mèlancolie

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Una figura angosciosa e cupa, ricurva sul suo dolore, intenta ad abbracciare una disperazione lacerante che squarcia l'anima e la riduce in brandelli. Questa l'immagine riflessa che lo specchio rimanda senza indugio, prepotente aggressiva spietata.
L'animo fragile e instabile di una creatura come Demian si lascia facilmente sconquassare da una disperazione che sembra insostenibile, lasciandogli credere di star morendo nel dolore. Un dolore invisibile, impercettibile, impensabile per chiunque viva senza perdersi nelle pieghe più profonde e sconosciute del suo io.

Costretto in uno stato di separazione impostogli dall'impossibilità di integrarsi nel reale, erra smarrito sovvinto dalla malattia; in una regione scura e perduta, dove le onde del mare fiacche, senza vita, singhiozzano litanie di dolore e morte.

La sua pena penetra con rabbia e violenza su cielo e terra, assalta e distrugge senza alcuna pietà, lasciandolo attonito di fronte a qualcosa su cui non ha il minimo controllo.
La guerra nata dal di dentro del suo essere esce dall'involucro che è il suo corpo, e impietosa si abbatte sul reale.

Tutto marcisce e si deteriora.

Il buio lo lascia privo di protezioni, nudo di fronte alla veemenza del proprio malessere.

Ma la melanconia, come del resto ogni cosa, é solo un umore nero temporaneo, volto a continuare e perpetuare la sublimazione del suo io attraverso la sofferenza.

vertigine Where stories live. Discover now