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-Dove... dove sono?- Agarizha si risvegliò, alzandosi piano piano dal suo giaciglio di paglia che Mohamed e Zara le avevano costruito nella grotta in cui si trovavano. -Chi... chi siete voi? E dov' è Lebhet? Volete uccidermi? Siete complici di Curucat?! Ho paura...- -Agarizha, noi siamo tuoi amici. Siamo la tua famiglia.- rispose Zara, avvicinandosi amichevolemente, mentre Hyero correva ad abbracciare la sorellina: -Kauzia! Stai bene?- -Cosa? No, mi hai scambiato per qualcun' altra. Io mi chiamo Agarizha.- rispose, confusa. -Senti, piccola, so che è difficile, ma è il momento di ascoltare la tua vera storia. Il tuo vero nome è Kauzia e lui è tuo fratello Hyero, mentre noi siamo i vostri zii.- rispose Mohamed. -Io non sto capendo niente...- -Beh, innanzitutto sarai affamata. Mangia, ho preparato delle focaccine al miele e ho portato del latte d' asina.- Mohamed le porse i cibi e la ragazzina li divorò con voracità. -Scusate, sono molto maleducata, non ho nemmeno ringraziato.- affermò la piccola, abbassando lo sguardo. Si sentiva in dovere di scusarsi, come era costretta a Corte e al tempio. -Ma non devi scusarti, se hai fame è giusto che mangi.-, le sorrise il ragazzo. Lei ricambiò. -D' accordo, ma perché mi trovo qui? E dov' è Lebhet?- -Ora ti spieghiamo tutto, piccola. Lebhet è dovuto tornare al tempio, ti ha portato lui qui.- -Io... non mi ricordo proprio niente... so solo che lui mi aveva fatto delle strane promesse: aveva detto che non c' era tempo da perdere e che avrei vissuto con le persone che mi volevano bene.- -Siamo noi, piccola. Non ha voluto rivelartelo, probabilmente, perché non aveva tempo di spiegartelo, siccome avreste dovuto fuggire in un certo lasso di tempo.- -Bene... potrei sapere la mia vera storia, per favore?- chiese Agarizha, ormai incuriosita. -Vedi, tutto iniziò quando tu eri ancora molto piccola. Tu fratello Hyero ha undici anni, e quando è successo tutto ne aveva compiuti due da poco, mentre tu avevi qualche mese. Tuo padre si chiama Kameth e viveva con la moglie Lyala, mia sorella, in un' oasi fuori Menfi. Io mi occupavo di te, nonostante fossi solo una ragazzina, mentre lei badava a Hyero.Un giorno, però, io mi sentivo male, perciò avevo chiesto a mio cognato, tuo padre, un giorno di riposo, che lui mi concesse. Quel giorno Lyala dovette badare ad entrambi voi due e, mentre era andata in cucina per prendere non so che cosa, avendoti lasciata incustodita in cortile, una banda di ladri ti rapì: molto tempo dopo scoprii che si trattava di Omar e dei suoi due scagnozzi. Poi ti abbandonarono per strada, probabilmente perché si accorsero che una bambina così piccola non poteva che essere un peso. Sherezade e Sasherd ti hanno visto e ti hanno adottato; il resto della storia lo conosci, presumo.- -Sapevo di essere stata adottata, ma non di avere tutta questa avventura alle spalle... Ma, come avete fatto a trovarmi?- -Tuo fratello ti vuole così bene che sentiva la tua presenza a Corte. Abbiamo cercato più volte di farti scappare, ma senza successo. Poi, con il ritorno di Lebhet, tutto è stato più semplice, ed eccoci qui.- rispose Zara, rivolgendo un sorriso all' arguto Hyero. -Io... non so cosa dire. Voi mi volete così tanto bene da rischiare la vita per me, mentre mia madre mi odiava tanto.- -La Regina è stata arrestata. Ho scoperto personalmente che lei e Hazyrah, con la complice Zamira, avevano ucciso il Faraone.- -Allora finalmente è stata fatta giustizia...- -Non del tutto, piccola. Dei pazzi cirminali sono evasi e vogliono vendicarsi di noi, quindi dovremo fuggire per qualche tempo.- -Perché?- -Perché uno di essi è il cugino di tuo zio ed è invidioso di lui. Lo è sempre stato.- -Quindi ora cosa faremo?- -Vivremo in questa oasi, aspettando che le acque si calmino e che i Tre vengano arrestati nuovamente.- -Vi voglio bene.- affermò la ragazzina, commossa. Zara la abbracciò, consolandola.

* * *

Lebhet era felice per essere riuscito a far fuggire Agarizha, che sicuramente era nelle mani protettive di Mohamed e la sua famiglia, ma non era del tutto soddisfatto: Curucat e Rhedi, gli artefici del dolore della piccola, erano ancora liberi di praticare la loro professione di sacerdote e Sommo Sacerdote, come se non avessero nessuna colpa. La giustizia si era compiuta solo a metà. Per fortuna però, il ragazzo aveva documentato nel tempo libero tutti i maltrattamenti di Curucat nei confronti della ragazzina e tutti i sotterfugi del giovane Rhedi verso di lei ed altri apprendisti. Il giovane sacerdote non esitò oltre, si precipitò da Mirok, esibendo tutta la documentazione, ben quattro fascicoli per ciascuno dei due. Erano prove abbastanza consistenti per poterli arrestare. Il capo della polizia annuì: quei due personaggi loschi dovevano essere messi in stato di fermo.

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