Waiting For Love, Again: Prologo

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Quando chiudo i miei occhi

vedo i tuoi occhi

Il mio cuore continuava a fare male

così ho deciso di dimenticare

«Sakura..» Sasuke aveva lo sguardo basso, i suoi occhi fissavano un punto indefinito, le guance, solitamente di un colore argenteo, avevano assunto uno strano colore rosato - probabilmente per il freddo -, è davvero carino, pensò innocentemente una Sakura poco più che adolescente. Aveva sempre amato sentire il proprio nome pronunciato da Sasuke, diventava ancora più bello. Quel giorno, quel lontano 24 dicembre, la neve si posava dolcemente sulle strade addobbate di Tokyo. Negli ultimi anni il Natale aveva preso sempre di più piede come festa in Giappone, soprattutto tra gli adolescenti, diventando così un momento da passare con i propri amici e con la persona amata. Sasuke e Sakura avrebbero dovuto aspettare il Natale insieme alla loro compagnia di amici, tuttavia, chi per influenza, chi per impegni urgenti arrivati all'ultimo minuto, si erano ritrovati da soli a passeggiare per le strade che si stavano - pian piano - imbiancando. Sakura, che dentro di se era al settimo cielo per essere rimasta da sola con la sua storica cotta, si stringeva nel suo cappotto bianco come la neve e lasciando spazio alle fantasie più proibite. Uno - dei tanti - difetti di Sakura era quello di perdersi nei suoi pensieri non riuscendo più, talvolta, a percepire la realtà. Sakura continuava a camminare, con le guance arrossate e lo sguardo sognante. Accadde tutto in pochi secondi, sembrava la classica scena di un anime o di un drama, Sasuke trattenne Sakura, ormai infreddolita, per un braccio, la voltò verso di se e la guardò con i suoi occhi neri, tetri splendori, così profondi. Il cuore di Sakura iniziò a battere freneticamente, aveva spesso sognato una situazione del genere, ma mai avrebbe pensato che una situazione così inverosimile potesse avverarsi, neanche in una delle più profonde anticamere del cervello. Questa è davvero la realtà? Sasuke, che prima la guardava dritta negli occhi, abbassò nuovamente lo sguardo verso il terreno «..credo di essermi innamorato di te..».

Se questo è un sogno, per favore non svegliarmi

sei davvero il mio destino?

mi sto innamorando

Il cuore di Sakura poteva davvero reggere alla sua dichiarazione? Spalancò gli occhi e iniziò a guardarlo con un espressione confusa pizzicandosi più volte la guancia - rendendo l'incarnato della sua pelle più simile a quello di una fragola - Ti prego, se è un sogno non svegliarmi, tutto questo non può essere reale, eppure, al contrario di ciò che pensava, quella era davvero la realtà. Il principe azzurro, che in realtà assomigliava di più ad un principe tenebroso, si era dichiarato alla povera ragazza innamorata di lui fin dalla tenera età, ora sarebbe diventata anche lei una principessa? L'avrebbe portata nel suo grande castello e avrebbero vissuto per sempre felici e contenti? Il confetto rosa - che ormai di rosa aveva soltanto i capelli - non riusciva a rispondere, le parole erano bloccate in gola. Avrebbe voluto gridargli che aveva sognato da sempre quel momento, che lo aveva sempre amato fin dal primo momento in cui lo aveva visto, che nonostante tutti i suoi rifiuti e tutti i « Sakura, sei noiosa » aveva sempre sperato in un lieto fine degno di una fiaba della Disney, ma non ci riuscì. Sasuke, che conosceva Sakura come una persona totalmente logorroica - e, ovviamente, noiosa - fu totalmente spiazzato dal suo silenzio. Tuttavia, prima che potesse dire qualche altra cosa, si ritrovò avvolto da due fragili braccia. Sakura lo stava abbracciando dolcemente, dopotutto entrambi ne erano pienamente consapevoli: le parole non sono sempre necessarie. I loro sguardi si incrociarono, il ragazzo accarezzò i lunghi capelli di Sakura lasciandosi inebriare dalla loro dolce fragranza « È buffo, non trovi? Ti avevo detto di lasciarmi perdere, di non innamorarti di me, ed ora sono proprio io ad essermi innamorato », Sakura sussultò nel sentire quelle parole, i loro volti si avvicinarono sempre di più fino a far toccare le labbra, era il primo bacio per Sakura. Continuarono a passeggiare, mano nella mano, per le strade di Tokyo, con le illuminazioni che si riflettevano nei loro occhi, « Sai, credo che la neve mi piaccia, ti assomiglia » sussurrò Sakura, « Piace anche a me ».

Sei la linea del mio destino?

Sei tu quello che stavo aspettando?

Allora perchè il mio cuore sta affondando?

Sakura era sempre stata una ragazzina che sognava ad occhi aperti, desiderava diventare medico e coronare la sua storia d'amore. E pian piano i sogni di Sakura si stavano avverando, si alternavano inverni, primavere, estati ed autunni e il sorriso innocente di quel lontano 24 dicembre rimaneva invariato. Ma qual è il confine tra i sogni e la realtà? Si sa, le cose belle sono destinate a finire lasciando alle spalle un mare di ricordi e cicatrici. Il magico e perfetto mondo di Sakura era destinato a sparire, crollò con le parole « Sakura, non può andare avanti, forse è meglio che ci lasciamo ».

Il cuore continuava a farmi male

Volevo dimenticare

Sakura aveva il suo volto tra le mani, i gomiti sulle ginocchia, era silenziosa e spezzata. Se un piatto e un bicchiere e cadono a terra senti un rumore fragoroso. Lo stesso succede se una finestra sbatte, se si rompe la gamba di un tavolo o se un quadro si stacca dalla parete. Ma il cuore, quando si spezza, lo fa in assoluto silenzio. Sakura si sentiva persa, si fece forza, aveva i suoi genitori al suo fianco e una carriera universitaria da portare avanti. Ben presto, però, tutte le sue certezze svanirono, lasciando in Sakura una scia di macerie e di polvere proprio dove, poco tempo prima, si ergeva il suo mondo. Un ritardo, la nausea, giramenti di testa, un test di gravidanza e la scoperta di essere incinta, di avere una piccola e indifesa vita che cresceva, giorno dopo giorno, dentro di se. « Abortisci, Sakura! Che destino puoi dare ad una creatura senza padre? ». Furono queste le ultime parole che sentì pronunciare dai suoi genitori, pensava che loro ci sarebbero sempre stati e invece l'avevano lasciata da sola, dimenticandosi, ben presto, di aver avuto una figlia. Sakura lasciò l'università rinunciando così al suo sogno di diventare un medico per dedicarsi ad una vita di stenti e piena di lavoro. Sakura aveva perso il suo principe, i suoi genitori, i suoi amici, ma non era da sola, dentro di lei qualcuno aveva una voglia tremenda di vedere la luce del sole.

Stai vivendo

nel profondo del mio cuore

La verità resta nascosta dentro di me

« Sarada..» Sakura teneva stretto al suo petto un fagotto, per la prima volta sorrise dopo mesi. Lasciò che le lacrime - questa volta di gioia - rigassero il suo volto. « Ti proteggero, sempre ».

La mia debole luce era spenta

Ma i miei occhi si illuminano di nuovo a causa tua

Mi sembra di averti amato tanto tempo fa

Mi sembra di essere trascinata da qualcosa *




*La canzone da cui ho preso ispirazione è Stay With Me di Punch e Chanyeol



Note dell'autrice

Avevo già pubblicato questa storia su EFP, tuttavia ho deciso di pubblicarla anche qui.

Spero che questo prologo vi abbia incuriosito e che continuerete a leggerla, vi invito a lasciare un commento così da farmi sapere se vi sia piaciuta o meno (anche le critiche sono ben accette).

Alla prossima!

Waiting For Love, AgainWhere stories live. Discover now