14. Cena

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Anna era stata sincera quando aveva detto di non volersi preoccupare del suo aspetto fisico, non le importava molto di ciò che Filippo avrebbe potuto pensare di lei, non dopo il pomeriggio appena trascorso. In ogni caso decise di farsi una doccia anche per rilassare i muscoli e cercare di mandare via i pensieri che affollavano la sua mente, come il pensiero costante di Marco. Quando era con Filippo era l'ultima persona a cui pensava ma quando si ritrovava da sola i ricordi del ragazzo tornavano a daffollarle la mente. Avrebbe voluto prendere il cellulare e chiamarlo o semplicemente scrivergli un messaggio ma sapeva che era sbagliato, che sarebbe stata peggio e quindi rinunciava. Non voleva sapere che lui stava bene anche senza di lei e che ora aveva un'altra ragazza al suo fianco anche se nel profondo sperava che questa ragazza potesse renderlo finalmente felice o almeno più felice di quanto fosse stata in grado lei e anche se questo pensiero la uccideva dentro sperava fosse così con tutta se stessa, non avrebbe mai voluto vederlo soffrire.

Anche se aveva passato tutto il giorno in pigiama decise di vestirsi una volta uscita dalla doccia ma indossò qualcosa di molto semplice una maglietta rosa con la scritta "SMILE" e un paio di pantaloncini da ginnastica neri. Mancava ancora mezz'ora prima dell'arrivo di Filippo e Anna si rese conto di averlo invitato a cena ma di non averla ancora preparata. Erano già usciti tutti così si diresse in cucina e si mise ai fornelli. Non voleva fare una cena troppo elaborata anche perchè non era aveva invitato il ragazzo a casa sua per un appuntamento ma solo perchè sentiva di dover gli parlare e, in fondo, anche perché aveva bisogno di compagnia e lui era l'unica altra persona che avrebbe voluto vedere oltre a Matteo. Decise di fare una semplice pasta al sugo perchè era il piatto che di più le ricordasse l'italia e non era troppo difficile da preparare ed era sicura che sarebbe riuscita ad averla pronta prima dell'arrivo del ragazzo. Aprì il frigo e trovò anche un budino, decise che quello sarebbe stato il dolce per la serata. Da bere non aveva birre ma solamente una bottiglia di coca cola. Non conosceva così bene Filippo, sapeva che era un amante del caffè o almeno lo aveva dedotto dal fatto che quello era sempre il suo profumo anche se poteva derivare dal fatto che lavorasse al bar, ma sperava che la bibita che aveva in casa potesse andare bene. Apparecchiò la tavola e proprio mentre stava per condire la pasta sentì suonare il campanello. Alzò gli occhi verso l'orologio che si trovava sopra la credenza con i piatti e vide che mancavano cinque minuti alle sette, era arrivato prima del previsto, si diresse verso la porta e quando l'aprì fece fatica a riconoscere il ragazzo che aveva davanti. Filippo si era cambiato e non indossava più la divisa da lavoro. Aveva indossato una maglia bianca e un paio di bermuda di jeans l'unica cosa che indossava dal pomeriggio erano le ciabatte.

"Ciao,come mai volevo vedermi?"

"Ciao anche a te, vieni te lo spiego dopo prima mangiamo"

"Hai fatto la cena?"

"Si, pasta al pomodoro"

"La mia preferita, come facevi a saperlo?"

"A quale buon italiano non piace la pasta al pomodoro?"

"In effetti hai ragione"

"Dai vieni, seguimi"

Il ragazzo si sedette al tavolo mentre Anna finiva di condire la pasta e la metteva nei piatti. Stavano mangiando in totale silenzio e un senso di imbarazzo permeava la stanza, Anna non sapeva cosa dire, sentiva che non era ancora arrivato il momento ma le sembrava strano che il ragazzo seduto vicino a lei non dicesse niente, di solito gli piaceva parlare.

"Ti sei ambientata in questa casa così grande?" finalmente aveva parlato.

"Si, o almeno credo, sono spesso da sola perchè mio padre lavora, mia sorella è sempre in giro e mia madre passa le giornate a chiacchierare con la cuoca mentre Sam, che si occupa della casa, lo vedo molto poco e poi di solito sono nella tua casetta"

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