Long for me tonight

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  Il resto del pomeriggio era passato in tranquillità e alla fine anche Stiles e Lydia si erano buttati in acqua; l'unica a restare sulla riva era stata Cora, a cui Derek aveva fatto compagnia sonnecchiando al suo fianco. Ad un certo punto Malia si era trasformata in coyote sotto gli occhi sorpresi di Jackson e dopo essersi liberata di ciò che restava dei suoi vestiti aveva deciso di dare il tormento al lupo per costringerlo a giocare con lei. Quello non sembrava intenzionato a cedere, ma nemmeno lei voleva arrendersi.
Alla fine, con uno scatto improvviso, Derek era saltato su di lei atterrandola e sdraiandolesi sopra; per quando Malia si divincolasse non riusciva a liberarsi. Stiles osservò la scena dall'acqua, coperto di pelle d'oca e avrebbe giurato che sul muso del lupo c'era un'espressione divertita.

Avevano preso il bus delle sette, già da un ora faceva troppo freddo per stare ancora in spiaggia, soprattutto per gli umani. Nè lui nè Lydia si erano scottati nonostante la loro pelle pallida, ma erano stati attenti a mettersi la crema varie volte nel pomeriggio; Scott però gridava al miracolo e questo perché una volta, a quattordici anni, il suo amico si era scottato.
Quella volta, avevano passato il pomeriggio ad esercitarsi a lacrosse e si erano tolti le magliette visto che era luglio e faceva così caldo che ti ritrovavi sudato cinque minuti dopo aver fatto la doccia. Scott era tornato a casa che sembrava di un'altra etnia, lui sembrava un pomodoro.
Il bruno non mancava di ricordarglielo ogni volta che arrivava giugno, così come gli ricordava di mettersi la crema solare o di non uscire a mezzogiorno. Stiles aveva sempre ascoltato e annuito, sbuffando, ma non se ne era mai lamentato davvero: Scott si preoccupava per lui, esattamente come l'umano si preoccupava del mannaro. Quando aveva scoperto un flacone di crema solare ad alta protezione nello zaino del suo amico non aveva detto nulla, né si era offeso. Lui aveva un inalatore nel suo, perfino ora che non aveva più attacchi d'asma.

Il viaggio di rientro andò decisamente meglio di quello dell'andata e il fatto che l'autobus fosse semivuoto influì molto. Riuscirono a sistemarsi tutti sul fondo del mezzo, vicini tra loro.
Stiles si era sistemato sull'ultimo dei cinque sedili, vicino al finestrino, a cui si appoggiò con la schiena; subito Derek saltò sul sedile accanto al suo e Cora sedette sul terzo. Accanto a lei si sedette Malia, e più in là Lydia, esausta quanto lui, che si appoggiò al finestrino e chiuse gli occhi. Isaac si arroccò su una ruota, con un libro in mano, mentre Scott e Jackson occuparono due posti a testa e stesero le gambe sui sedili, sui due lati del bus.
Il mezzo si mosse e per un istante Derek traballò; decise quasi subito che la cosa migliore fosse sdraiarsi così poggiò il muso su una gamba di Stiles, ritrovandocisi in mezzo (l'altra era piegata e aveva il piede sul sedile), mentre le zampe posteriori e la coda finirono su quelle di Cora, che prese a grattargli distrattamente il fianco.
Il castano osservò la scena sorpreso, poi alzò gli occhi incrociando quelli di Jackson che gli rivolse un sorriso timido a cui lui rispose.

«Ehi... bell'idea questo torneo» si complimentò Scott con uno dei suoi soliti sorrisi e un pugno leggero sulla spalla.

Stiles non poteva sentirsi più orgoglioso.





Giorno 3 dalla partenza di Talullah; ore 19.43



Arrivarono al motel giusto in tempo per la cena. Prima ancora di arrivare alla sala vennero intercettati da Liam che li aspettava sulla porta con una faccia stravolta.

«É una bestia» esordì vedendoli arrivare.

«Stiamo parlando di un mannaro o del coach?» chiese Stiles senza fare una piega; ricordava perfettamente quanto fossero pesanti i suoi allenamenti pre-partita.

THE LEGACY OF THE NEMETON || Teen WolfWhere stories live. Discover now