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Le giornate all'università sono monotone e noiose quando si tratta di studiare.
Il panorama è mozzafiato e sembra di essere in un parco divertimenti, ma il libro di quattrocento pagine che devo studiare per l'esame dice ben altro.

Sono giorni che sono chiusa nella biblioteca del college a ripetere pagine e pagine di letteratura, sto impazzendo.

Comincio a leggere un altro paragrafo del libro, quando sento uno scricchiolio proveniente dalla sedia di fronte al mio tavolo.
Alzo lo sguardo e vedo il sorriso smagliante di James.

"Hey, come va?" Lo saluto con sorpresa, sfoggiando uno dei miei migliori sorrisi.
"Ho notato che in questi giorni faticavi a farti sentire perciò mi chiedevo se fosse tutto ok" si giustifica imbarazzato.
"Va tutto bene, James. Come puoi notare ho in ballo un esame tosto" gli dico abbozzando un sorriso.
James punta gli occhi sul mio libro, e corruga la fronte.
"Che brutto ricordo il primo anno" commenta con disprezzo.
"Grazie per il supporto" rispondo sarcasticamente, suscitando un risolino.

"Beh, ti lascio studiare. Però ogni tanto fammi sapere almeno come stai!" Mi raccomanda scherzosamente.
"Sarà fatto" gli dico sorridendo.
Quindi avanza per venire di fronte a me, si abbassa per raggiungere l'altezza della sedia e mi schiocca un umido bacio sulle labbra.

"Scusa, non ne faccio a meno" dice arrossendo, ancora alla mia altrzza.
Lo zittisco dandogli altri morbidi baci a stampo.
Mi stacco da lui e ghigno timidamente per il mio gesto imprudente.
Mi sorride e si ricompone.

"Buono studio, Charlie" dice dopo aver schiarito la voce.
"Buona giornata" gli auguro salutandolo.

È così carino, la sua timidezza fa di lui un ragazzo attraente e allo stesso modo dolce.

******

Quando vedo che tutti sloggiano dalla biblioteca, mi rendo conto di aver perso la cognizione del tempo.
Sarò qui da ore e neanche me ne sono accorta.

Ho passato gran lunga del mio tempo a fantasticare su me e James, ma questi sono dettagli.

Ora sono così stanca.
Mi dirigo verso l'ascensore della mia camera e salgo.
Arrivata al piano, apro la porta di fronte a me e la lascio chiudere dal vento mentre mi precipito sul comodo letto.

Non dormo da giorni e ho bisogno di un po' di relax.
Mi stendo per bene e sistemo i cuscini.
"Hey" mi dice Sam sbucando dal bagno.
Sussulto.
"Sam, ciao, pensavo di essere sola" puntualizzo ridacchiando.
"Non è così" dice con ovvietà.
"Si, giusto..." dico imbarazzata.

Parlare con lei non è più come parlare con la mia migliore amica, anzi.
C'è molto distacco e tensione, e non capisco bene il perché.
"Sam?" Richiamo la sua attenzione.
"Sì?"
"Ce l'hai con me?" Chiedo impaurita.
"Ma no, ci siamo solo un po' staccate per i nostri impegni, tutto qui" mi dice quasi con acidità.
Si dirige di nuovo in bagno e tronca la conversazione. Mah.

Chiudo gli occhi per riposare un po', ma sento il rumore dello sciacquone e salto di nuovo.
Impreco silenziosamente per poi cercare di rimettermi comoda.
Sento la porta del bagno aprirsi, quindi mi giro impulsivamente verso di essa.
Vedo Sam tutta in tiro.

"Dove vai?" Le chiedo curiosamente.
"Ho invitato le altre a bere qualcosa" mi dice con un'alzata di spalle.
"Il gruppo di Abby dici?" Le chiedo.
"Esatto" risponde.

Perché non mi ha invitata? Sono anche mie amiche...
Non capisco.

"Sei strana" affermo con un'espressione offesa.
"Mi sembravi presa dallo studio, ma se vuoi venire ti aspetto" sento dal tono che mi invita solo perché si sente obbligata a farlo.
"No, hai ragione, sono stanca. Buona serata" le dico tranquillamente, senza far trasparire tristezza.
Annuisce e se ne va.

Sbuffo tra me e me.
Cosa le ho fatto di male?
Non ho nemmeno voglia di pensarci, ho troppo sonno.
Finalmente riesco a chiudere gli occhi e a cadere in un sonno profondo.

Mentre mi godo la mia dormita, sento un rumorosissimo 'tic-toc'.
Chi bussa?
Sussulto per la terza volta.
Non sono destinata a dormire.
Mi alzo in un pietoso stato di dormiveglia, e vado alla porta.

La apro, e mi trovo la figura di Harry che si regge in piedi solo grazie al muro esterno.
"Sorpresa" dice con un tono ubriaco.
"Hai sbagliato stanza" dico con un tono deciso.
"No, no. Era qui che volevo venire" dice entrando velocemente nella mia stanza, ancor prima che glielo possa impedire.

Perdendo l'equilibrio, cade sul mio letto.
Si sdraia completamente e inizia ad annusare il cuscino.
Ma che cazzo?
"Porti il profumo di sempre, incredibile" dice ridendo ghiottamente.
"Che ci fai qui?" Domando sorvolando quell'argomento.

"Non c'è la tua bestie?" Mi chiede mettendosi una mano tra i capelli.
"Ehm, no" rispondo.
Cercava forse Sam?

"Ah perfetto!" Afferma gaiamente.
"Harry, ti ho chiesto cosa ci fai qui" ripeto serrando i denti.
"Calma, Charls. Vengo in pace!" Sorride alzando le mani in segno di resa. Dopo questo gesto, il suo corpo cede a peso muto di nuovo sul letto.
"Scusa" mi dice continuando a ridere.

Mi avvicino a lui, sedendomi all'angolo più lontano del letto.
"Ti faccio paura? Vieni più vicino!" Mi incita sbattendo numerose volte la mano sul letto.
"Sei ubriaco... Dimmi che cosa vuoi" gli ripeto esausta.

"Voglio te" mi dice sensualmente, avvicinandosi a me.
Raggiunge l'angolo del letto gattonando, e poi si siede incrociando le gambe.
Sento il suo profumo mischiato all'odore dell'alcol.
Anche il suo non è cambiato...
Mille ricordi raffiorano in me.
Scuoto subito la testa.

"Tu non mi vuoi?" Chiede maliziosamente, toccandomi la gamba.
Deglutisco.
Il suo tocco non è passato inosservato.
"Non ti voglio Harry, ne è passato di tempo, e lo sai. Sei molto ubriaco" gli dico pazientemente.

"Tu non vuoi James! Tu vuoi me. I tatuaggi, i ricci anche se ormai corti, i baci sul collo, la mia lingua tra le tue gambe e i brividi che ti faccio provare" dice tutto d'un fiato avvicinando sempre di più le sue labbra alle mie.
"Avevo sedici anni. Ora ho bisogno di un uomo" dico senza più nessun senso del pudore.

"Beh, lui non è l'uomo che cerchi" mi dice.
"E tu sei rimasto il solito superbo" gli dico allontanando il mio viso dal suo.
"Volevo solo scopare, okay?" Dice tristemente.
Gli ubriachi sono parecchio bipolari. Forse è lui parecchio bipolare. Senza il forse.

"Beh, ce ne sono tante" gli dico cercando di mantenere la calma.
"Volevo rifarlo con te, per vedere quanto brava sei diventata... Quei capelli viola scuro mi attraggono così tanto" dice voglioso.
"Ora vattene" ordino senza pietà indicando la porta.

Quasi lo impaurisco, ma ottengo quello che voglio.
Finalmente si alza, e molto lentamente raggiunge l'uscio della porta.
"Te ne pentirai" annuncia prima di uscire dalla stanza.

Non so cosa pensare.

~~~~
E voi che pensate?
Alla prossima!

Heavenly LoveNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ