三 (respiro il bosco)

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«Ehi! Ehi, Kim Taehyung!»

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«Ehi! Ehi, Kim Taehyung!».

Si bloccò, con le mani ferme sulla bicicletta. L'unico che urlava il suo nome e che gli rivolgeva parola era solo quel deficiente di Hoseok, ma Hoseok non aveva una bellissima voce femminile. Si guardò intorno: non dovevano esistere altri Kim Taehyung oltre lui - e per fortuna, aggiungerei.

Quando si voltò, Arin gli stava correndo incontro con una mano in aria. La gonna dell'uniforme si muoveva ad ogni suo passo, rivelando le gambe magre e pallide, e l'aria faceva svolazzare la camicia e il fiocco legato al collo. La salivazione si fermò, cosa voleva un essere di genere femminile dalla sua vita? Erano solo le sette e cinquantasette e dovevano già metterlo in difficoltà!?

Si riempì l'aria di polmoni mentre, fermo sul suo posto, aspettò che lo raggiungesse.

Piccola premessa: le sue interazioni col gentil sesso si contavano sulle dita di una mano: erano pari a zero virgola cinque, escludendo quella graziosa bambina che alle elementari gli chiese di spingerla sull'altalena.

«Ti sto chiamando da mezzora, ma non mi sentivi» disse lei, con un sorriso stampato in faccia. Era davvero molto carina...

«Scusa, ero sovrappensiero» la scusa basica che Taehyung usava per tutto.

Arin continuava a sorridergli, come se non stesse parlando con lo sfigato che tutti evitavano. «Uh, che carino! Beh, ti volevo chiedere se oggi pomeriggio fossi disponibile».

«I-Io?» accidenti, di nuovo il balbettio-compulsivo! Si schiaffeggiò mentalmente, ma Arin annuì semplicemente.

«In piazza, ci saranno tutti» e con tutti, Taehyung capì perfettamente che intendesse il gruppo di Euigeom e, soprattutto, quello di lei, composto da ragazze super carine a cui tutti aspiravano - tra cui Yeeun, la strafiga della scuola. «Ti andrebbe?».

Taehyung deglutì per controllare la voce. «Devo vedere».

«D'accordo! Spero ci sarai~» si voltò per andarsene, non prima di avergli scoccato un ultimo, dolcissimo sorriso. Stava per rilasciare tutto il respiro che aveva trattenuto, «Ah, e porta anche Jungkook: so che siete vicini di casa!».

*

«Che stronzetta, ti sta sfruttando per il nuovo arrivato» Hoseok addentò il suo panino senza fare troppi complimenti. L'umore di Taehyung stava strisciando completamente a terra.

«Perché non glielo ha chiesto direttamente lei? È carina, non le risponderebbe di no» non aveva nemmeno più fame, dopo aver capito di essere solo un trampolino verso Jungkook. «La mia vita fa schifo».

«Quello è un omosessuale, è probabile che la rifiuti».

«Hoseok! Abbassa la voce!».

«Anche il giardino è casa tua e devi dirmi qualcosa oppure ti piace rompermi il cazzo?».

TSUNAMI DI STELLE // vkookWhere stories live. Discover now