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Eddie si trovava sulla strada di casa verso le sette come suo solito.

Gli omicidi e i casi dei bambini scomparsi erano finiti ormai da tempo, due anni per la precisione, e il club dei perdenti lo sapeva bene, ma il coprifuoco era rimasto e ogni abitante di Derry lo rispettava rigidamente, come se fosse parte integrante della città stessa.
Una legge permanente.

A quei tempi il club dei perdenti aveva avuto a che fare con quell'orrenda creatura una sola volta, a quei tempi Henry non ne sapeva ancora niente.
Ma l'uomo della luna iniziava già a farsi sentire. A poco a poco, si sarebbe fatto un nuovo amico.
Ma torniamo a quella sera, ancora così lontana da quell'odioso secondo confronto.

Eddie aveva paura.
Aveva paura di un insieme di cose, in realtà.
Voleva scrollarsela di dosso, quella paura.
Non per un particolare motivo decise di cambiare strada e voltare verso i Barren.

Sapeva che non avrebbe trovato nessuno, ma in qualche modo provava un senso di sicurezza quando andava a giocare in mezzo a quella zona putrida e paludosa, stando ovviamente perennemente incollato al suo polmoncino alla vista di un ambiente che, per quanto ne sapeva, avrebbe potuto causargli ogni malattia esistente a questo mondo.

Guardando con disprezzo quelle dannate sabbie mobili che si trovavano vicino al sistema fognario di Derry, si diresse al circolo.
Il sole iniziava a calare e sicuramente lui non sarebbe sceso tutto da solo in quel buco, in cui di solito si riuniva con tutti i suoi amici.

Voleva solo stare lì. Voleva solo pensare, anche se a nulla in particolare.
In verità non voleva pensare proprio a niente.
Voleva solo stare ad osservare quella terra così umidiccia che aveva sotto i piedi, mentre cercava di  scacciare quei pensieri che rimbombavano come un tuono nella sua testa, in quel silenzio inquietante.

Poi per un istante Eddie alzò lo sguardo.

Silenzio?

Lo scorrere del Kenduskeag rendeva i Barren tutto fuorchè un posto silenzioso.

Si irriggidì di colpo.

No, ti prego, tutto tranne i piranha-

E infatti, dalle acque nere del fiume che aveva proprio di fronte, non spuntò nessun piranha.

Alle sue spalle invece i cespugli sembravano aver preso vita propria.

<<Dio mio, Eddie!>>
Da lì uscì sua madre con la sua solita grazia di un mammifero di 500 chili <<Hai idea da quanto tempo io ti stia cercando?!>>

Sì, ne aveva una vaga idea.
Casa sua era a circa tre isolati dai Barren, e dando uno sguardo al suo orologio vide che erano le sette e mezza. Quindi sua madre lo stava cercando circa da mezz'ora o più, barcollando per quei due chilometri, che distanziavano il suo amato divano da quel posto infernale in cui si trovava in quel preciso momento.

<<C-come sapevi che ero qui?>>

<<Stavo chiedendo in giro se qualcuno ti avesse visto per caso passare qui vicino, ma ovviamente non ho ottenuto nulla dato che a quest'ora tutti sono in casa, al sicuro. Ad un certo punto ho sentito un respiro sibilante, e man mano che mi avvicinavo lo sentivo sempre più acuto, sempre più simile ad un urlo. E di chi poteva essere se non il tuo, caro il mio Eddie? Ciò che conta ora è che tu stai bene.>>

La osservò attentamente, inarcando le sopracciglia.

Gli sembrava molto diversa.
Molto più alta, i suoi occhi più chiari e i capelli più rossicci.

<<Paura, Eddie?>>

Dopo aver pronunciato questa frase spalancò gli occhi.
La sua faccia si allungava sempre di più, sempre di più verso il basso. Si stava letteralmente sciogliendo.

A quel punto sorrise.
Eddie conosceva fin troppo bene quel sorriso.

<<La tua ma' non è affatto contenta, è tutto il giorno che non ti fai vedere. Sei stato tutto il giorno a casa di quel drogato di Tozier. Io lo so Eddie. E mi preoccupi. Mi preoccupa il fatto che d'ora in poi non ti parlerà mai più, mi preoccupa soprattutto che tu ci rimarrai così male che dovrò iniziare a comprarti pillole anche per la depressione. Ma dimmi->>

Era rimasto a guardare la scena, non per sua volontà, ma per quella delle sue gambe tremanti. Le sue mani riuscirono a stento a prendere l'inalatore, per prendere un'ultima boccata prima di iniziare a correre. Correre come non aveva mai corso in vita sua. 

<<Vieni dal clown Eddie, torna qui!>>

Quell'urlo arrivò alle orecchie come un turbine di voci, mille urla di bambini che gridavano il suo nome.

La strada sembrava non finire più e nella sua mente riecheggiava un sola frase.

La mamma non vuole che io corra.

Spazio autrice

SI INIZIA A SMUVERE UN PO' LA TRAMA, ERA ORA.

Enniente, magari posterò un po' più spesso ma con capitoli più corti, gne

Mi sto affezionando a questa storia, magari la faccio finire in modo decente :,)

(sappiamo tutti che non è così)

Comunque si capiva che era penny dai, la mamma di Eddie non si alzarebbe mai dal divano per camminare

Stand By Me [reddie]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora