Parte 4

381 16 0
                                    

Quando sono arrivata era sera, ma nonostante la stanchezza per la notte precedente passata quasi in bianco, avevo voglia di uscire. Chiusi la camera del mio hotel dopo aver lasciato le valigie, con la chiave numerata che mi aveva dato poco prima il receptionist. Il mio hotel era in pieno centro e infatti mi bastò fare poca strada per raggiungere una piazzetta piena di tavolini all'esterno un po' più affollata delle strade che avevo appena percorso.

Decisi di prendere qualcosa da bere da uno dei bar aperti nella piazzetta. Dopo aver pagato all'interno e ritirato il mio cocktail mi sono diretta verso uno dei tanti tavolini fuori per sedermi. Amo quei locali che ti permettono di fumare mentre consumi, quindi quel posto mi sembrò perfetto.

Stavo sorseggiando lentamente il mio cocktail mentre con la mano destra scalavo le storie di instagram per capire che cosa stesse facendo il resto del mondo. Passarono prima delle storie di alcuni amici della mia città, solite storie al bar seduti a non fare un cazzo, wow, che novità. Storie di persone che non conosco, 'ok andiamo avanti' pensai, subito dopo mi passò una storia di izi di circa 20 minuti prima. Riconobbi quella casa dove aveva fatto la storia con gli altri. E' la casa che avevano a Milano dove ci abitavano un po' tutti. 'Che palle stanno a Milano' pensai nello stesso istante in cui realizzai che posto fosse. Vabbè non è detto che stiano tutti lì, pensai con quel po' di ottimismo che mi era rimasto.

Mentre continuavo a fare distratta ciò che stavo facendo già da 10 minuti una voce interruppe i miei pensieri. 'Come scusa?' dissi alzando la testa distratta. "Ho chiesto se questa sedia è occupata" disse il ragazzo accennando un sorriso. "Si, scusa, prendila pure" dissi accennando un mezzo sorriso anch'io.  Mi accesi una sigaretta subito dopo, che avevo già uscito e posato accanto al bicchiere. "Non bere troppo da sola, se ti ubriachi chi ti porta a casa poi" disse ridacchiando. "Non succederà, tranquillo" dissi io quasi ironica. "Umberto, comunque", "Vale" sorrise nuovamente. "Comunque se devi rimanere da sola puoi venire al mio tavolo, ti presento i mei amici, non sono antipatici tranquilla" disse puntando il pollice dietro di sè indicando un tavolo con due ragazzi che stavano sorseggiando della birra mentre parlavano scherzando tra loro. "Sto bene così, grazie" dissi fingendo un mezzo sorriso nella speranza che mi comprendesse. Lui era davvero carino, e anche i suoi amici se vogliam dirla tutta, ma ero da sola in una città che non conoscevo e diciamo che per quanto avrei voluto accettare la proposta, decisi di non fidarmi subito. Non mi pentii.

Continuavo a sorseggiare il mio cocktail che sfortunatamente era quasi finito e nel frattempo pensavo, però, a quanto fosse noioso stare da soli in quel contesto, in mezzo a tanti tavolini occupati da persone intente a ridere e scherzare tra loro. Era passato un altro po' di tempo e decisi di ordinarmi un altro cocktail, ero in "vacanza" e dovevo festeggiare, no? Me lo portarono in meno di 5 minuti. Nello stesso momento in cui iniziai a sorseggiare dalla cannuccia nuova, il mio sguardo cadde involontariamente verso il ragazzo con cui avevo avuto quella mini conversazione, il quale da lontano mi fece con la mano il numero 2 ridendo, per sottolineare il fatto che avessi già preso due cocktail. Risi involontariamente e sollevai gli occhi al cielo un po' come a dire "che scemo".

Continuavo a sbirciare le storie instagram nella speranza di avere novità e compagnia. Nonostante avevo la testa chinata verso il tavolo per guardare il cellulare mi accorsi che qualcuno si sedette accanto a me. "Dai la smetti di fare l'asociale? ti prendo con la forza tra un po', perchè ti ostini a stare da sola? si vede che ti annoi". Per un attimo pensai che mi avesse letto nel pensiero. Era sempre lo stesso ragazzo.  Lo guardai con uno sguardo da capire. Un po' diceva sì, mi hai convinto e un po' diceva sono ancora titubante.  Il mio pensarci ulteriormente sù fu interrotto da un cellulare che iniziò a squillare. "Scusa è il mio" disse sorridendomi. "Pronto, oi.. sì siamo in centro.. ad aspettare voi, coglioni *si sente ridere dall'altra parte e più voci sovrapposte* .. Ma siete partiti almeno?   .. ma che dici da due ore se Genova-Milano è un ora e mezza con la macchina .. Dai Diego passa quel cazzo di telefono a Mario che non si capisce niente *ridacchia* .. vabbe ho capito quando state arrivando chiamateci. Chiudi coglione." tutto ciò mentre rideva di gusto. Io avevo la faccia un po' stupita, ma avevo riso anche io nel vedere e sentire la scena. "Tutto ok?" gli dissi sorridendo "Si, scusali, sono un po' stupidi a volte, dovevano partire oggi pomeriggio da Milano per venire quì ma come al solito, per Mario hanno fatto tardi, è una cazzo di ragazza".  "Mario?" dissi con un cenno di confusione. "Si, forse li conosci, hai presente tedua,izi, rkomi.. quelli lì insomma, sai io sono il loro fotografo, che poi fotografo per dire, non mi pagano mai." disse ridendo e aggiungendo fiero "Ah, e faccio anche le grafiche". Ero un po' confusa da quella situazione, riuscii a dire solo "E tra quanto dovrebbero arrivare?" "tra 1 ora di regola, ma faranno tardi, tenendo conto che sta guidando diego" disse scuotendo leggermente la testa e ridendo.

avvertimi se soffri di vertiginiWhere stories live. Discover now