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Non appena lo vidi mi buttai tra le sue braccia, scoppiando in un pianto liberatorio e confuso, lasciando che mi stringesse e prendesse un po' del mio dolore per portarlo via da me. Lasciai che le sue carezze tra i capelli e le sue parole trasparenti cercassero di tranquillizzarmi. Lo avevo chiamato appena potuto, avevo cercato il suo aiuto non appena ero giunto nella mia spoglia, vuota, camera d'hotel. In quel posto c'erano ugualmente così tanti ricordi che mi fecero stare solo peggio. La sua bandana appesa all'armadio mi aveva riso beffarda sul viso, e quel sacchetto ormai vuoto della colazione che mi aveva portato a letto mi guardava dall'alto in basso, scuotendo la testa. Cosa avrei dovuto fare? Mi sentivo ferito, affranto, lacerato dentro con solo la voglia di stendermi sul letto e chiudere gli occhi per anni, o almeno fino a quando la mia testa avrebbe smesso di riprodurre l'immagine sofferente di Harry seduto su quel letto dove solo poche ore prima eravamo a rotolarci spensierati.

Era tutto così sbagliato. Così incasinato. Per questo e per altri mille altri motivi avevo chiamato Liam. Per farmi abbracciare, ad esempio, o per cercare di non farmi cadere a terra ancora una volta, oppure per farmi sentire che sarebbe andato tutto bene anche se niente era okay.

Quando gli singhiozzai dolorante vicino al collo, rintanato tra le sue braccia, lui sussultò. «Dio, Lou. Ma che è successo?»

Non sapeva niente. Era passato solo un giorno, solo uno, diamine!, perché sembravano passati anni dall'altra sera? Perché non poteva tutto tornare come prima?

Piansi tutta l'acqua che avevo in corpo, e rimasi stretto a lui per minuti, anni, giorni quasi e lui non fece una piega. L'avrei ringraziato dopo per questo.

Solo dopo qualche ora, quando mi aveva portato via da quella camera e mi aveva indirizzato lui nel nostro posto speciale al di sopra di quella collinetta dove ci eravamo incontrati, riuscii a raccontargli cosa era successo. Partii a spiegare cosa Harry aveva organizzato per me; della spiaggia e delle belle parole; del bar, di Nina ed Angie e di come era stato gentile a togliermi di dosso l'imbarazzo che quelle due ragazze mi avevano provocato. Di come mi avesse parlato di sua sorella e della sua famiglia. Delle foto che le proprietarie del bar ci avevano fatto cinque anni fa. Parlai del bacio, dei miei sentimenti, dei suoi, di come avrebbe potuto crollare il mondo e io non me ne sarei accorto. Parlai di Nick e di come ci raccontò del nostro matrimonio con lui. Raccontai del posto speciale, di come avevo avuto il coraggio di spiegargli il mio segreto ancora una volta, e nonostante non gli dissi di cosa riguardasse, lui non parlò neanche una volta, lasciandomi spiegare e alcune volte ridacchiando insieme a me di alcuni fatti piacevoli. Gli raccontai della notte che avevamo avuto e di come mi aveva fatto stare bene, di come mi aveva fatto delle promesse che non aveva mantenuto e di come mi aveva abbracciato tutta la notte. Spiegai come mi ero sentito, anche se fu la parte più difficile da fare, perché quando ero con Harry tutto diventava inspiegabile e bellissimo e non riuscivo a capire neanche come potevo sentirmi, ma ero felice, sereno, sempre più deciso a voler restare.

Poi l'espressione di Liam cambiò quando gli raccontai di cosa fosse successo quella mattina. Vidi quanto ci rimase male dopo aver sentito che Zayn e Harry si erano baciati. Sapevo di non aver il diritto di dirglielo, ma ero come un fiume in piena, e stavo parlando così veloce che i miei polmoni chiesero aria così tante volte da farmi tossire. Poi c'erano le lacrime e i singhiozzi che non aiutavano a farmi parlare.

Mi abbracciò ancora più stretto quando seppe che Ben mi sarebbe venuto a prendere quella sera e che Harry avrebbe firmato i fogli una volta per tutte.

Non disse niente, probabilmente indeciso su cosa dire o su come farmi stare meglio, anche se sapevo che niente mi avrebbe aiutato. Mi strinse solo più forte, lasciando che fosse il vento ad asciugare le mie lacrime e che il dolore si attenuasse al suono della dolce melodia che mi stava cantando.

A Wedding And A Half // L.S.Where stories live. Discover now