20. Di nuovo tra le tue braccia

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"Mason!" urlo e inizio a correre verso di lui.
Gli salto addosso, avvolgendogli le gambe attorno alla vita e lo abbraccio forte.
Mi è mancato davvero tanto in quest'ultimo periodo e sapere che fosse lontano da me faceva molto male ma finalmente è qui e spero che non se ne vada per il momento.
"Mi sei mancata piccola" dice lasciandomi un bacio sulla tempia.
"Anche tu" sussurro e scendo dalle sue braccia.
"Come hai saputo che ero qui?" chiedo ancora sorpresa.
"Me l'ha detto mamma, sono ritornato da poco e ho fatto una specie di sorpresa a tutti. Spero ti sia piaciuta" risponde ridacchiando e porgendomi un bouquet di girasoli.
Aw, i miei preferiti!
"Sì la migliore che tu mi abbia mai fatto" rispondo rassicurandolo e continuo a piangere.
Sorride e mi prende il volto tra le mani, asciugandomi con i pollici le lacrime che continuano a scendere.
"È tutto a posto piccola, ci sono io qui con te" dice dandomi un bacio sulla fronte.
"Ora però mi dici chi è quel ragazzo laggiù" dice indicando con lo sguardo Julian.
Mi giro e vedo che mi sorride, gli faccio segno di raggiungerci e arriva subito senza farselo ripetere due volte.
"Ok, Mason vorrei presentarti Julian, un mio amico e Julian lui è mio fratello, Mason" concludo le presentazioni tra i due.
"È un piacere conoscerti" dice mio fratello.
"Anche per me. Adesso devo proprio andare, ci vediamo domani Ash" dice Julian e mi lascia un bacio sulla fronte. Se ne va verso la sua macchina e, appena salito, sfreccia via dal parcheggio e dalla mia vista.
Sento due braccia afferrarmi la vita e quando mi giro trovo Mason che mi sorride.
Appoggia il mento sulla mia testa, "devi raccontarmi un bel po' di cose cara Ash" dice ridacchiando.
"Già, sono successe tante cose" sussurro sospirando.
"Dai, andiamo a casa" mi prende per mano.
Salgo in macchina e, subito dopo, Mason mette in moto.
"Non mi hai chiamata molte volte al telefono" esordisco continuando a guardare fuori dal finestrino.
"Sì, lo so. Mi dispiace davvero tanto piccola ma con lo stress, le uscite con gli amici e il fatto che dovessi prendere una decisione molto importante non è stato così semplice" dice con tono triste.
Mi giro verso di lui e inizio a guardarlo: è sempre stato un bel ragazzo dato che ci sono molte ragazze che vorrebbero uscire con lui ma le ha rifiutate tutte perché si è fidanzato.
O meglio lo era...
Purtroppo, quando è rimasto a Londra, la sua ragazza non sopportava le relazioni a distanza e ha preferito chiudere la loro storia e rimanere amici. Anche se so che nel profondo del suo cuore, nonostante tutto, Mason la ama ancora.
Forse dopo andrà a casa sua e si rimetteranno insieme, ma ne dubito...

"La smetti!" esclama, tutto ad un tratto, divertito.
"Di fare cosa?" chiedo confusa.
"Di fissarmi, mi dà fastidio e lo so che sono bello però non mi sembra il caso piccola" risponde ridacchiando.
Mi chiama 'piccola' da sempre: quando lui aveva dieci anni e io ne avevo otto lui ha iniziato a chiamarmi così perché ero molto bassa e buffa. Per lui sono e sarò sempre la sua piccola, mi considera ancora una bambina ma io gli voglio troppo bene e ormai ci ho preso gusto a farmi chiamare così da lui.

"Scusami tanto ma nella parte in cui hai detto che sei bello non hai tutti torti" dico sorridendo.
"Per me tu sei la piccola donna più bella di questo mondo" dice prendendo la mia mano e baciandola dolcemente.
"Non è vero, mi stai prendendo in giro" dico, divertita.
"Mai stato più serio di così piccola, devi fidarti di più del tuo fratellone" dice serio.
"Io mi fido di te ma non credevo che lo pensassi davvero. Grazie" dico con gli occhi un po' lucidi e mi avvicino verso di lui per lasciargli un bacio sulla guancia.
Sorride e si passa una mano tra i capelli, "ho pensato di passare la giornata con te visto che non ti vedo da quasi due mesi, che ne dici?" chiede.
"Certo Mason!" esulto entusiasta.
"Va bene se ordino la pizza e ci vediamo un film?"
"Oh, tu mi conosci così bene! Però che non sia horror."
Ho sempre odiato i film horror e anche se ho diciassette anni mi fanno paura e probabilmente durante la notte non dormirei, invasa dai pensieri del film che si presentano tra i miei incubi.
"Hai un po' troppa paura degli horror, ci sono io a proteggerti da tutto e da tutti" non posso fare a meno di sorridere.
Adoro le sue frasi filosofiche e così semplici, sono sempre bellissime...
"Lo so ma li odio ugualmente, non riuscirai a farmi cambiare idea" ribatto, divertita.
"Va bene, va bene" dice rassegnandosi.
"Parlami di questo Julian" cambia argomento, guardandomi.
"Che cosa vuoi sapere?" domando alzando un sopracciglio.
"Come vi siete conosciuti e quando vi siete messi insieme, per esempio" dice scrollando le spalle.
"Aspetta un secondo, chiariamo una cosa: noi due non stiamo insieme" dico esasperata.
Perché tutti pensano che io sia fidanzata? Chi si metterebbe mai con una come me?!
"Ok, non ti incazzare" dice ridacchiando.
"Ci siamo conosciuti ad un negozio: io ero dentro un camerino che stavo provando un top e quando sono uscita mi sono imbattuta in lui e, per sbaglio, sono inciampata e gli sono caduta addosso" mi colpisco la fronte con la mano per l'imbarazzo.
"Fai sul serio, Ash? Cazzo, ma si può sapere quanto sei goffa!" esclama continuando a ridere.
"Smettila di fare il cretino! Non è di certo colpa mia se quando sono uscita era passato anche lui in quel preciso momento" dico colpendogli il braccio.
"Ho capito ma cadergli anche addosso, mi sembra un po' eccessivo" dice sorridendo.
"Guarda che non l'ho fatto di proposito" gli faccio la linguaccia.
"Sì, dicono tutti così" dice scuotendo la testa divertito.

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