzato lei>>, disse. Per questo mi aveva lasciata da sola così facilmente. Avrei dovuto fare due chiacchiere con lei.

<<Camila, il fatto che tu abbia chiamato Lauren, vuol dire che il vostro legame è molto forte>>, disse Shawn.

<<Stronzo>>, sbottai, senza riuscire a contenermi. Lui ridacchiò.

<<Scusami. Dovevamo farlo>>, disse, sorridendomi con aria di scuse. Roteai gli occhi, voltandomi verso Lauren alla ricerca di un ulteriore spiegazione.

<<Io vado, così potete parlare>>, disse Shawn, andando via.

<<Mi dirai finalmente la verità?>>, chiesi.

<<Ti dirò finalmente la verità>>.

My captorWhere stories live. Discover now