Punizione [4/4]

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Passarono per il quadriportico, salirono al primo piano attraverso una rampa di scale strette e ripide fino a un corridoio di pietra con le pareti dipinte di bianco e passarono diverse porte. Noriko ne aprì una, rivelando una camera piccola e spoglia, con due letti di paglia addossati alle pareti rivestiti da un lenzuolo che aveva visto tempi migliori, ma quantomeno molto più integro di quello che Nemeria si immaginava. Individuò subito le calige, la clamide e la fibula adagiati ordinatamente su uno sgabello ai piedi del letto.

- Ce la fai? - le domandò Noriko.

Nemeria annuì, anche se quei pochi passi erano un abisso per lei. In un moto d'orgoglio, si impose di non chiederle aiuto. Zoppicò fino al materasso, strascicando i piedi. Era umiliante essere di nuovo debole, senza più un grammo d'energia se non quella residua delle bacche.

- Ti porto la cena. - disse la ragazza e si voltò per uscire, ma Nemeria la fermò.

Aveva la vertigini, il cuore nello stomaco e il sudore delineava le cicatrici sui palmi.

- Mi dispiace per... per averti trascinato qui. Tyrron mi ha raccontato che hai fatto di tutto per salvarmi, quindi è colpa mia se sei diventata una schiava. Mi dispiace davvero tanto. - sussurrò con voce rotta.

Il fiume di parole si arrestò quando Noriko l'abbracciò di slancio, senza alcun preavviso. La strinse così forte da toglierle il fiato, la mano dietro la nuca e l'altra che le circondava la vita.

- Noriko...? -

Il calore e il suo respiro colmarono il silenzio più di qualsiasi parola.

- Ti avevo promesso che ti avrei protetta. Ed è ciò che ho fatto. - soffiò Noriko, senza ritrarre la mano che aveva appoggiato sulla guancia di Nemeria.

- Ma ora sei intrappolata qui... -

- Lì fuori prima o poi saremmo morte. Qui almeno abbiamo un tetto sulla testa e del cibo ogni giorno. Quando c'è stata la retata, i Kalb non erano gli unici che volevano catturarti. -

Nemeria deglutì.

- Lo hai visto anche tu, vero? -

- Non quella sera, ma oggi... mi ha seguita fino alla scuola. - pigolò spaventata.

Noriko si sedette vicino a lei e si sciolse la treccia. I capelli rossi ricaddero spettinati sulla spalla, così lunghi da sfiorare i ciuffi di paglia.

- Qui sei al sicuro. La scuola è sorvegliata giorno e notte sia dai Syad che dalle guardie scelte. Se mai dovesse provare a entrare, non ne uscirebbe vivo. -

Quelle parole ebbero la capacità di tranquillizzarla. Era paradossale che la sua nuova casa, una prigione dove valeva meno di nulla, fosse l'unico posto dove poteva dirsi realmente al sicuro.

- Gli altri? Sai che fine hanno fatto? -

Noriko scosse la testa: - No. Eravamo andati tutti lì per recuperarti, poi al termine dell'incontro non abbiamo fatto in tempo ad avvicinare Abayomi che sono entrati. Perché ti sei fatta ridurre in quello stato da Zahra? Non potevi farcela, eppure hai continuato. -

- Non volevo che facessero del male a Kimiya. - Nemeria si sentì colpita nel profondo da quell'ultima affermazione, ma inghiottì il groppo in gola e proseguì, - Non sapevo quando sareste arrivati, né se Dariush vi avrebbe permesso di venirmi a dare una mano. Volevo solo prendere tempo. -

- Potevi morire. -

Un brivido le fece accapponare la pelle: - Lo so, ma non avevo scelta. -

Noriko soppesò il suo sguardo su di lei e Nemeria si sentì risucchiata da quegli occhi. Era come specchiarsi in un pozzo profondo, così lontano dal sole da rimandare appena il suo riflesso.

- Devi stare molto attenta adesso che siamo qui. Lì, nell'arena, nessuno ci ha fatto caso, ma persone come Sayuri lo noterebbero subito. -

- Che cosa? -

- Che sai dominare anche l'aria. - a quel punto abbassò la voce, - Nel colpo che hai sferrato a Zahra non c'era solo il fuoco, non sarebbe bastato a far esplodere la sua armatura di roccia. -

Nemeria si allontanò come scottata, ma Noriko la tirò di nuovo a sé.

- Non lo dirò a nessuno, ma, te ne prego, controllati. Sei sulla bocca di tutti dopo quello che hai fatto a Roshanai, se poi scoprissero anche questo... - il labbro tremò e le spalle si irrigidirono, - Non abbassare mai la guardia, neppure con Tyrron. È stato gentile con te, ma è pur sempre un mercante, non esisterebbe a venderti se gli proponessero il giusto prezzo. -

Nemeria annuì. Non aveva mai visto Noriko così spaventata, anzi, non aveva mai manifestato nessuna emozione in modo così evidente da quando la conosceva.

- Tu... tu però promettimi che mi aiuterai a scoprire cos'è successo agli altri. -

Impresse nella voce tutta la sua risolutezza. Kimiya, Chalipa, Afareen, Hami, Altea... aveva bisogno di sapere dov'erano e se stavano bene. Hirad, soprattutto Hirad. Era di lui che, più di tutti, voleva avere notizie. Desiderava sapere se era tornato a blaterare e a sorridere come un tempo. Altea gli avrebbe dovuto consegnare le pergamene nuove e i carboncini colorati.

Altea, che la chiamava “Scoiattolo”, la sua prima amica e la prima che aveva ferito con le sue bugie. L'ultimo sguardo che le aveva rivolto quando era andata con i Cani le bruciava ancora come una ferita infetta.

Noriko fece spallucce. Qualsiasi traccia di emozione era sparita dal suo viso, seppellita sotto una perfetta maschera d'indifferenza.

- Conquistati il diritto di uscire fuori di qui e vedremo di reperire le informazioni che vuoi. -

- Tu lo hai già? -

- No, ma a me non interessa tanto quanto interessa a te. -

Nemeria lo sapeva eccome, ma la schiettezza con cui lo ammise la lasciò comunque sconcertata. Era difficile conciliare l'immagine di qualche minuto prima con la solita imperturbabile Noriko.

- Affare fatto, allora? - domandò dopo un momento.

- Affare fatto. - si alzò e andò alla porta, - Ora stenditi, ti porto la cena. Sarà una lunga notte per te. -

Nemeria si abbandonò sul suo giaciglio non appena rimase da sola. Il prurito si stava intensificando e si diffondeva come il calore di una candela sotto le bende. Non si poteva dire che le facesse male, non ancora almeno, eppure Nemeria non temeva quella trasformazione inevitabile: era sopravvissuta al primo giorno, a una Condivisione forzata e alle frustate, qualsiasi cosa sarebbe accaduta quella notte era pronta ad affrontarla.

Fighting FireWhere stories live. Discover now