1. Sola

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"Anna tra noi è finita, ci ho provato, giuro, a non buttare all'aria i nostri cinque anni insieme ma non posso negare i miei sentimenti per lei. Immagino quanto possa far male sentire le mie parole ma le cose stanno così e niente mi farà cambiare idea. Addio."

No non poteva sapere come ci si sentiva a donare cinque anni ad una persona e vederla allontanarsi per sempre dietro ad una ragazzina di seconda. Non poteva sapere cosa significasse passare notti insonni a pensarlo, a preoccuparsi quando non le rispondeva, a pensare al peggio. Eppure ora era capitato il peggio e lei non si era accorta di niente, neanche un minimo cambiamento da parte sua, era rimasto impassibile fino alla fine. Questo pensava Anna nella sua camera mentre cercava di organizzare le idee per preparare le valigie prima della partenza. Era Venerdì e Domenica sarebbe partita per Miami con la sua famiglia, dove sarebbe rimasta per tre mesi, fino all'inizio dell'ultimo anno di liceo. Nonostante l'idea del viaggio non riusciva a togliersi dalla mente le parole di Marco, il suo ormai ex ragazzo, non capiva dove avesse sbagliato, fin dalla terza media gli era rimasta fedele, mai un tradimento, mai un'occhiata ad un altro ragazzo che non fosse lui, non aveva neanche mai pensato ad un eventuale futuro senza di lui, lo vedeva e lo voleva nel suo futuro ma era tutto finito. Marco se n'era andato, dietro ad una ragazza di seconda che gli aveva girato intorno tutto l'anno. Lui le aveva giurato che non sentiva niente per lei,che gli era addirittura invisibile ma alla fine aveva ceduto alla tentazione e aveva accettato il suo invito ad uscire, non prima di aver chiuso la sua relazione con lei. Almeno, pensava, era stato corretto, nonostante tutto non aveva pensato a tradirla. Il ricordo del loro primo incontro continuava a tornarle in testa.

Era il primo giorno della terza media e la professoressa di italiano aveva annunciato alla classe che, per quell'ultimo anno, avrebbero avuto un nuovo compagno che sarebbe arrivato entro la fine della settimana e che, ovviamente, si aspettava che lo trattassero bene egli permettessero di integrarsi al meglio nella nuova classe. Il ragazzo si presentò il mercoledì, puntuale come un orologio svizzero e prese posto in fondo, vicino alla finestra, nel banco vuoto di fianco ad Anna. Dopo le presentazioni, scoprirono che veniva da Roma e che si chiamava Marco, le lezioni iniziarono regolarmente. Da quel momento, però, Anna aveva sentito qualcosa, era piccola ma iniziava a provare sensazioni nuove e bellissime, sapeva che sarebbe successo qualcosa di meraviglioso da li a poco. Il ricordò svanì e nella mente della ragazza apparve quello della loro prima uscita, quando lui, timidamente e con un fiore in mano, le aveva chiesto se volesse essere la sua fidanzatina. Si ricordava bene di quel giorno perché nevicava eppure Marco era riuscito a trovare un fiore e a coglierlo per regalarglielo. Quello era stato anche il giorno del suo primo bacio, il suo primo vero bacio e se ci ripensava sentiva ancora la stessa adrenalina e le stesse farfalle nello stomaco che aveva provato quel giorno, nonostante fossero passati quasi cinque anni. Da quel momento i due erano stati inseparabili, abitavano poco distanti l'uno dall'altra quindi tutte le mattine andavano a scuola insieme e il pomeriggio lo trascorrevano, di solito a casa di lei, con la mamma che gli preparava la merenda e li aiutava nei compiti e nella stesura della tesina in vista dell'esame.

Non poteva capacitarsi di come tutto fosse finito. Lo aveva detto a sua madre a sua sorella non appena tornata a casa ma voleva che per il momento la lasciassero in pace per cercare di elaborare il tutto da sola e loro avevano deciso di rispettare la sua scelta, quando sarebbe stato il momento sarebbe stata lei a parlare. Sapeva che ci sarebbe voluto del tempo per superarla solo sperava non troppo anche perché tre mesi a Miami non capitano sempre e voleva goderseli appieno o almeno sperava di non deprimersi troppo. La valigia era ancora sul letto, vuota, come lei e il casino che regnava nella camera era lo stesso che regnava nella sua testa e nel suo cuore. Distrutta si buttò sul letto e seppellì la testa sotto al cuscino sperando di mettere a tacere i pensieri. Non riuscendo a fermarli decise di rimandare la valigia a più tardi e decise di andare a farsi una doccia. Neanche l'acqua calda sortì l'effetto desiderato e questo la fece solo arrabbiare di più perché,oltre a non essersi calmata, ora doveva anche asciugarsi un minimo i capelli. Accese il phon ma poco dopo decise di smettere, le sembrava sufficiente e comunque non voleva finire. Non sopportava che qualcosa potesse finire in quel momento eppure quel giorno era terminata anche la scuola e di sicuro non nel migliore dei modi, almeno quell'anno non aveva avuto debiti quindi poteva passare l'intera estate a rilassarsi e cercare di riprendersi. Non poteva neanche contare sul suo migliore amico, Matteo, perché era partito per trascorrere un anno all'estero e sarebbe tornato che lei era già in vacanza quindi gli aveva scritto un messaggio ma non le aveva ancora risposto a causa del fuso orario tra Milano, dove si trovava lei, e New York, dove si trovava lui che era di sei ore indietro dato che la città si trova dell'East Coast americana, quindi non le rimaneva altro da fare che aspettare anche se, ora come non mai, le sembrava intollerabile l'attesa. Sfinita, dal pianto e dalla lunga giornata si distese sul letto e si addormentò, un sonno senza sogni e senza incubi, vuoto, come lei.

Buonasera a tutti, finalmente ho pubblicato il primo capitolo ma volevo aspettare che finisse la scuola così dovrei avere più tempo per scrivere i capitoli e caricarne uno a settimana. Spero che vi piaccia.
Ludy🌹

Scommettiamo?Where stories live. Discover now