capitolo 34

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Appendiamo i quadri ed io vado di nuovo nello studio a sistemare dei lavori per "scuola", quella odiosa su come diventare brutte, rigide e stupide future principesse/regine. 《Stai ancora finendo il powerpoint?》chiede entrando in camera con i boxer e i capelli bagnati《Ehm si, mi manca poco.》dico distogliendo lo sguardo dal suo petto che stranamente sembra più sodo del solito, si avvicina e si mette dietro di me posando le mani sulle mie spalle facendomi un massaggio.《Su cosa lo devi fare?》chiede《Sulla donna nel regno.》dico e lui ridacchia《Si, sicuramente prenderai un voto molto basso se scrivi ciò che pensi.》dice ed io sorrido《Poco m'importa.》dico e lui mi posa un bacio sulla testa《Brava.》dice ed io alzo lo sguardo e lui mi guarda con il suo solito sguardo amorevole《Ho quasi finito, puoi andare a dormire.》dico e lui mi posa un bacio sulle labbra e si siede sulla sedia davanti alla scrivania《Sei sexy quando ti concentri.》dice ed io rido e lo guardo《Vuoi qualche schiaffo?》chiedo e lui ridacchia. Arriva Clara con il vassoio della cena e con delle pillole sul vassoio《Io le mie le ho già prese.》dico e lui mi guarda《Sono sopressive.》dice ed io lo guardo《Non faranno comunque effetto se ricapita.》dico e lui sospira《Mi sono veramente sentito in colpa dopo ciò che abbiamo fatto.》dice ed io lo guardo《Lo stai dicendo veramente?》chiedo e lui mi guarda《Sei serio? Abel, ma come cazzo ti viene in mente di dirmi una cosa del genere? Non penso tu mi abbia obbligata, o no?》chiedo e lui scuote la testa《E penso sia piaciuto molto anche a te no?》dico e lui mi guarda《Quindi si contento perché non ricapiterà più.》dico prendendole entrambe e buttandole giù con un bicchiere d'acqua《Rose non era ciò che volevo dirti. Solo che spero di farlo quando non siamo in calore.》dice mentre io già non lo ascolto più continuando a scrivere il powerpoint《Dormi nella tua stanza.》dico e lui si passa una mano fra i capelli ed esce dalla stanza sbattendo la porta《FANCULO.》urlo io e lui entra ed io lo guardo《Sei una stronza.》dice ed io lo guardo《Io? Sei tu che ha avuto un imprinting con me per nessun motivo e mi ha sposato.》dico e lui mi guarda《Rose, smettila di offendermi.》dice ed io rido《Perché? Vuoi picchiarmi come ha fatto tuo padre?》dico e lui mi guarda in silenzio con occhi lucidi《Abel.》lo chiamo mentre lui mi osserva《Ti piace tanto offendermi?》chiede《Me ne vado alla casa al lago.》dice ed esce dalla stanza《Abel.》urlo seguendolo, si veste mentre io cerco di fermarlo inutilmente ed io lo seguo fino alla macchina《Sai bene che mia madre è il mio punto debole.》dice ed io lo guardo《Ti chiedo scusa.》dico con le lacrime agli occhi《Tu non hai vissuto una cosa del genere, per fortuna direi. Non sai che vuol dire sentire urla la sera tardi, bicchieri e piatti rotti ogni volta che la cena non è quella che si vuole.》dice ed io lo abbraccio《Non lasciarmi.》dico e lui non mi stringe a se, questa volta penso sia arrivato il vero momento in cui io e lui forse dobbiamo prenderci una pausa.《Non ti lascerei mai Rose e lo sai bene. Sai bene che non ti ferirei mai di proposito, penso però che ci serva una pausa, siamo stati troppo tempo insieme.》dice ed io lo guardo《Si, forse hai ragione.》dico e lui mi asciuga le lacrime e tenendomi le mani sul viso mi bacia《Ci farà bene.》dice ed io annuisco《Domani verrà il medico, non dimenticare.》dice《Ciao Rose.》dice entrando in macchina. Lo saluto e seguo con lo sguardo la sua macchina che va fino a che non la vedo più scomparendo nell'oscurità della notte. Rientro in casa e salgo le scale andando nello studio finendo il compito e di cenare, mi cambio mettendomi a letto da sola con il silenzio della notte ed il suo buio mentre stringo e annuso una maglietta di Abel.

*** la mattina del giorno dopo**********************************************

Mi sveglio sola, con il silenzio che mi tuona nelle orecchie, posso sentire i passi delle serve che girano lungo il corridoio e le cuoche in cucina. Mi faccio una doccia veloce al corpo, metto l'uniforme rosa, un po' di mascara e faccio una coda, scendo le scale con lo zaino sulle spalle, mangio in piedi ed esco con le cuffie alle orecchie con l'autista che mi aspetta nell garage. Arrivata a scuola noto gli occhi di tutti su di me, sicuramente penseranno la regina avvelenata è sopravvissuta, la gioia del gossip. Entro in classe sentendo la campana della prima ora suonare; mi metto a presentare il mio powerpoint e tutte mi guardano come se fossi un'aliena, sembra che abbia fatto un lavoro del cazzo a rappresentare il femminismo in questa società maschilista e tossica.《Basta così Rosally.》dice la professoressa ed io tolgo il powerpoint e spengo il computer《Che brava futura regina.》dice una delle amiche di Kristen che nemmeno ricordo il nome《Qualcuno ha domande?》chiedo e lei alza la mano《Com'è stare con colui che ha provato ad ucciderti?》chiede ed io la guardo《Non ti agitare.》dice ed io sospiro e prendo il computer andando al mio posto. Sento che tutte bisbigliano qualcosa quando Kristen mi da un bigliettino, lo apro e vedo un disegno di un'ampolla che dovrebbe rappresentare un veleno. Mi giro e vedo la sua amica che se la ride, mi alzo e la prof mi guarda《Rosally seduta per favore.》dice ed io vado verso di lei che continua a ridacchiare, le levo il banco e la prendo per il collo alzandola《Ingoialo.》dico mettendole il pezzo di carta davanti la bocca《Ingoialo.》urlo e sento la porta aprirsi《Chiudi la cazzo di porta.》urlo girandomi, la prof la chiude ed io guardo questa tipa con le lacrime agli occhi che mi guarda《Ingoialo troia.》dico e lei apre la bocca, la butto a terra ed esco dalla stanza con lo zaino sulle spalle andando dal preside.

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